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L'Opinione Rassegna Stampa
18.06.2009 Sami Gemayel : ' Basta attacchi contro Israele '
La cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 18 giugno 2009
Pagina: 9
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Il figlio di Gemayel fa un appello ai libanesi: basta resistenza contro Israele»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 18/06/2009, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Il figlio di Gemayel fa un appello ai libanesi: basta resistenza contro Israele ", espresso forse con ironia quando ne attribuisce il compito alla Siria.

 Sami Gemayel

“Colpire Israele non può essere un compito del Libano, ci pensi la Siria a continuare la resistenza per i fratelli palestinesi”. Sami Gemayel è un uomo ormai, ma quando i terroristi al soldo di Iran e Siria gli fecero saltare in aria a Beirut il padre era poco più che un ragazzo. Il padre Amin era stato fra il 1982 e il 1988 il presidente del Libano e ignoti sicari, probabilmente trovati tra i terroristi palestinesi che nei primi anni ’80 avevano trasformato il sud del Libano in un grande campo di addestramento alla guerriglia, lo fecero saltare in aria con tutta la scorta il 21 novembre 2006. Esattamente come era morto 24 anni prima il 24 settembre 1982, il padre Pierre Bechir Gemayel (cioè il nonno di Sami), che fu anche lui presidente cristiano maronita del Libano, l’ultimo prima dei venti anni di guerra civile e di lotta sul campo tra siriani, israeliani e hezbollah. Oggi Sami ha capito, temendo anche per la propria vita e per la stabilità nel Libano, che l’errore è avere spostato nel paese dei cedri il fronte di resistenza contro Israele, “che caso mai dovrebbe essere in Siria”. In un discorso trasmesso il primo giugno scorso dalla tv nazionale libanese Sami Gemayel, da poco parlamentare del fronte anti siriano, ha detto: “Questo era il miglior paese del mondo. Questo paese veniva chiamato la ‘Svizzera dell’Oriente’. I più vecchi fra di noi si ricordano ancora com’era bella la vita in Libano.” “Cerchiamo di rammentare – ha detto poi Gemayel junior - quand’è che le nostre vite sono cambiate. Sono cambiate quando è stato aperto un fronte nel Sud del Libano. Sono cambiate nel 1969, quando alcune persone hanno deciso di trasformare il Libano in una rampa di lancio di missili contro Israele. Questo è il momento in cui sono iniziate le nostre catastrofi. Questo è esattamente il momento in cui sono iniziate le nostre catastrofi.” Poi ha aggiunto: “Dobbiamo essere realistici al massimo. Noi non porremo fine a questo periodo nero della storia del Libano, non porremo fine alla guerra civile libanese ed a tutte le nostre catastrofi se non affrontiamo le ragioni che hanno causato queste catastrofi e chiudiamo definitivamente il fronte nel Sud del Libano. Basta, basta, basta!” "Non c’erano armi in Libano prima dell’apertura di questo fronte – ha chiosato - ed il problema delle armi illegali non potrà essere risolto se non chiuderemo questo fronte. Oggi, noi siamo impegnati a costruire un Libano pacifico, civile e sviluppato, ma questo non potrà accadere fintanto che esisterà un fronte nel Sud…” E parlando delle famose fattorie di Shaba, Sami Gemayel ha ammesso che sono solo un pretesto: ”Sappiamo tutti che questo è un pretesto per mantenere la resistenza in Libano. Lo sappiamo tutti.. perché tutti sanno che il problema delle Shaba Farms potrà essere risolto soltanto fra Siria e Libano, una volta che la Siria riconosca ufficialmente alle Nazioni Unite che quest’area appartiene al Libano.”

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