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La Repubblica Rassegna Stampa
21.02.2023 Zelensky: “Vinceremo nel 2023”
Cronaca di Fabio Tonacci

Testata: La Repubblica
Data: 21 febbraio 2023
Pagina: 4
Autore: Fabio Tonacci
Titolo: «Ecco il piano ucraino per la “guerra breve”. “Vinceremo nel 2023”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/02/2023, a pag. 4, con il titolo "Ecco il piano ucraino per la “guerra breve”. “Vinceremo nel 2023” " la cronaca di Fabio Tonacci.


Fabio Tonacci

Mitobiografia di Volodymyr Zelensky | Fata Morgana WEB
Volodymyr Zelensky

KIEV — Rinfrancato dalla visita a Kiev del suo alleato più stretto e potente, Volodymyr Zelensky intravede la possibilità di lanciare una controffensiva prima della prossima estate che potrebbe rendere il conflitto più breve di quanto suggeriscono, al momento, il terreno di battaglia e l’assenza di qualsivoglia negoziato di pace. «La guerra sarà veloce perché alla Russia mancano risorse e volontà di combattere», dice nell’intervista riasciata aRepubblica, Sole 24 Ore eCorsera. Un messaggio rivolto all’Italia, che il presidente ucraino percepisce come partner affidabile e cruciale per il percorso di ingresso nell’Unione europea ma con un’opinione pubblica divisa sul tema del sostegno militare. «La guerra sarà veloce e finirà con la nostra vittoria», ripete Zelensky, convinto di poter spingere l’armata russa fuori dai confini ucraini usando le armi occidentali. Perché il suo piano si realizzi, però, ha bisogno di due cose: la protezione dei cieli e i missili a lungo raggio con cui i suoi artiglieri possano distruggere gli ammassamenti di soldati e armi che i comandi di Mosca hanno posizionato nelle tre regioni occupate di Donetesk, Lugansk e Zaporizhzhia. Sono a distanza di sicurezza: i satelliti li hanno individuati a 150 chilometri dalla linea del fronte. E sono pronti a scatenare la temuta nuova aggressione su vasta scala, prospettata da alcuni analisti ma, secondo il servizio segreto militare ucraino(Gur), già in corso senza successo. «Se continuerete a fornirci le armi possiamo vincere anche prima della fine del 2023», prevedono fonti qualificate interne al ministero della Difesa di Kiev. La strategia è di contenere il più possibile la lenta avanzata russa nel Donbass (ieri le truppe scelte di Putin hanno preso altri due villaggi a nord di Bakhmut, città ormai semidistrutta teatro dell’assedio più sanguinoso) fino almeno alla fine di marzo, quando è previsto l’arrivo dei primi moderni carri armati Leopard messi a dispostizione da otto Paesi, ai quali si potrebbero aggiungere, spera il governo ucraino, i super missili Atacmsche tirano fino a 300 chilometri. Dunque in grado i polverizzare depositi e basi nelle regioni occupate. Il presidente Biden, nell’incontro con Zelensky, ha annunciato un altro mezzo miliardo di dollari di aiuti (ormai gli Stati Uniti da soli hanno superato i 30 miliardi) che comprendono munizioni di artiglieria, obici, radar per la sorveglianza aerea, sistemi missilistici Himars e javelin anticarro, e ha aperto anche all’invio dei missili a lungo raggio Atacms. La Casa Bianca non ha ancora preso una decisione, invece, sui caccia F16. Il governo italiano, da parte sua, ha già ha fatto una ricognizione della flotta per capire quali velivoli (probabilmente i vecchi Tornado o gli Amx) e quanti (presumibilmente cinque) è in grado di fornire a Zelensky, qualora i partner occidentali decidessero di cedere alle pressioni di Londra, la più intenzionata a consegnare al più presto una decina di Typhoon ai piloti ucraini sottoposti ad addestramento da parte di istruttori Nato. Sarà questione di mesi, tuttavia, non di settimane: non è sui caccia, infatti, che Zelensky punta per avviare la controffensiva di primavera. È stato parzialmente tranquillizzato dal Gur sui movimenti dell’aviazione russa: contrariamente a quanto circolato sulla stampa internazionale, non pare che Mosca stia concentrando i suoi Sukoi negli aeroporti vicini al confine ucraino in vista di un assalto aereo della città. C’è poi le questione munizioni, diventata un problema assai serio per l’esercito ucraino: deve affrontare l’artiglieria russa che spara in media 50 mila volte al giorno, rispondendo coi proiettili da 155 millimetri (lo standard Nato) che vede diminuire settimana dopo settimana. Alcuni paesi Ue stanno per questo pensando ad acquisti tramite appalti congiunti, come durante la pandemia per i vaccini. Se a primavera l’Ucraina avrà le super-armi occidentali, i Leopard e scorte di munizioni a sufficienza, e se i suoi soldati avranno ancora la forza, i comandi lanceranno l’offensiva su tre direttrici del Donbass: verso Kreminna nel Lugansk, verso Bakhmut e Vuhledar nel Donetsk.

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