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La Repubblica Rassegna Stampa
04.02.2021 San Francesco al Campo (Torino): il caso del post negazionista del sindaco
Due servizi di Federica Cravero

Testata: La Repubblica
Data: 04 febbraio 2021
Pagina: 3
Autore: Federica Cravero
Titolo: «Il sindaco: 'Sulla Shoah ho sbagliato, daremo la cittadinanza alla Segre' - Disegni: 'Un primo cittadino dev'essere responsabile'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA - Torino di oggi, 04/02/2021, a pag.3 con i titoli "Il sindaco: 'Sulla Shoah ho sbagliato, daremo la cittadinanza alla Segre' ", "Disegni: 'Un primo cittadino dev'essere responsabile' " due servizi di Federica Cravero.

Ecco gli articoli:

"Il sindaco: 'Sulla Shoah ho sbagliato, daremo la cittadinanza alla Segre' "

Risultato immagini per Diego Coriasco, sindaco di San Francesco al Campo
Diego Coriasco, sindaco di San Francesco al Campo

«Mi hanno detto di tutto per questa vicenda, hanno minacciato me e la mia famiglia, mi hanno scritto che grasso come sono sai quante saponette escono fuori... Ecco, quei leoni da tastiera non dico che siano come i nazisti però...». Diego Coriasco, sindaco di San Francesco al Campo, si agita sulla sedia mentre legge i messaggi e risponde alle chiamate che si alternano sui due cellulari che tiene sulla scrivania nell'ufficio al primo piano del municipio. Tutti da queste parti lo conoscono, perla sua attività di onoranze funebri, per essere il comandante dei vigili del fuoco volontari, ma ora il nome del primo cittadino è finito al centro di una bufera politica che supera i confini del paese canavesano a causa di un post pubblicato in occasione della Giornata della memoria, che conteneva frasi negazioniste sull'Olocausto. «Per fortuna tanta gente mi chiama e mi manda messaggi di solidarietà, che per me sono pacche sulle spalle. Chi mi conosce sa come sono e come la penso».

Risultato immagini per shoah San Francesco al Campo

Sul suo profilo Whatsapp ha scritto "Ricordo ieri per vivere domani". Ma qual e il ricordo? «Non sono un revisionista né un negazionista se è questo che intende. Mi interessa la storia al punto che c'è chi mi considera retrogrado, ma so bene quello che è successo e lo condanno assolutamente. Sono uno che non riesce nemmeno a vedere "Schindler's List" fino alla fine perché mi emoziona troppo. Vede, se fossi stato un fascista non avrei neanche celebrato il Giorno della memoria. C'era una foto con una stella di David e una candela: mi sembra evidente l'intenzione. Certo se avessimo messo una poesia di Primo Levi tutto questo non sarebbe successo».

Invece? «Invece l'ufficio stampa ha fatto un copia e incolla da internet. Non erano parole mie».

Prese dal sito Frasicelebri.it, neanche Wikipedia... «Sì, certo, un errore».

E lei non lo ha guardato prima? «No. Altro errore. Chiedo scusa».

E quando se n'è accorto cosa ha pensato? «Be, lo spirito era di dire: c'è persino chi nega che la Shoah sia esistita. Ma mi rendo conto che il messaggio poteva essere frainteso. L'ho fatto leggere ad alcune persone per chiedere cosa ne pensavano. L'ho chiesto anche a una ragazzina, una liceale che stamattina ho incontrato "Tu cosa ci leggi?". E mi hanno detto che in effetti non era un messaggio chiaro. Per questo alla fine lo abbiamo tolto, per chiudere questa vicenda».

Ma ormai la polemica era dilagata. «Mi spiace che dietro tutta questa vicenda ci sia una speculazione politica da parte della minoranza in consiglio comunale che ha voluto colpirmi, una settimana dopo il fatto.Non si devono usare le vittime di un tale scempio per scopi politici».

Questioni di destra e sinistra? «Ma no, siamo liste civiche in un paese che ha meno di 5 mila abitanti. Forse siamo più orientati al centrodestra, ma non siamo certo estremisti, schersuma nen».

C'è chi ha chiesto le sue dimissioni. «Addirittura». E chi le ha consigliato di visitare un campo di concentramento. «Non ne ho bisogno. Da piccolo abitavo vicino a un signore che era sopravvissuto a Mauthausen. Gli facevo un sacco di domande e non capivo perché lui non ne voleva parlare. Poi un giorno mi ha raccontato delle cose... Non mele dimenticherò mai».

Ora che farete? «Ho fatto le mie scuse e rimosso il post. Poi ho pensato che potremmo dare la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Mi è venuto in mente per ché è arrivata la proposta a tutti i comuni di dare la cittadinanza onoraria al milite ignoto della prima guerra mondiale. Potremmo darlo a entrambe le figure, sarebbe un bel modo per far capire che siamo contro tutte le violenze. D'altra parte qui in municipio stiamo anche raccogliendo le firme per una legge contro la diffusione di messaggi e la vendita di prodotti inneggianti a fascismo e nazismo. Abbiamo anche una targa in municipio dell'associazione partigiani. Non ci sono dubbi su come la pensiamo».

Mercoledì prossimo è la Giornata del ricordo per le vittime delle foibe. Cosa farà? «Non ci ho ancora pensato, ma sicuramente da oggi in poi farò molta più attenzione a tutto».

"Disegni: 'Un primo cittadino dev'essere responsabile' "

Risultato immagini per Dario Disegni
Dario Disegni

Si è portato dietro una scia di polemiche il post del Comune di San Francesco al Campo sulla Giornata della memoria. «Come comunità siamo profondamente indignati —è il commento del presidente della Comunità ebraica di Torino, Dario Disegni — La modalità scelta dal sindaco per commemorare la Shoah è vergognosa. Ha dato maggior spazio a inqualificabili tesi negazioniste, rispetto a quelle che ha liquidato come "tesi storiche tradizionaliste dominanti". Ma un sindaco ha precise responsabilità, soprattutto per quanto concerne la comunicazione». Anche il segretario regionale del Pd Paolo Furia va all'attacco: «La strage dolosa dell'Olocausto non è la discutibile opinione di una teoria cui si può contrapporre comodamente una teoria revisionista. E vietare il revisionismo su questi temi non è una singolare eccezione alla libertà di pensiero. È semmai preoccuparsi attivamente che gli orrori del Novecento non si ripetano». Il capogruppo di Leu in Consiglio regionale, Marco Grimaldi, commenta: «Non è speculazione politica: se ha riportato frasi di altri, abbiamo un enorme problema di conoscenza della storia».E la deputata di Italia Viva, Silvia Fregolent attacca: «Un sindaco che nega o sminuisce colpevolmente la persecuzione e la morte di 6 milioni di persone non è degno di rivestire il ruolo per cui è stato eletto e dovrebbe rimettere il suo mandato».

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