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La Repubblica Rassegna Stampa
09.09.2022 Ucraina, il reporter Mattia Sorbi ferito da una mina
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 09 settembre 2022
Pagina: 14
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Reporter italiano ferito dallo scoppio di una mina. Morto l’autista ucraino»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 09/09/2022, a pag. 14, l'analisi di Daniele Raineri dal titolo "Reporter italiano ferito dallo scoppio di una mina. Morto l’autista ucraino".

Festival Internazionale del Giornalismo
Daniele Raineri

ll giornalista italiano Mattia Sorbi è rimasto ferito. Farnesina: sta bene
Mattia Sorbi

Il giornalista freelance Mattia Sorbi è sopravvissuto a un attacco e all’esplosione di una mina che ha ucciso il suo autista mentre si trovava sul fronte sud della guerra in Ucraina ed è stato portato all’ospedale di Kherson, una città sotto occupazione russa. Sorbi, collaboratore di testate internazionali e italiane – tra queste laRai eRepubblica,per la quale ha lavorato dall’Afghanistan e dall’Ucraina nei primi giorni della guerra – si trovava sulla strada che dalla città di Mykolaiv porta verso il villaggio di Oleksandrivka, dove soldati ucraini e russi si fronteggiano da cinque mesi e la guerra ha perso velocità. Il 31 agosto Sorbi era in un’area ancora accessibile per conto di un’agenzia tedesca, l’ultimo checkpoint di soldati ucraini ha fatto passare lui e il suo autista e il villaggio dove stava andando era un posto - questa la valutazione del reporter - «non particolarmente pericoloso». Matutto è relativo. In quell’area il terreno è piatto, russi e ucraini si guardano da poche centinaia di metri di distanza, i bombardamenti d’artiglieria sono frequenti e le posizioni sono bloccate da così tanto tempo che le due parti, più che altrove, cercano di ammazzarsi a vicenda anche con i cecchini. I posti di blocco dei soldati ucraini che sorvegliano la strada verso sud tentano di tenere a distanza le pochissime auto di civili e spesso chiedono di spegnere i telefoni perché sostengono che attirino il fuoco dell’artiglieria russa. Cinquanta chilometri più a est infuria la controffensiva ucraina che punta a sloggiare i russi dalla costa ed è un’area d’interesse per i media, ma gli ucraini da otto giorni bloccano l’accesso a est. A un certo punto i soldati russi hanno fatto fuoco sulla macchina di Sorbi in un tratto scoperto che passa in mezzo ai campi e lui e l’autista sono scesi per non fare da bersagli fissi. L’autista ha messo il piede su una mina, è saltato in aria ed è morto sul colpo, le schegge dell’esplosione hanno investito il freelance e lo hanno ferito alle gambe. I soldati russi hanno raggiunto l’automobile, hanno capito che si trattavadi un giornalista italiano e lo hanno portato all’ospedale di Kherson. Le mine sono dappertutto lungo la linea del fronte e a volte sono segnalate da cartelli ma nelle aree di combattimento non lo sono e comunque sotto il fuoco è difficile fare attenzione. Il giornalista italiano è stato ferito all’intestino e a una gamba soprattutto nella zona del perone, è stato operato due volte e non è in pericolo di vita, come conferma anche la Farnesina. Ieri dall’ospedale dopo una settimana di silenzio Sorbi ha scritto su Facebook un messaggio per tranquillizzare tutti quelliche lo conoscono e sono molti: «Cari amici, grazie moltissime per la vostra solidarietà e per tutto l’affetto che state dimostrando in questi giorni, preoccupati per la mia assenza di contatti. Sto bene e sono al sicuro, ma purtroppo le difficoltà di comunicazione in Ucraina mi hanno impedito di essere online come al solito. Probabilmente sarà così ancora per qualche giorno, ma l’importante è non avere problemi. Sto raccogliendo tante storie da raccontarvi e non mancherò di farvi sapere!». Non è ancora chiaro quando potrà essere dimesso dall’ospedale, considerato che lo aspetta un viaggio molto lungo perché per rientrare in Italia deve passare dalla Russia e Kherson è la città ucraina occupata dai russi più lontana dal confine. Un video girato dai media russi mostra la macchina dell’autista di Sorbi abbandonata dopo la sua morte inquadrata da lontano. Si vedono quelli che potrebbero essere bruciature sulla fiancata ma il resto fa pensare che la mina fosse antiuomo e sia esplosa a qualche metro dal veicolo perché non ci sono danni evidenti. La propaganda russa con una nota del ministero della Difesa di Mosca ha subito sfruttato il caso insinuando che il giornalista italiano, che in passato ha lavorato per testate russe con materiale anti Ucraina, sia stato attirato in una trappola da soldati ucraini che lo avrebbero abbandonato in taxi sulla strada minata a sua insaputa e che poi sia stato «estratto dall’auto in fiamme», ma la dinamica appare diversa. Il Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni di Kiev, che si occupa di combattere la disinformazione russa, risponde che il giornalista italiano «non era accompagnato da personale militare ucraino» e che anzi era stato avvertito di «non cercare di attraversare la linea di contatto – il fronte – senza coordinamento». Inoltre sottolinea che il freelance aveva lavorato in passato «per il canale televisivo del ministero della Difesa russo Zvezda» e quindi «possiamo presumere che avesse accordicon l’esercito russo».

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