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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
26.02.2019 Israele verso le elezioni
Ma il pezzo di Fabio Scuto è sbilanciato contro Netanyahu

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 26 febbraio 2019
Pagina: 18
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Da fuorilegge ad alleata: destra radicale con Bibi»
Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 26/02/2019, a pag.18 con i titoli "Da fuorilegge ad alleata: destra radicale con Bibi", l'articolo di Fabio Scuto.

Il partito fondato da Meir Kahane, Kach, è fuorilegge in Israele dal 1994 e considerato terrorista in numerosi Paesi, a cominciare dagli Usa. Gli eredi di Kahane che si sono uniti a quello che rimane di HaBayit Hayehudi dopo l'addio di Naftali Bennet e di un settore del partito, se fossero fuorilegge non potrebbero presentarsi alle elezioni. Se possono, significa che rifiutano la completa eredità di Kahane. In ogni caso, è scorretto e fazioso che questo diventi, come nel pezzo di Scuto, uno strumento per attaccare Benjamin Netanyahu. Secondo Scuto, infine, i sondaggi premiano Benny Gantz e Yair Lapid. Il testa a testa tra i due partiti è serrato, vedremo che cosa succederà il 9 aprile. IC scommette sulla vittoria di Bibi.

Ecco gli articoli:

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Fabio Scuto

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Meir Kahane

Trent'anni dopo essere stati messi fuorilegge dalla Corte Suprema israeliana per terrorismo, i seguaci del rabbino Meir Kahane torneranno a sedersi sui banchi della 21a Knesset. Estromessi dalla politica e banditi dalla legge, i sostenitori del partito razzista ebraico "Kach" tenuti finora ai margini estremi dell'arena politica, riuniti ora sotto il nome "Otzma Yehudit", si vedono spalancare le porte del Parlamento israeliano. Un apparentamento elettorale con Habayit Hayehudi — erede del Fronte nazionale ebraico — li ha portati nel fronte della Grande Destra con il Likud che Benjamin Netanyahu ha allestito per cercare di mantenere il suo posto da primo ministro anche nella prossima legislatura battendo ogni record politico in Israele, compreso quello di David Ben Gurion. I sondaggi dopo la chiusura delle liste elettorali indicano che la principale lista di sfida alla destra, "Resilienza per Israele" dell'ex generale Benny Gantz unita con il partito Yesh Atid, porterebbe a casa il prossimo 9 aprile 36 seggi, la maggioranza relativa nella nuova Knesset, mentre il Likud del premier Benjamin Netanyahu è inchiodato a 30. L'accordo fra Gantz e Yair Lapid è stato la somma delle paure del premier. Netanyahu sa perfettamente che per la prima volta negli ultimi 13 anni c'è una coazione in Israele in grado di batterlo. Ma non si tratta poi solo di politica.

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Benjamin Netanyahu

NETANYAHU È un animale politico di grande esperienza ma adesso combatte con le spalle al muro non solo per la sua carriera, ma anche per l'imminente decisione del procuratore generale Avichai Mandleblit sulle accuse di corruzione che potrebbero costargli la libertà. "Netanyahu - ha scritto l'altro giorno il quotidiano Haaretz - è ora impegnato in una lotta per la vita o la morte e questo lo rende più pericoloso che mai". In altre parole per salvare il suo futuro si è alleato con il "diavolo". Otzma Yehudit nei sondaggi non avrebbe superato i 100.000 voti, insufficienti per avere almeno un seggio in Parlamento. Ma nella lista per Netanyahu uniti a quelli di Habayit Hayehudi, potrebbero invece diventare l'ago che fa pendere la bilancia dal suo lato. In cambio Netanyahu si è spinto a promettere agli eredi del rabbino Kahane e i suoi nuovi alleati ben due ministeri, quello dell'Istruzione e quello degli Alloggi, più due seggi nel Gabinetto si sicurezza. Rabbi Meier Kahane, nacque a Brooklyn e ben presto le sue idee estremiste gli attirarono l'attenzione dell'FBI: emigrato in Israele provò ad essere eletto alla Knesset nel 1973, 1977, 1981 con risultati scarsi. Ma nel 1984 il suo partito, il Kach, ottenne abbastanza voti per un seggio alla Knesset. Nei successivi quattro anni Kahane spese ogni sua parola nell'aula chiedendo che Israele diventasse una teocrazia, dove i non ebrei dovevano essere espulsi anche con la forza, definendo l'uccisione dei "cani arabi un atto di giustizia". La sua scure si abbatteva contro i matrimoni misti che andavano criminalizzati e contro l'omosessualità. Il suo razzismo sfacciato faceva sì che ogni volta che prendeva la parola si rivolgeva a una aula vuota perché la Knesset si svuotava. Restava solo lo stenografo, che era pagato per rimanere. Il suo partito venne messo fuorilegge nel 1994, sotto il governo di Yitzhak Rabin (che sarà ucciso l'anno dopo per mano di un assassino vicino al Kach), dopo il massacro di Hebron. Qui nella Tomba dei Patriarchi un discepolo di Kahane, Baruch Goldstein aprì il fuoco con un mitragliatore uccidendo 29 fedeli musulmani in preghiera e ferendone 125. Kahane sarà ucciso qualche anno dopo - nel 2000 - a Manhattan da un seguace di al Qaeda durante un meeting in un hotel. Oggi i tempi sono cambiati e coloro che vennero messi all'indice adesso tornano su un tappeto rosso, alleati del primo ministro.

DOPO LA MORTE di Kahane i suoi seguaci si sono riuniti sotto diverse sigle, l'ultima appunto è Otzma Yehudit. Fra i nomi di spicco c'è Michel Ben-Ari a cui è negato l'ingresso negli Usa per la sua passata appartenenza al Partito Kach (partito giudicato terrorista in Usa, Canada e Europa), Itamar Ben Gvir - noto per la difesa dei sospetti terroristi ebrei - Baruch Marzel che fu segretario del Kach quando Kahane era deputato, Bentzi Gopstein - allievo di Kahane - e leader del gruppo di estrema destra Lehava. In tre collezionano più di cento arresti negli ultimi anni per incidenti con gli arabi, pestaggi e scontri con la polizia. Personaggi difficili da far digerire all'ala liberale del Likud - il partito del premier - ma Netanyahu c'è riuscito. Non è detto però che l'alleanza con il "diavolo" e la deriva verso l'estrema destra porti Netanyahu di nuovo alla vittoria. Il suo allarme contro "un governo di sinistra legato agli arabi" è un'affermazione ridicola e non influenzerà nessuno fuori della sua base elettorale. Infatti "Resilienza per Israele" continua a macinare consensi. Descrivere poi la lista avversaria - che include tre ex comandanti in capo dell'IDF - come disfattista è davvero troppo per l'elettore medio. In qualsiasi altro contesto il triumvirato Benny Gantz, Gabi Ashkenazi e Moshe Yaalon sarebbe considerato eccessivamente "falco", al limite di una giunta militare. Ma non Israele. Non se devi provare a battere Bibi Netanyahu.

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