Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 11/11/2016, a pag. 4, l'articolo "Laurea honoris causa al rabbino Jack Bemporad".

Non interveniamo sulle attività del rabbino Jack Bemporad, una vita spesa per il dialogo interreligioso. Certamente, però, rientra nel gruppo degli ebrei ben visti in Vaticano e si è fatto fotografare con diversi Papi, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI. Il suo non sarà forse un caso analogo a quello della piccola associazione "Pave the Way", composta da ebrei americani che richiedevano - allora senza alcun successo - la beatificazione di Papa Pio XII?

Ecco l'articolo:

Rav Jack Bemporad con Papa Giovanni Paolo II

Il 9 novembre scorso il rabbino statunitense Jack Bemporad ha ricevuto dalla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino di Roma la laurea honoris causa; è la prima volta che l'Angelicum assegna un riconoscimento di questo genere a un esponente della religione ebraica.

Bemporad è impegnato da anni nella promozione della mutua comprensione fra le religioni. Nato in Italia ma trasferitosi negli Stati Uniti a sei anni, dopo l'approvazione delle leggi razziali, ha guidato comunità ebraiche in Texas, California e New Jersey. Dal 1992 presiede il Center for Inter-Religious Understanding nel New Jersey e da molti anni insegna presso prestigiose università americane e non, come l'Angelicum e il Pontificio Ateneo Sant Anselmo di Roma.

Bemporad è ed è stato un importante interlocutore per i rapporti con la Chiesa: ha lavorato con i cardinali Willebrands e Cassidy per giungere a piene relazioni diplomatiche fra Israele e Santa Sede, e ha incontrato Giovanni xxiii — il concilio Vaticano II «è stata una delle esperienze decisive della mia vita» racconta — e Benedetto xvi. «Nessuno dei riconoscimenti ricevuti mi ha toccato quanto questo» ha detto il rabbino durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa, coronamento degli anni di studio dedicati al cristianesimo e alle altre religioni. «Tutta la mia vita e le mie energie — ha scritto recentemente Bemporad — le ho spese e le sto ancora spendendo nel tentativo costante di raggiungere cuori e coscienze di quella manciata di uomini che da sempre hanno il potere di decidere le sorti dei popoli».

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