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La Repubblica Rassegna Stampa
30.01.2020 Il piano di Trump: la posizione dell'Italia
Commento di Vincenzo Nigro

Testata: La Repubblica
Data: 30 gennaio 2020
Pagina: 15
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «L'Italia prende le distanze: 'Aspettiamo il voto in Israele'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 30/01/2020, a pag.15, con il titolo "L'Italia prende le distanze: 'Aspettiamo il voto in Israele' ", il commento di Vincenzo Nigro.

L'Italia si dimostra titubante - o peggio - sul piano proposto da Donald Trump. Le posizioni di Marina Sereni (Pd) e Manlio Di Stefano (5Stelle), riportate da Vincenzo Nigro, sono in linea con la tradizionale politica filoaraba italiana, in continuità con le scelte passate di Dc, Psi per non dire nulla della fase in cui - tra il 2006 e il 2008 - la Farnesina era occupata da Massimo D'Alema, simpatizzante del terrorismo arabo palestinese in generale e di Hezbollah in particolare. Prendiamo atto che la politica estera del nostro governo è sempre la stessa, PD e 5Stelle, che questo ultimo stia per scomparire conta poco, a dirigere la politica ostile a Israele ci sarà sempre il PD, degno erede della peggiore ideologia comunista, anche se travestita in abiti democratici.

Ecco l'articolo:

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Vincenzo Nigro


Risultato immagini per trumpDonald Trump

L'Italia e l'Europa non credono al piano Trump. Ma non lo dicono ad alta voce. Per mille ragioni, ma soprattutto per il rischio di infilarsi inutilmente nella campagna elettorale americana o magari in quella israeliana. «Perché questo è il primo problema», dicono fonti di alto livello al ministero degli Esteri, «non si tratta di essere più o meno vicini a Trump, ma di capire se questo progetto è una semplice manovra di sostegno elettorale reciproco fra Trump e Netanyahu, oppure se di tutto questo qualcosa sopravviverà dopo le elezioni israeliane e dopo quelle americane». Da pochi giorni Luigi Di Maio ha iniziato ad occuparsi a pieno regime di politica estera alla Farnesina. Ieri molte riunioni, molte telefonate sulla Libia, un incontro con il ministro degli Esteri di Cipro (avvertimento alla Turchia contro le perforazioni petrolifere illegali) e poi il via libera a un comunicato sul "piano Trump".

Un testo in cui il suo Gabinetto ha distillato messaggi sottili ma molto chiari. Le prime parole sono esemplari: «Nell'apprendere della pubblicazione del Piano americano per il processo di pace in Medio Oriente, l'Italia accoglie favorevolmente gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti al fine di favorirne il rilancio», in cui la Farnesina fa notare con fastidio di essersi accorta dai media della creatività diplomatica di Jared Kushner. E di accogliere la sua opera con benevolenza: «Tuttavia valuterà con attenzione i contenuti della proposta di Washington, in coordinamento con la ile e in linea con le rilevanti risoluzioni dell'Onu». «Avremmo voluto sostenerlo con più forza», dicono adesso nello staff con Di Maio, «ma se il piano rimane quello che è sembrato, ovvero soltanto un asse fra due protagonisti di un negoziato al quale manca una terza parte decisiva, quella palestinese, allora dobbiamo garantirci che perlomeno questo piano non crei danni». Tradotto: il piano Usa potrebbe autorizzare passi unilaterali degli israeliani, e l'Italia teme nuove esplosioni di violenza. Marina Sereni, vice-ministro del Pd, l'altra sera ha fatto un tweet di cortesia nei confronti dell'amministrazione Trump. Adesso spiega: «Io ho visto perfino punti positivi rispetto alla tradizionale posizione di Trump, ha fatto qualche passo avanti sul tema dei 2 Stati. Ma l'Italia insiste proprio su questo: devono esserci 2 Stati, per 2 popoli, che devono negoziare fra di loro il modo in cui convivere in pace e sicurezza». Anche Manlio Di Stefano, il sottosegretario 5Stelle molto vicino al suo ministro, rinvia il momento di un'analisi approfondita: «Devo studiarlo. A molti sembra un'operazione elettorale fra le due amministrazioni, ma potrebbe far ripartire un ciclo positivo. C'è una sola cosa sicura: vedo il mondo arabo separarsi dalla "causa palestinese". I rapporti con Usa e Israele sembrano più solidi della vecchia causa palestinese. È un fatto concreto». La Farnesina, così come tutto il governo Conte2, sono molto attenti al rapporto con l'amministrazione Trump: hanno notato, per esempio, che 2 settimane fa Matteo Salvini ha organizzato un intero convegno dedicato all'antisemitismo. «ma sostanzialmente messo in piedi per farsi aiutare dalla comunità ebraica e da Israele a riannodare con l'amministrazione Trump, che sui rapporti della Lega con la Russia ha fatto avere messaggi critici a Salvini in persona», dicono alla Farnesina. A conferma di una cosa soltanto: tutto, in politica estera e anche in Italia, è un gioco di rimbalzo che conduce alla politica interna. Di ogni singolo paese europeo.

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