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La Repubblica Rassegna Stampa
16.07.2022 Arabia Saudita: incontro Biden-Bin Salman
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 16 luglio 2022
Pagina: 21
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Biden, pugno del compromesso con Mbs parla di energia e pace»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/07/2022 a pag.21 con il titolo "Biden, pugno del compromesso con Mbs parla di energia e pace" la cronaca  di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

Joe Biden in Arabia Saudita: saluta con il pugno il principe Bin Salman
Joe Biden con Mohammed bin Salman

L’accoglienza per Joe Biden in Arabia Saudita non è stata delle più calorose, certamente non paragonabile a quella riservata a Trump nel 2017, e alla fine il compromesso scelto per l’incontro col principe ereditario Mohammed bin Salman è stato il “fist bump”, invece dell’imbarazzante stretta di mano col responsabile dell’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi. Apparenze a parte, il successo della visita a Gedda si potrà misurare solo osservando se alla riapertura dei cieli per i voli diretti da Israele seguiranno altre misure concrete, come l’aumento della produzione di petrolio, l’allentamento della relazione con la Russia, la prosecuzione della tregua in Yemen e l’avvio del cammino per entrare negli Accordi di Abramo, col possibile postulato della ripresa dei negoziati per la creazione di uno Stato palestinese. Alla fine del vertice però Biden ha rivendicato i risultati raggiunti, dicendo: «Ho sollevato il caso Khashoggi all’inizio dell’incontro», e promettendo che l’impatto sul petrolio «si vedrà nel giro di un paio di settimane». Ieri mattina il presidente ha iniziato la giornata a Betlemme, dove ha incontrato il leader dell’Autorità palestinese Abu Mazen. Ha offerto 100 milioni di dollari per gli ospedali, 200 per l’agenzia Unrwa incaricata di aiutare i rifugiati e altri aiuti. Passi avanti per ricostruire il rapporto dopo il gelo di Trump, ma nulla di concreto per la riapertura del consolato a Gerusalemme Est o la ripresa del negoziato di pace, anche se Biden ha ribadito di ritenere che la soluzione dei due Stati resti l’unica praticabile. La verità è che anche il dossier palestinese dipendeva dalla successiva tappa in Arabia Saudita, perché la ricostruzione dei rapporti con Riad, e magari l’ingresso negli Accordi di Abramo, potrebbe portare con sé anche la ripresa del processo di pace. Il punto di partenza era positivo, perché dopo il via libera di Israele al ritorno sotto la sovranità saudita delle isole nel Mar Rosso di Tiran e Sanafir, il regno ha aperto i suoi cieli ai voli dallo Stato ebraico. Verso le sei del pomeriggio, infatti, Biden ha fatto la storia, diventando il primopresidente americano ad andare direttamente dallo Stato ebraico all’Arabia Saudita. Sotto alla scaletta però, invece del re Salman che aveva accolto Trump, ha trovato solo il governatore della Mecca, principe Khalid al Faisal. Davanti al palazzo reale al Salam lo aspettava MBS, come viene chiamato il principe ereditario, per il “tocco dei pugni” catturato dai fotografi dell’agenzia di Stato. Lui ha portato il presidente dal padre, e il re è stato caloroso nella sua stretta di mano. Dopo un breve incontro però Salman si è ritirato, e il vero bilaterale è stato condotto da MBS. L’inviato della Nbc Peter Alexander gli ha urlato se intende scusarsi con la famiglia Khashoggi, ma è stato ignorato e poi strattonato dalle guardie. I temi di discussione non mancavano, dopo che in campagna elettorale Biden aveva definito l’Arabia Saudita un “pariah”, e infatti l’incontro è durato tre ore, fino alle 9,30 della sera. Alla fine Biden si è presentato dai giornalisti per elencare i sei risultati ottenuti: «Riapertura dei voli; fine della missione militare americana a Tiran e Sanafir; prosecuzione delle tregua nello Yemen, legata alla difesa dall’Iran; collaborazione su tecnologia 5G ed energia rinnovabile; petrolio; diritti umani ». Biden ha riferito: «Il principe mi ha detto che non era coinvolto nell’omicidio di Khashoggi e ha punito i colpevoli». Alla compagna del giornalista Hatice Cengiz, che lo ha accusato di avere il sangue del fidanzato sulle mani, ha risposto: «Mi dispiace che pensi questo, ma sono stato chiaro col principe e se ricapitasse ne pagherebbe le conseguenze ». A chi gli chiedeva il motivo del cordiale “fist bump”, ha replicato sorridente che è irrilevante. L’emergenza petrolio verrà discussa soprattutto oggi, durante il vertice con i paesi del Gulf Cooperation Council (GCC), ma Washington punta a 750.000 barili in più al giorno da Riad e 500.000 dagli Emirati, per frenare l’inflazione e rispondere a Putin, sperando che arrivino sui mercati prima delle midterm di novembre. Biden però ha promesso che «i primi effetti si vedranno nel giro di due settimane». Ora resta da vedere se i risultati pragmatici ripagheranno davvero la scelta di riabilitare un leader che ha usato l’omicidio per mettere a tacere un oppositore.

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