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L'Opinione Rassegna Stampa
13.01.2011 Spagna: in onda uno spot contro Israele e i suoi prodotti
Il governo Zapatero non ha ancora preso le distanze. Cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 13 gennaio 2011
Pagina: 12
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Il governo spagnolo sponsorizza il boicottaggio di prodotti israeliani»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 13/01/2011, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Il governo spagnolo sponsorizza il boicottaggio di prodotti israeliani".


Dimitri Buffa

La tv palestinese da giorni sta mandando in onda una specie di “pubblicità regresso” sponsorizzata anche dal governo e dal ministero degli affari esteri di Madrid che invita a boicottare le merci israeliane. L’ha scoperta e messa in rete l’organissazione benemerita di Itamar Marcus, “Palestinian Media Watch”. Noi italiani che abbiamo l’anno scorso vissuto il caso di Forum Palestina e del tentativo di far fare la stessa cosa, poi abortito, a Coop e Conad, possiamo consolarci: c’è qualcuno in Europa che è peggio di noi in materia di anti semitismo e dintorni.
Tra coloro che hanno promosso l’iniziativa c’è anche  l’ Aecid, l’organizzazione governativa spagnola che si occupa di aiuti ai paesi in via di sviluppo e tematiche umanitarie. Che cosa  c’è nello spot che dura esattamente 58 secondi e si può vedere in questo link (Il link era questo, ma è stato tolto dall'utentehttp://www.youtube.com/watch?v=QzS29TyaWVU&feature=player_embedded)?
Si vede un bambino palestinese che si reca al supermercato e chiede in arabo sottotitolato in inglese delle patatine israeliane. Un altro cliente  fa presente che stanno mettendo nelle città cartelli che invitano al boicottaggio delle merci israeliane. Quello che sta alla cassa dice che lui “non può fare a meno di distribuirli al pubblico perchè la gente li chiede e perché in certi casi sono meglio dei beni palestinesi”. Il bambino insiste, si reca nello scomparto delle “chip” e ne prende in mano un pacco dicendo: “voglio le patatine di Israele”. Poi si sente il crepitare di una mitragliatrice che, per la paura, fa cadere di mano al bambino il pacco appena comprato di patatine israeliane mentre se ne sta ormai uscendo dal negozio. A quel punto il bambino si convince e dice: “non voglio prodotti di Israele, voglio prodotti palestinesi”. Della serie: lo sfruttamento intensivo dell’infanzia per fini ignobili. Lo spot volge al termine e si vedono passare in rapida sequenza i promotori di questa campagna degna di Goebbels. Poi nel fotogramma finale si specifica che lo sport sarebbe stato trasmesso d’accordo con il governo spagnolo, con il ministero degli affari esteri, con l’Aecid e con la ong pagnola Acsur oltre che con il progetto Caanan “per lo sviluppo di una Gerusalemme palestinese”. Una cosa che fa accapponare la pelle e da cui si spera che il governo di Zapatero si affretti a prendere le distanze o a smentirne la sponsorizzazione. Neanche le Università inglesi dal boicottaggio accademico facile si erano mai spinte fino a questo punto. Uno spot che passa sulla tv palestinese, tra un cartone animato anti semita e una serie sui Protocolli dei savi di Sion è veramente troppo.

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