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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
07.05.2014 Reato di omissione: nessuna informazione sulla natura di Hamas
che non riconosce il diritto all'esistenza di Israele e non rinuncia al terrorismo

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 07 maggio 2014
Pagina: 6
Autore: la redazione
Titolo: «Incontro tra Mahmoud Abbas e Khaled Mesha»
Riportiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 07/05/2014, a pag. 6, l'articolo dal titolo "Incontro tra Mahmoud Abbas e Khaled Meshal".
Il quotidiano vaticano riferisce nel dettaglio dei progressi diplomatici del diaologo tra le fazioni palestinesi, ma omette completamente notizie che servirebbero ai lettori a comprendere la natura almeno di uno dei protagonisti di questo dialogo, Hamas.
Il gruppo islamista ha recentemente ribadito, con estrema chiarezza, il suo rifiuto di riconoscere Israele e di rinunciare al terrorismo (
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=53308 )
L'accordo con Fatah, pertanto, porterà a un governo palestinese apertamente ostile all'esistenza di Israele e apertamente favorevole alla violenza.

                         
Il capo di Hamas Khaled Meshal           Mahmoud Abbas

Ecco l'articolo.

Tel Aviv - Si sta sempre più concretizzando il dialogo tra le due maggiori fazioni palestinesi rivali, Al Fatah e Hamas, in vista della formazione di un Governo unitario. Nuovi segnali di distensione sono arrivati ieri dopo l'incontro a Doha, in Qatar, tra il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, leader di Al Fatah, e il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshal. L'incontro — si legge in un comunicato — è avvenuto in «un'atmosfera positiva» e i due dirigenti hanno espresso «la seria volontà di aprire una nuova pagina fondata sul partenariato nazionale». Poche ore dopo la conclusione dell'incontro il capo dell'amministrazione di Hamas nella Striscia di Gaza, Ismail Haniyeh, ha ordinato la liberazione immediata di sei membri di Al Fatah che erano detenuti per «reati contro la sicurezza». Due settimane fa Hamas aveva rilasciato altri dieci detenuti del partito di Mahmoud Abbas. Un consigliere di Haniyeh ha poi precisato che tra pochi giorni una delegazione di Al Fatah dovrebbe arrivare a Gaza per avviare nuovi colloqui di riconciliazione. Fonti di Hamas riprese dalle agenzie di stampa internazionali hanno fatto intanto sapere che il movimento islamico non si opporrebbe a un'eventuale designazione di Rami Hamdallah come primo ministro di un Governo di unità palestinese. Secondo le stesse fonti, i vertici di Hamas considerano Hamdallah un primo ministro tecnico che avrebbe un consenso sufficiente tra i palestinesi per svolgere adeguatamente l'incarico e risolvere alcune questioni urgenti. Ciò nonostante, gli uomini di Khaled Meshal intendono lasciare a Mahmoud Abbas un certo margine di scelta. «Abbiamo lasciato ad Abbas — riferiscono le fonti — la scelta di decidere se vuole essere lui il premier; Hamdallah è adatto perché ha buone relazioni con Hamas».

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