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La Repubblica Rassegna Stampa
16.03.2023 Il Libano minaccia Israele
Cronaca di Rossella Tercatin

Testata: La Repubblica
Data: 16 marzo 2023
Pagina: 18
Autore: Rossella Tercatin
Titolo: «Israele, il Libano torna a fare paura l’ombra di Hezbollah dietro a un attacco»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/03/2023, a pag. 18, con il titolo "Israele, il Libano torna a fare paura l’ombra di Hezbollah dietro a un attacco" la cronaca di Rossella Tercatin.

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Rossella Tercatin

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Terroristi di Hezbollah

GERUSALEMME — Una bomba sul ciglio della strada nel Nord di Israele, un ferito grave e tanti misteri ancora da chiarire. Un terrorista libanese, probabilmente legato a Hezbollah, è riuscito a penetrare nel territorio dello Stato ebraico e piazzare un ordigno presso lo svincolo autostradale di Megiddo sessanta chilometri più a sud. L’episodio è avvenuto lunedì ma è stato rivelato in una nota dei servizi di sicurezza soltanto ieri. Un attacco grave quanto raro, tanto da indurre il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ad accorciare il suo viaggio in Germania. Secondo quanto rivelato dalle forze di sicurezza, l’attentatore sarebbe riuscito ad arrivare nel paese già nella notte tra sabato e domenica. L’esplosione è avvenuta verso le sei del mattino di lunedì, con un tipo di ordigno potente noto per essere utilizzato dagli Hezbollah, e ha travolto l’auto di Sherif al-Din, 21 anni, un residente del villaggio di Salim che si trova incondizioni critiche in ospedale. A quel punto l’attentatore sarebbe riuscito a trovare un passaggio verso nord. È proprio mentre si trovava sull’auto di un cittadino israeliano che le forze israeliane lo hanno individuato verso le cinque del pomeriggio, dopo un’imponente caccia all’uomo, vicino al kibbutz Adamit, a un passo dal Libano. Messo alle strette, l’uomo avrebbe cercato di attivare la cintura esplosiva che indossava e i soldati lo hanno eliminato. L’autista del veicolo invece è stato arrestato e poi rilasciato in quanto estraneo alla vicenda. Tanti i punti da chiarire: come ha trascorso l’uomo le prime 24 ore in territorio israeliano e come ha percorso una distanza tanto notevole? Cosa ha fatto nelle ore successive all’attentato? E soprattutto come è riuscito ad oltrepassare il confine? Su questo ultimo punto tra le ipotesi, ci sono un tunnel non ancora identificato – come già accaduto in passato - oppure via mare. Nella nota, l’esercito specifica che il nesso con l’Hezbollah è ancora sotto indagine. Secondo gli analisti, l’attacco potrebbe anche essere stato compiuto da un gruppo armato palestinese basato nel sud del Libano, anche se appare difficile pensare che Hezbollah, entità vicina all’Iran che a Beirut rappresenta un vero e proprio stato nello stato, non abbia quantomeno offerto la sua approvazione. Alla luce della gravità dell’incidente, secondo quanto riportato dalla stampa israeliana, alcuni alti gradi nell’esercito avrebbero raccomandato a Netanyahu di reagire militarmente, un suggerimento non accolto dal premier che ha invece richiesto massimo riserbo. Ma l’infiltrazione di Hezbollah in Israele rimane un incubo ricorrente per lo Stato ebraico, come raccontato anche al pubblico di tutto il mondo dalla popolarissima serie televisiva Fauda, che in uno dei suoi sviluppi narrativi ipotizza proprio uno scenario di collaborazione tra membri di Hezbollah penetrati nel paese e miliziani palestinesi. A sottolineare come Israele debba superare le gravissime lacerazioni politiche interne a fronte delle gravi minacce di sicurezza è stato in serata il Presidente Isaac Herzog, che ha presentato la sua proposta di riforma della giustizia alternativa a quella dell’esecutivo che prevede il quasi azzeramento del potere della Corte Suprema di annullare le leggi e dà alla coalizione di governo il ruolo di protagonista nel nominare i giudici – una riforma che secondo i suoi critici rappresenta un colpo fatale al carattere democratico di Israele. Il progetto di Herzog torna a garantire alla corte la possibilità di bocciare le leggi e riequilibra la facoltà di nomina dei giudici tra i tre poteri dello Stato. Ma già a pochi minuti dal discorso del presidente, Netanyahu ha bocciato la sua proposta.

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