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L'Opinione Rassegna Stampa
27.08.2009 Mobilitati per Shalit
Cronaca di Michael Sfaradi

Testata: L'Opinione
Data: 27 agosto 2009
Pagina: 6
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Mobilitati per Shalit»

Riportiamo dall'OPINIONE del 26/08/2009, l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " Mobilitati per Shalit ".

Su Gilad Shalit e la sua prigionia segnaliamo la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di oggi.

 Gilad Shalit

Per il 23º compleanno di Gilad Shalit coloro che sostengono la causa della sua liberazione hanno deciso nuove e più concrete azioni che intendono intaccare i "diritti" dei terroristi palestinesi in carcere in Israele. Fino ad ora si erano limitati alla raccolta di migliaia di firme su inutili appelli indirizzati ai potenti della terra, che hanno avuto come risposte solo parole di conforto e incoraggiamento. Stanchi delle inutili riunioni dove si è parlato tantissimo e non si è fatto niente, e delle più inutili cittadinanze che Gilad ha ricevuto, a cominciare da quella francese per finire con quella romana, gli animatori dell'organizzazione hanno deciso, il 24 agosto scorso, di tenere una manifestazione davanti ai cancelli del carcere di massima sicurezza dove sono reclusi i terroristi palestinesi più pericolosi. La manifestazione ha avuto lo scopo di impedire ai familiari dei reclusi di entrare nel penitenziario nel giorno dei colloqui. Si è trattato di un vero atto di forza, di un salto di qualità nelle proteste, sia nei confronti del governo Netanyahu, che a loro dire non si sta prodigando a sufficienza al fine di ottenere la liberazione di Gilad, sia nei confronti della Croce Rossa che non tarderà, di questo sono sicuri, a farsi sentire con il governo di Gerusalemme per il mancato incontro fra i reclusi e le loro famiglie. I partecipanti a quest'iniziativa sembrano decisi ad andare fino in fondo: "Stiamo aspettando la protesta della Croce Rossa per ricordare loro che Gilad non ha mai ricevuto neanche la visita di medico: per cui prima di protestare con noi si rivolgessero a Gaza." Ha dichiarato uno dei responsabili alla radio militare durante una breve intervista. Nonostante la guerra e gli appelli ai vertici di Hamas arrivati da ogni angolo del mondo, di Gilad Shalit non si hanno più notizie. Proprio oggi il primo ministro israeliano è giunto Londra dove incontrerà premier Gordon Brown, mentre domani si tratterrà a colloquio con George Mitchell, inviato del presidente Obama. S ul tavolo le solite discussioni per il rilancio del processo di pace e la preoccupazione israeliana per le aspirazioni nucleari iraniane. La stampa israeliana, ancora una volta, parla di un accordo per un offerta di liberazione di 125 dei 450 militanti richiesti per il rilascio del caporale. Offerta, fra l'altro, già rifiutata in passato dagli estremisti islamici. Siamo probabilmente arrivati a un punto di rottura fra gli interessi del governo che vuole seguire le vie politiche per arrivare alla soluzione del problema, e quelli del popolo che, oramai stanco dell'arroganza araba che tende ad allungare le trattative all'infinito, tende ora a comportarsi in maniera poco politicamente corretta.

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