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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
15.09.2013 Campo Ashraf, se le vittime non sono palestinesi non interessano ai giornaloni
l'indifferenza dei media italiani

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 15 settembre 2013
Pagina: 0
Autore: Furio Colombo
Titolo: «La strage di campo Ashraf»

Riportiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 15/09/2013, a pag. 19, la risposta di Furio Colombo ad un lettore dal titolo "La strage di campo Ashraf".


Concordiamo con Furio Colombo, la stampa italiana, salvo poche eccezioni, se ne infischia se i massacri non sono palestinesi. L'ultimo attacco a Campo Ashraf, quello del 1/09/2013, è passato praticamente sotto silenzio (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=251&sez=120&id=50579).
Totalmente fuori luogo, però, l'elogio dell'ex ministro Terzi.
Ecco lettera e risposta:

Come certo lei sa, domenica 1 settembre le forze irachene hanno attaccato if Campo Ashraf e hanno massacrato 52 uomini e donne, hanno lasciato molte persone ferite, ne hanno prese sette in ostaggio. Molte condanne (Onu, Ue, Usa) per i nostri morti e per gli ostaggi, e nessun intervento.
Un caro saluto, Mahmoud Hakamian

Sapevo della strage (di cui si è detto ben poco nei mediaitaliani ed europei) da una comunicazione che mi aveva fatto avere l'ex ministro degli Esteri italiano Terzi di SantAgata (governo Monti ). Conosco Mahmoud Hakamian dal tempo in cui presiedevo il Comitato peri Diritti Umani della Camera e l'ho incontrato, a quel tempo, molte volte. L'argomento, sempre urgente e sempre tragico, era anche allora Campo Sharaf Era stato costituito in Iraq ai tempi della occupazione americana in quel Paese per ospitare e proteggere i profughi iraniani antiregime che riuscivano a entrare in Iraq e a cercare protezione contro la persecuzione. GliStati Uniti ne hanno assunto ufficialmente responsabilità e protezione, tenendo conto che la salvezza di queste persone è riconosciuta egarantita dalle Nazioni Unite. Ma non c'e personale dell'Onu in Iraq e quando le truppe americane se ne sono andate, il governo iracheno di Al Maliki, a cui gli americani avevano passato la responsabilità di proteggere i rifugiati, è diventato invece il braccio armato dell'impegno persecutorio iraniano. E cosi al Campo Ashraf si sono susseguite e, come dice questa lettera, continuano gli eccidi e le stragi, che spesso comprendono bambini. Sono certo che il ministro Bonino ha prestato e presterà immediata attenzione a questo terribile dramma che non finisce. Quando il ministro degli Esteri era Frattini non lo ha mai fatto. Soltanto il ministro Terzi era riuscito a imporre agli iracheni un periodo di sospensione degli attacchi e la consegna all'Italia di persone ferite e prive di cure. Il caso è esemplare perché il ripetersi della barbarie persecutoría (tutto avviene di solito ad opera di regolari reparti armati di esercito o polizia irachena) contro profughi disarmati. Gli interventi, sempre notturni, sono privi di senso o di motivazione, evidentemente motivati da una volontà di eliminazione, La diplomazia del mondo - oltre che le istituzioni umanitarie - dovrebbe tenere conto dello stretto legame che si creato fra l'Iraq liberato e democratico", e l'Iran degli Ayatollah. C'è dunque crudeltà, sfida politica e annuncio di nuove alleanze. C'è il grave pericolo di un nuovo scenario di morte, mentre tutti ritengono l'Iraq un Paese libero, democratico e laico.

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