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La Repubblica Rassegna Stampa
15.10.2022 La guerra dei droni. In Ucraina sfida hi-tech tra Iran e Israele
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 15 ottobre 2022
Pagina: 16
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «La guerra dei droni. In Ucraina sfida hi-tech tra Iran e Israele»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/10/2022, a pag. 16, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "La guerra dei droni. In Ucraina sfida hi-tech tra Iran e Israele".

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Daniele Raineri

War in Ukraine: Putin delivers the final blow to Russia's independent media  | RSF
Vladimir Putin

Lunedì i soldati russi hanno lanciato diciassette droni suicidi iraniani contro bersagli civili in Ucraina. Martedì hanno lanciato tre droni suicidi iraniani contro Makariv, un piccolo centro a ovest della capitale, e sei nel sud. Giovedì altri sei. E questo è soltanto un campione di quello che sta succedendo, perché ogni giorno ci sono notizie di attacchi con le nuove armi – nuove nel senso di appena arrivate dall’Iran, perché il concetto è vecchio almeno di tre anni – o di abbattimenti. La Russia spera di trasformare i droni suicidi iraniani nell’arma della svolta per salvare le sorti della guerra, che in questa fase va molto male, e ne ha lanciati almeno novantadue a partire dal primo avvistamento che risale al 13 settembre. I droni suicidi sono lenti e hanno una testata esplosiva molto ridotta rispetto ai missili cruise, ma possono volare per più di duemila chilometri, costano poco e quando sonousati a sciami mandano in confusione le difese ucraine. Sono un’arma povera, che i combattenti Houthi dello Yemen guidati da istruttori iraniani usano con profitto contro le raffinerie e gli aeroporti sauditi. Ora la stessa cosa succede in Ucraina, su scala molto più grande perché il committente è la Russia. Il presidente Zelensky due giorni fa ha dettoche Mosca ne ha appena acquistati altri duemilaquattrocento, che si aggiungeranno a quelli già fatti arrivare nei territori occupati dai russi. La Difesa di Kiev sostiene di essere riuscita ad abbatterne il sessanta per cento. Si tratta di una percentuale troppo bassa sui grandi numeri – ed è sui grandi numeri che i russi vogliono giocare questa partita, perché le loro scorte di missili cruise si stanno esaurendo. Ieri gli ucraini hanno mostrato il chip del missile che lunedì ha mancato di un soffio il ponte di vetro di Kiev: è del marzo 2019 e quindi vuol dire che è stato montato su un missile ancora più nuovo. Considerato che la Russia produce soltanto due-tre missili cruise al mese e che di solito si sparano prima i vecchi e poi i nuovi, vuol dire che i missili cruise ancora a disposizione per bombardare le città ucraine sono pochi. Oleh Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri, dice che l’Ucraina ha protestato con l’Iran e che ha ridotto il personale diplomatico iraniano nel Paese, ma che è necessario fornire agli ucraini sistemi d’arma in grado di fermare i droni. «Gliisraeliani sono tra i massimi esperti al mondo per quel che riguarda la tecnologia militare dell’Iran e il loro aiuto sarebbe molto gradito», dice a Repubblica. Israele sull’Ucraina ha una linea politica molto neutrale, perché ha una minoranza russofona e perché deve gestire una situazione di minaccia dalla Siria che richiede il contatto diretto con Mosca. Tuttavia, a partire da settembre un’azienda israeliana – anonima – ha cominciato a vendere alla Polonia armi anti- drone, capaci di interferire con il volo dei droni iraniani, che poi sono trasferite all’Ucraina. Si tratta di tecnologia militare sofisticata, quindi la vendita non potrebbe avvenire se il governo di Gerusalemme non volesse. Israele fronteggia i droni iraniani che arrivano dal Libano e dalla Siria e le aziende israeliane del settore – Avnon Group, Israel Aerospace Industries, Elbit e Spear, per fare qualche nome – sono considerate le migliori al mondo. Israele ha fornito agli ucraini «intelligence di base» sui droni iraniani, scrive il New York Times, e consente la vendita di immagini satellitari ad alta definizione ai soldati ucraini. I militari israeliani sono senz’altro interessati alla presenza di uomini della Guardie della Rivoluzione iraniane sul territorio dell’Ucraina, rivelata due giorni fa dai partigiani ucraini.

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