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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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israele.net Rassegna Stampa
11.01.2024 Israele, il Sudafrica all'Aja: che boomerang!
Commento di Howard Feldman

Testata: israele.net
Data: 11 gennaio 2024
Pagina: 1
Autore: Howard Feldman
Titolo: «Israele, il Sudafrica e l’eterogenesi dei fini»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un articolo di Howard Feldman tradotto da Jerusalem Post del 08.01.24, dal titolo "Israele, il Sudafrica e l’eterogenesi dei fini".


Howard Feldman

Il governo sudafricano potrebbe presto scoprire la legge delle conseguenze non volute (o eterogenesi dei fini). Israele si appresta a comparire davanti alla Corte Internazionale di Giustizia e il Sudafrica si compiace entusiasta della sua iniziativa Che si presenta infatti come l’occasione perfetta per l’African National Congress (ANC) di recuperare parte del suo perduto splendore, un’occasione per fare sfoggio dei suoi valori e della sua profonda preoccupazione per i cittadini del mondo. Beh, a parte quelli dello Zimbabwe, dell’Iran, dell’Ucraina, di Cuba, del Sudan, dei musulmani in Cina e così via. A parte anche il suo stesso popolo sudafricano, che vanta il più alto tasso di disoccupazione giovanile al mondo, spaventosa criminalità, scarsa assistenza sanitaria e una paralizzante crisi di potere. Ma l’ANC potrà sostenere davanti ai sudafricani, in vista delle elezioni nazionali del 2024, di essere finalmente capace di portare a termine qualcosa.

Israele, secondo il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, è colpevole di genocidio giacché starebbe uccidendo indiscriminatamente e deliberatamente i civili nella striscia di Gaza, e dunque deve essere fermato con urgenza. Per sostenere la tesi, l’ANC ha messo in campo un team legale di tutto rispetto, composto da rinomati esperti del ramo.

Ci sono alcune ragioni, tuttavia, per cui la causa contro Israele potrebbe risultare tutt’altro che “schiacciante”, perlomeno agli occhi di giudici davvero imparziali.

Sin dal suo Statuto, e poi con le sue azioni e dichiarazioni, Hamas ha sempre coerentemente proclamato di voler uccidere ogni ebreo nella regione (un intento che corrisponde letteralmente alla definizione di genocidio).

Hamas ha confermato ed esibito le sue gesta del 7 ottobre e ha pubblicamente dichiarato che intende ripeterle “più e più volte”.

Due settimane dopo il 7 ottobre: manifestazione in Sud Africa “sionismo è razzismo”, cioè contro il diritto ad esistere di uno stato ebraico
Due settimane dopo il 7 ottobre: manifestazione in Sud Africa “sionismo è razzismo”, cioè contro il diritto ad esistere di uno stato ebraico

Hamas trattiene tuttora più di 130 ostaggi (tra cui donne, anziani e persino un neonato che compie un anno in questi giorni, se è ancora vivo).

Hamas ha stuprato, seviziato e rapito donne in massa, e ha trucidato bambini e civili aggrediti nei loro letti.

Hamas potrebbe porre fine a tutti le uccisioni semplicemente restituendo tutti gli ostaggi e arrendendosi.

Hamas ha dirottato miliardi di dollari, che erano destinati agli aiuti, usandoli per costruire un enorme e sofisticato sistema di tunnel esclusivamente a scopo terroristico, per fabbricare e accumulare interi arsenali di armi che vengono tuttora usate contro le città israeliane, per indottrinare i bambini di Gaza a odiare gli ebrei e usare minorenni come bambini-soldato.

Per anni Hamas ha lanciato razzi verso le comunità civili israeliane Israele, il 20% dei quali ricadono all’interno della striscia di Gaza causando vittime e danni.

Hamas usa ospedali e scuole come basi militari.

Hamas ha impedito ai civili di mettersi in salvo.

Hamas usa sistematicamente i civili come scudi umani (l’ultimo caso in ordine di tempo, il terrorista che manovrava un drone da un’auto con a bordo giornalisti ndr).

Non si dimentichi il fatto che fino al 6 ottobre era in vigore un cessate il fuoco (con l’ingresso in Israele di pendolari e malati, e l’ingresso a Gaza di soldi e rifornimenti), che Hamas ha infranto il cessate il fuoco e continua a lanciare razzi contro Israele: razzi che, se non fosse per le capacità difensive israeliane (dai rifugi ai sistemi anti-missile) avrebbero già causato la morte di migliaia di persone.

Israele ha le prove di tutto quanto appena elencato. Il tribunale sarà chiamato a considerare i comportamenti delle parti e ad esaminare tutti i fatti.

E qui entra in scena la legge delle conseguenze non volute.

La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja
La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja

La realtà di fatto è che Israele si è battuto strenuamente per farsi ascoltare e far conoscere i fatti di cui sopra. Il larghissimo sostegno alla “causa palestinese” nei mass-media occidentali e fra accademici e opinionisti à la page che si allineano automaticamente con quelli che ritengono gli “oppressi” ha generato enorme confusione. La ripetizione martellante di accuse come “genocidio”, ”apartheid”, “pulizia etnica” ha contribuito a mettere a tacere le voci fuori dal coro, come si è visto con l’ambigua e reticente reazione allo stupro di israeliane, alla cattura di ostaggi, agli incessanti attacchi alle città israeliane.

Portando Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, il Sud Africa fornirà finalmente a Israele una tribuna e un’opportunità per farsi ascoltare: da algoritmi che finora hanno garantito agli odiatori di Israele di tenersi al riparo da ogni prova e opinione contraria, da mass-media che finora hanno evitato di presentare fatti diversi, da accademici che finora se ne stavano chiusi in un mondo orwelliano di loro creazione.

Certo, non sarà tutto così. Si sentiranno ripetere i soliti slogan, che potranno far leva su disgraziate dichiarazioni di alcuni politici e ministri israeliani. Verranno esibiti errori e incidenti dalle conseguenze tragiche, che avvengono in ogni guerra. Verranno mostrate le terribili sofferenze della popolazione palestinese (causate da una guerra che Hamas ha scatenato e che Hamas non permette di fermare).

E tuttavia, con la presentazione dei fatti e le conclusioni che se ne trarranno, il Sudafrica avrà offerto a Israele una tribuna pubblica che cercava da tempo. Così facendo, l’ANC non solo finirà col dare una mano a Israele, ma si rivelerà per l’organizzazione egoistica e ipocrita che molti già sanno che è diventata. In pratica, due piccioni con una fava. (Da: Jerusalem Post, 8.1.24)


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