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La Repubblica Rassegna Stampa
09.04.2023 La Cina sta per invadere Taiwan
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 09 aprile 2023
Pagina: 12
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Prove di invasione. Navi e aerei cinesi accerchiano Taiwan»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 09/04/2023, a pag. 12, con il titolo "Prove di invasione. Navi e aerei cinesi accerchiano Taiwan" la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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NEW YORK — Settantuno aerei, tra cui caccia e bombardieri, e almeno nove navi. Sono i mezzi che la Cinaha mobilitato ieri per circondare Taiwan, allo scopo di lanciare «un serio avvertimento contro la collusione e le provocazioni tra le forze separatiste per l’indipendenza e quelle esterne». Mercoledì scorso la leader di Taipei Tsa Ing-wen ha incontrato in California lo Speaker della Camera americana Kevin McCarthy, e Pechino ha, in sostanza, deciso di rispondere simulando l’annichilimento dell’isola, presentando l’esercitazione come «un’azione necessaria perdifendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale». Il tutto dopo aver ricevuto il presidente francese Macron e la leader della Commissione europea von der Leyen, a cui Xi Jinping aveva ribadito la ferma intenzione di svolgere un ruoloresponsabile per stabilizzare la scena internazionale, a partire dai presunti tentativi di favorire una soluzione diplomatica all’invasione russa dell’Ucraina. Quando nell’agosto scorso l’allora leader dei deputati americani Nancy Pelosi aveva visitato Taiwan, la Repubblica popolare aveva risposto con una settimana di esercitazioni militari che avevano incluso il lancio di missili. In altre parole, la prova generale dell’invasione. Il suo successore repubblicano Mc-Carthy è stato un po’ più prudente, nel senso che stavolta ha ospitato lui la presidente Tsa Ing-wen, alla Ronald Reagan Presidential Library di Simi Valley. Resta ora da vedere se l’intensità della reazione cinese raggiungerà il livello dell’estate passata, oppure si fermerà un gradino più sotto, ma i tre giorni dell’esercitazione militare “Joint Sword” iniziata sabato non lasciano dubbi sulla linea generale scelta da Pechino. Il Comando del teatro orientale delle forze armate della Repubblica popolare ha dichiarato che le operazioni si svolgeranno «come previsto » a nord, sud ed est dell’isola. Ad ovest non serve, perché tanto là c’è la madre patria a tenere tutto sotto controllo. I 71 aerei e le 9 navi coinvolte hanno attraversato la linea che funge da confine virtuale fra Taiwan e la Cina, come a dire che per loro non esiste. Alle manovre partecipano gli aerei Chengdu J-10, Shenyang J-11 e i caccia Shenyang J-16. Una delle unità ha sparato mentre navigava davanti all’isola di Pingtan, il punto del territorio nazionale più vicino a quello dei rivali. Altre esercitazioni a fuoco sono previste nella baia di Luoyuan. L’obiettivo dichiarato è «dare forma ad un accerchiamento totale e una postura di deterrenza». Le manovre sono una riposta diretta all’incontro fra McCarthy e Tsa, e sono cominciate nel giorno in cui il nuovo presidente della Commissione Esteri della Camera Michael McCaul è arrivato a Taipei per incontrare la presidente. Seguono settimane di tensioni crescenti fra Usa e Cina, innescate in particolare dalla comparsa del pallone spia sopra sopra ai cieli del Montana, proprio nei giorni in cui il segretario di Stato americano Antony Blinken doveva andare a Pechino per una missione che aveva lo scopo di costruire sul dialogo avviato dai presidenti Biden e Xi a l G20 di Bali. Le esercitazioni però sono scattate dopo il vertice trilaterale con Macron e von der Leyen, per offrire un breve intervallo di decenza. Durante l’incontro i due leader europei avevano sollecitato l’ospite ad usare la sua influenza sull’alleato Putin per mettere fine all’invasione dell’Ucraina, ma Xi Jinping non ha preso impegni e ha chiarito che chi si aspetta un compromesso su Taiwan si illude.

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