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La Repubblica Rassegna Stampa
24.09.2022 Berlusconi con Putin, shock di Kiev e dell'Europa
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 24 settembre 2022
Pagina: 2
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Berlusconi con Putin, la protesta di Kiev: 'Sta con gli assassini?'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/09/2022 a pag. 2 l1 cronaca di Paolo Mastrolilli dal titolo "Berlusconi con Putin, la protesta di Kiev: 'Sta con gli assassini?' ".

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Paolo Mastrolilli

Putin voleva sostituire Zelensky con persone perbene
Vladimir Putin con Silvio Berlusconi

A Kiev le parole pronunciate da Silvio Berlusconi giovedì sera aPorta a Portasu Putin, l’Ucraina e l’intenzione del presidente russo di «rovesciare il governo ucraino per mettere persone perbene» non sono passate inosservate. Né a Kiev, né a Washington, né a Bruxelles. Da Palazzo Mariinskij, sede dell’ufficio presidenziale di Volodymyr Zelensky, nel giro di poche ore arriva la replica intrisa di indignazione. «Vi ricordiamo che il presidente russo è al potere da più di 20 anni», dice aRepubblica Seriiy Nykyforov, il portavoce di Zelensky. «Ha ucciso o imprigionato gli avversari politici. Ha mandato un esercito di assassini e stupratori nel territorio di uno stato sovrano. Ha organizzato un massacro in Siria, è responsabile dell’abbattimento nel 2014 di un aereo con trecento persone a bordo e ora minaccia il mondo con armi atomiche. L’ex premier italiano si fida di lui e usa il suo esempio per definire chi è persona perbene e chi non lo è?». La notizia di quanto detto da Berlusconi alla trasmissione di Rai Uno, nello spazio concesso al leader di Forza Italia (20 minuti, come per gli altri candidati), ha fatto il giro del web ed è rimbalzata sui social network. Nykyforov, quindi, lancia un messaggio all’Italia che si appresta ad andare al voto: «Le elezioni sono un momento cruciale per ogni Stato democratico. Influiscono direttamente sulla vita dei cittadini e lo faranno per diversi anni. Perciò è essenziale che i cittadini scelgano candidati che abbiano e seguano i giusti principi morali». In Italia si è scatenata la bufera. Enrico Letta definisce la frase di Berlusconi «scandalosa», aggiungendo: «È una cosa a cui crede veramente, sta legittimando Putin: se vincessero loro domenica sera, il Cremlino brinderebbe». Il leader di Azione Carlo Calenda: «Queste sono le tue “persone perbene”? Berlusconi, vergognati. E scusati. Altro che moderato ed europeista». Il Cavaliere ha provato a rettificare il concetto a frittata ormai fatta, aggrappandosi a un tweet: «Bastava vedere tutta l’intervista, non solo una frase estrapolata, eccessivamente semplificata, per capire quale sia il mio pensiero, che è noto da tempo. L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia è chiara: saremo sempre con la Ue e con la Nato». Il tentativo è derubricarla a semplice gaffe, una frase equivocata, pensata male e detta peggio. A metà giornata di ieri prova a venirgli in soccorso Giorgia Meloni: «Berlusconi ha già spiegato chele parole espresse erano non un’interpretazione del suo pensiero ma un’interpretazione del pensiero di altri». Una tesi articolata, diciamo così. E che difficilmente può essere compresa dagli ucraini. «Qual è il senso di ergersi ad avvocato del diavolo, sette mesi dopo l’inizio di una guerra così sanguinosa? », si chiede infatti Mykhailo Podolyak, il capo dei negoziatori ucraini e advisor di Zelensky. «Mi domando quanto i valori di Berlusconi coincidano con i principi basilari della democrazia e della pace, che è il sentimento della stragrande maggioranza dei cittadini europei». E ancora, Vadym Denysenko, consigliere del ministro degli Affari interni ucraino. «A febbraio Putin voleva conquistare tutto il nostro Paese e mettere un regime di marionette che avrebbe annunciato l’annessione alla ‘Nuova Unione Sovietica’ nel dicembre 2022. Quindi, le dichiarazioni di Berlusconi sulla “semplice” sostituzione del governo non corrispondono nemmeno a verità». Dall’altra parte dell’Atlantico, al termine della missione all’Assemblea Generale Onu, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell fatica a mantenere la sua compostezza diplomatica. «Non capisco come un leader europeo possa dire certe cose». Sottolinea che nessuno deve dare lezioni all’Italia su come votare, però le parole del capo di Forza Italia vanno oltre. Nemmeno l’Ungheria di Orban è mai arrivata a sostenere che l’invasione dell’Ucraina fosse giustificata, per cui — osserva Borrell — Berlusconi è diventato l’amplificatore di Putin. Sbalordito anche il Dipartimento di Stato americano. L’uscita del Cavaliere infatti alza la preoccupazione per cosa farà Roma dopo le elezioni del 25 settembre, perché Meloni ha giurato di essere atlantista e determinata a difendere l’Ucraina, ma resta il dubbio se sia in grado di mantenere le promesse, qualora la sopravvivenza del suo governo dipendesse dai voti di deputati e senatori dei filo putiniani Berlusconi e Salvini.

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