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L'Opinione Rassegna Stampa
30.05.2012 Da Israele una nuova cura per il diabete di tipo 1
commento di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 30 maggio 2012
Pagina: 5
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Il boicottaggio contro Israele ostacolerà la cura del diabete»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 30/05/2012, a pag. 5, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Il boicottaggio contro Israele ostacolerà la cura del diabete".


Dimitri Buffa

Verrà dalla scienza e dalla industria farmaceutica israeliana la nuova cura contro il diabete che potrebbe rivoluzionare in meglio la vita di tanti malati. Alla faccia dei boicottaggi accademici e industriali promossi ogni anno dalle università islamically correct di Inghilterra, Europa e America. E delle campagne di disinvestimento commerciale promosse dagli pseudo amici dei palestinesi.
Due grandi produttori di farmaci israeliani hanno infatti finora investito oltre 50 milioni di dollari per una medicina che rappresenta un’arma radicalmente migliorata contro il diabete di tipo 1. La compagnia farmaceutica israeliana Teva Pharmaceutical Industries possiede la licenza ei diritti di mercato a livello mondiale per DiaPep2777, un peptide prima sintetizzato nel 1994 dal professor Irun Cohen al Weizmann Institute di Israele. Questo peptide sintetico – un legame chimico estratto da una lunga catena proteica – sembra arrestare la progressione di quella forma della malattia, che si chiamava diabete “giovanile”. I malati di “diabete tipo 1”,  rappresentano circa il cinque per cento dei circa 220 milioni di casi in tutto il mondo. La malattia è causata da una risposta immunitaria anomala che uccide le cellule che producono l’insulina beta nel pancreas. Fino ad oggi, nessuno ha trovato un modo per affrontare la causa principale di questo “bug” nel sistema immunitario delle persone che poi  devono prendere iniezioni quotidiane di insulina.
“Ci sono stati molti approcci per cercare di trattare questa malattia, perché è molto complicata  in parte genetica e in parte ambientale”, spiega Shlomo Dagan, CEO di Andromeda Biotech, una delle società faramaceutiche israeliane che sta sviluppando la ricerca sull’enzima su citato, “ma il sistema immunitario è di per sé molto complicato e ancora non è chiaro  il suo meccanismo globale di azione.” DiaPep277 è derivata da una proteina umana che modula il sistema immunitario, dice Dagan, che ha un dottorato in immunologia dal Weizmann e in precedenza ha lavorato per diverse aziende in Israele e negli Stati Uniti. La sperimentazione è ormai molto avanzata, visto che già un bel po’ di pazienti tra i 16 e i 45 anni hanno ricevuto iniezioni di DiaPep277 ogni tre mesi fin dal 2005. Gli studi sono stati condotti in Europa, Israele, Sud Africa e Stati Uniti. I soggetti sono monitorati continuamente e la fase finale di sperimentazione  è finita con il 2011.
Ora si aspettano i via libera burocratici finali che entro i primi mesi del 2014 renderanno disponibile questo prodotto nelle farmacie specializzate e negli ospedali. Ma in buona parte dei Paesi islamici questo prodotto non sarà facilmente accessibile visto che i governi continuano a proibire l’importazione di prodotti israeliani per pura ripicca geopolitica. Tra essi il Bangladesh dove la percentuale di morte per diabete infantile è altissima e per il cui caso le industrie israeliane si sono dette disposte, sempre che finisca l’embargo, a offrire il prodotto a costi bassissimi da farmaco generico.
Ma certi paesi hanno una classe dirigente per la quale l’odio verso Israele supera di gran lunga l’amore per i propri figli.

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