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La Repubblica Rassegna Stampa
02.06.2022 Se la colpa non è mai di Putin
Analisi di Furio Colombo

Testata: La Repubblica
Data: 02 giugno 2022
Pagina: 1
Autore: Furio Colombo
Titolo: «Se la colpa non è mai di Putin»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 02/06/2022 a pag.1 con il titolo "Se la colpa non è mai di Putin" l'editoriale di Furio Colombo.

Furio Colombo censurato? Al contrario: pretendeva che cacciassimo Orsini -  Il Fatto Quotidiano
Furio Colombo

Quanto costa la cravatta indossata da Putin alla parata
Vladimir Putin

Sono quasi cento giorni che la Russia lavora intensamente alla distruzione di un Paese vicino, l’Ucraina, usando ogni arma adatta e una immensità di truppe molto attive a radere al suolo le case e a seminare i percorsi di cadaveri. La Russia — dice — ha agito perché offesa da certi Paesi di una alleanza nata fin dai tempi dello stalinismo (Nato) che si permetteva di esistere a così poca distanza, e forse aveva in mente di allargare ancora i confini. E con la volontà tipica dei grandi regimi, ha deciso la grande invasione. Significa: dovete imparare a rispettare la Russia. Questa volta è solo una prova. Non sempre siamo di mano leggera, usando solo armi tradizionali. Naturalmente l’evento, oltre a essere fuori da ogni legalità, si allontana anche dall’equilibrio psichico che ci si aspetta da grandi leader e grandi Paesi. Ma non prevede ripensamenti. Non resta che prendere atto della realtà. Eppure — secondo gran parte delle informazioni — non è quello che è successo. Mentre leggete dovete sapere che la responsabilità — secondo molti — ricade sugli Stati Uniti d’America. Non illudetevi di poter obiettare che in questa guerra gli Usa entrano solo per il loro giudizio fortemente negativo, e per avere offerto, appena possibile, armi all’Ucraina assalita di sorpresa. Saranno in tanti (stranamente molti di più di quanti vi aspettate) a presentarvi un lungo elenco di guerre di cui gli Stati Uniti sono colpevoli (l’elenco include anche la sconfitta dell’antifascismo) e non si tratta della ricerca di affinità con la guerra di Putin, esplosa nel vuoto. Ma servono per dire che gli Usa non sono gli spettatori stupiti e poi indignati per l’operazione militare speciale di invadere all’improvviso l’Ucraina. Sono protagonisti, ed è inutile che fingiate di non crederci. C’è chi ha tutte le notizie, le informazioni e i retroscena per dirvi che questa è una guerra americana. Primo. Le armi sono americane (industria, capitale, ingegno, predisposizione alla guerra, tutto pronto già molto prima che a Putin venisse il pensiero della necessità di attaccare) e senza queste armi il mondo sarebbe in pace. L’argomento è sostenuto con passione da certi italiani paracadutati per tempo in talk show e teatri che dicono di sapere con certezza che la meticolosa distruzione russa è una responsabilità americana. Per esempio, se non ci fosse stata la folle idea della resistenza di un popolo aggredito contro l’aggressore, tutto sarebbe già finito, i bambini nelle scuole russe e il grano nei silos sovietici. Non solo l’aggredito è stato persuaso dagli americani ad essere poco ospitale con la guerra russadetta “operazione speciale”, con gravi punizioni per chi si fosse azzardato a chiamare guerra la guerra (ma tutto è già dimenticato e a tutti i tavoli delle buone diplomazie si dice “operazione militare”) ma l’aggredito ha anche sparato se gli sparavano, creando una situazione intollerabile per la Russia. Stiamo vivendo tutti un brutto momento (sai come comincia ma non sai come finisce e se tutto comincia in modo assurdo, come nel nostro caso, il pericolo è grande). Ma c’è chi ci dice di vedere il pericolo quasi solo nelle mani sporche di armi nuove, speciali, incredibili degli americani, e mentre i russi bombardano giorno e notte città e villaggi e vanno in cerca di persone vive da lasciare cadavere sul bordo della strada (vedi filmati) le manifestazioni di pace dirottano spesso verso l’America. E qui si formano due scuole di esperti. Sostiene la prima che l’America guerrafondaia (raramente si dice della Russia) vuole prolungare la guerra il più possibile per sfiancare gli aggressori (teoria che implica una fase di riposo per gli aggrediti). La seconda invece propone la teoria della manipolazione. Un esperto è Alessandro Orsini, che scrive (31 maggio 2022): “Il governo Draghi ha appena manipolato l’opinione pubblica in Italia. Nella prima fase Draghi ha rifornito l’Ucraina di alcune spaventose macchine di morte che sono gli obici Fh 70 con una canna di 12 metri in grado di sparare fino a 30 km di distanza. Il tutto è stato secretato perché Draghi sa che gli italiani sono contrari all’invio di armi pesanti”. (Può essere utile ricordare che in quella stessa data i russi sono riusciti a sventrare l’acciaieria di Mariupol e ha estrarre il suo bottino di prigionieri di guerra con cui giocare). “Nella seconda fase il governo Draghi ha depositato un finto piano di pace monopolizzando l’attenzione dei media per circa sette giorni. Così facendo Draghi ha incassato un duplice risultato. Da una parte ha compiaciuto la Casa Bianca appoggiando la politica di sirianizzazione della guerra in Ucraina. Dall’altra ha incassato il consenso degli italiani a cui si è presentato falsamente come promotore di pace”. A questo punto entra in scena Salvini che vuole andare a Mosca, organizzare una bella serata con Putin e fare la pace. Sarà imbarazzato, quando gli chiederanno di Draghi. Potrà dire, senza mentire, che non ne sapeva nulla. Anche lui vive in un mondo a parte. Ma almeno non sventolerà benemerenze accademiche.

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