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ANSA Rassegna Stampa
11.02.2014 Ungheria: commemorare la Shoah sollevando dalle proprie responsabilità il dittatore Horthy
ci riesce Viktor Orban. La comunità ebraica locale boicotta l'iniziativa

Testata: ANSA
Data: 11 febbraio 2014
Pagina: 1
Autore: Redazione Ansa
Titolo: «Shoah, Ungheria: ebrei boicottano commemorazioni governo»

Pubblichiamo il lancio ANSA dal titolo "Shoah, Ungheria: ebrei boicottano commemorazioni governo".


Il dittatore ungherese Miklos Horthy con Adolf Hitler


Viktor Orban

BUDAPEST, 10 FEB - L'Associazione delle comunità ebraiche ungheresi (Mazsihisz), in un assemblea straordinaria, ha deciso di boicottare le commemorazioni dell'olocausto in Ungheria, progettato dal governo di Viktor Orban. Il 1944 fu l'anno delle deportazioni di massa degli ebrei ungheresi nei campi di concentramento (mezzo milioni di vittime): per il 70mo anniversario, il governo vuole organizzare una serie di eventi, secondo la comunità ebraica «urtando gravemente le sensibilità dei sopravissuti». «In queste condizioni, la Mazsihisz si ritira dal progetto governativo», ritenendo inaccettabile che il governo abbia deciso di erigere un monumento in ricordo dell'invasione nazista. Così facendo si suggerisce che la responsabilità per le deportazioni di massa sia dei nazisti occupanti, mentre in realtà le autorità ungheresi del regime Miklos Horthy, un alleato di Hitler, collaboravano pienamente. Il monumento, progettato dal governo, cancellerebbe la responsabilità ungherese nella Shoah secondo Mazsihisz, che rimprovera anche la nascita di un istituto storico, chiamato Veritas, che avrebbe il compito di riscrivere la storia nazionale secondo la lettura della destra nazionalista. Il direttore di quest'istituto ha qualificato le deportazioni come una «procedura amministrativa per l'espulsione di stranieri». Per gli stessi motivi, il noto storico americano Randolph Braham, di origine ungherese, restituì per protesta una onorificenza accordatagli dal governo di Budapest. Il presidente della Mazsihisz, Andras Heisler, sta aspettando una risposta da parte del premier Viktor Orban, che attesti un cambiamento di atteggiamento per un eventuale ritorno al progetto Olocausto 2014.

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