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La Repubblica Rassegna Stampa
09.04.2006 Palestinesi alleati dei nazisti, un massacro mancato
Come si salvarono gli ebrei di Palestina

Testata: La Repubblica
Data: 09 aprile 2006
Pagina: 20
Autore: Andrea Tarquini
Titolo: «1942, il piano segreto di Hitler»

Interessante il servizio di Andrea Tarquini su REPUBBLICA di oggi 9.4.2006 sul progetto nazista di sterminare nel 1942 gli ebrei di Palestina. Un progetto vanificato dalla sconfitta italo-tedesca di El Alamein. Grazie alla vittoria di Montgomery venne bloccata l'invasione della Palestina e relativo massacro degli ebrei. Peccato che l'articolo dedichi solo poche righe, e nulla nella titolazione, della partecipazione del Gran Muftì di Gerusalemme, alleato da sempre di Hitler. Della scelta nazista degli arabi palestinesi se ne parla troppo poco per non dire per niente. L'articolo di Tarquini prende spunto dalla pubblicazione in Germania di un libro "Tedeschi, ebrei, genocidio", definito dal corrispondente di Repubblica come se rivelasse qualcosa rimasto finora segreto. Non è vero. il CORRIERE della SERA dedicò una pagina intera nella sezione "Cultura" all'argomento nel 1997 con una intervista ad Angelo Pezzana in occasione dell'uscita del suo libro "Quest'anno a Gersualemme", nel quale l'episodio viene trattato ampiamente. Questo non vuol dire che quella storia drammatica sia conosciuta, nei libri di storia viene sempre ignorata, forse per non mettere in imbarazzo i palestinesi di oggi che hanno nei confronti degli israeliani gli stessi proponimenti del loro Muftì di allora, con la differenza che gli manca Hitler come alleato. Che si parli dunque di quella storia, che gli italiani sappiano come la sconfitta di El Alamein sia stata si un tragico massacro dei nostri soldati, ma che almeno impedì un altro massacro di proporzioni molto più elevate. Di innocenti, per di più, che chiedevano solo di vivere in pace nella loro terra.

Ecco l'articolo:

BERLINO - Se nella battaglia di El Alamein avesse vinto l´Asse nazifascista anziché gli Alleati, tutto era pronto per portare a termine l´Olocausto anche in Palestina. L´Afrika Korps di Rommel avrebbe occupato la Terra Santa, e una squadra della morte delle Ss schierata in segreto ad Atene occupata era pronta a entrare in azione. Con le camere a gas mobili e l´aiuto dei nazionalisti arabi, avrebbe sterminato gli ebrei che si erano rifugiati in Medio Oriente per scampare alla Shoah. E Israele non sarebbe mai nato. Lo rivela un nuovo libro, appena uscito in Germania.
«Tedeschi-ebrei-genocidio. L´Olocausto come Storia e attualità», s´intitola l´opera degli storici Klaus Michael Mallmann e Martin Cueppers edita da Mallmann e da Jurgen Matthaeus.
Il piano dell´Einsatzgruppe Palaestina restò segreto dal 1942 a oggi. Era stato elaborato a Berlino, forse nella quiete della romantica villa sul Lago Wannsee dove nel 1942 i massimi gerarchi nazisti progettarono la «Soluzione finale», il genocidio totale del popolo ebraico. Incontri a porte chiuse avevano riunito Adolf Eichmann, l´architetto dell´Olocausto, e Walter Rauff. Cioè l´ufficiale delle Ss che aveva sviluppato e lanciato in azione le camere a gas mobili, montate su camion Opel o Mercedes, usate nei territori dell´Unione Sovietica e della Jugoslavia occupati dai nazisti.
A Rauff, il Fuehrer e Eichmann avevano affidato il comando sul campo. Il suo Einsatzgruppe fu inviato nel totale segreto ad Atene occupata. Non era uno schieramento sicurissimo: sulle montagne elleniche, partigiani monarchici e comunisti riforniti dalla Royal Air Force davano battaglia alla Wehrmacht. Ma Atene era il porto più vicino alla Palestina in mano all´Asse. Rauff doveva solo dare tempo all´Afrika Korps, guidata dal leggendario maresciallo Erwin Rommel, la «volpe del deserto». Sbaragliati gli inglesi a El Alamein, i soldati di Rommel avrebbero facilmente preso Alessandria, il Cairo e la Palestina sotto mandato britannico.
A quel punto, i killer di Rauff sarebbero arrivati dalla Grecia con tutte le loro macabre attrezzature di sterminio. Il mezzo milione di ebrei che in Palestina cominciava a fondare i Kibbutz (i villaggi-cooperative), i partiti democratici, le organizzazioni paramilitari progenitrici dello Stato d´Israele, non avrebbero avuto alcuna chance. Gli ebrei di Palestina avevano sì istituzioni politiche sviluppate, un gruppo giovanile (la Hashomer Hatzair) e organizzazioni paramilitari: la Haganah, più vicina ai progressisti, e la Irgun Zvai Leumi, più conservatrice. Ma poche armi leggere non sarebbero valse a nulla contro le Panzerdivisionen di Rommel.
Dalla loro, i tedeschi avevano anche la massima autorità palestinese araba di allora, il Gran Muftì di Gerusalemme Mohammed Amin el-Husseini, lontano parente di Yasser Arafat. El-Husseini si era rifugiato a Berlino, dove si era conquistato un ruolo di partner del Ministero degli Esteri. Il suo obiettivo dichiarato era «la rimozione dei centri nazionali ebraici in Palestina». In molti incontri, ne aveva discusso con Eichmann offrendo ogni collaborazione.
Le rivelazioni di Mallmann e Cueppers gettano un´ombra anche sulla figura di Rommel, finora celebrato ovunque come eroe di guerra, non compromesso politicamente col nazismo. Tanto che per la sua vicinanza alla congiura degli ufficiali del 20 luglio 1944 (il fallito attentato contro Hitler) fu costretto dalla Gestapo a togliersi la vita. La vicenda umana di Rommel andrà forse riconsiderata.
La storia di allora, come è noto, non andò secondo i piani del Reich. Nel generale Bernard Law Montgomery, il feldmaresciallo Rommel trovò un degno avversario. I «topi del deserto», i reparti speciali dello Special Air Service, fanterie britanniche, sudafricane e indiane fermarono l´Asse ad El Alamein. Dove morirono anche cinquemila soldati italiani mandati al macello da Mussolini. Nei cieli, la Raf, squadriglie americane e sudafricane, indiane e della Francia libera ebbero la meglio sulla Luftwaffe e sulla Regia aeronautica. Dopo la guerra, poi, Eichmann si rifugiò in Argentina. Con un´azionesegretissima, un commando del Mossad, l´intelligence israeliana, lo sequestrò e lo portò in Israele su un cargo DC4 della Heyl Ha´Avir, l´aviazione di Gerusalemme, mascherato con contrassegni civili. Eichmann fu processato, condannato a morte e giustiziato mediante impiccagione

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