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L'Opinione Rassegna Stampa
02.12.2008 Forse è l'imam di Carmagnola
sul suo blog fa l'apologia di Bin Laden

Testata: L'Opinione
Data: 02 dicembre 2008
Pagina: 3
Autore: Stefano Magni
Titolo: «Apologia di Bin Laden in Italia»
Da L'OPINIONE del 2 dicembre 2008, l'articolo di Stefano Magni "Apologia di Bin Laden in Italia":

“I fini fondamentali di shayh Osama Bin Laden sono essenzialmente triplici. Primo: rivendicare le terre musulmane, per esempio la Palestina, l’Iraq e l’Afghanistan occupati ed espellerne gli invasori. Secondo: rendere suprema la parola di Allah nelle terre dei musulmani, sostituendo il dominio dei tawagit (idoli) con il dominio della sharia. Terzo: stabilire la sicurezza delle terre musulmane, eliminando il potere e l’influenza dei kuffar (e dei loro lacché e alleati apostati) da tali terre... Questo è l’inizio di un vero e proprio manifesto di Al Qaeda. In lingua italiana e perfettamente visibile su Internet. Il sito su cui si trovano tutte le informazioni sulla Jihad in tutto il mondo, aggiornate quotidianamente (e da un punto di vista rigorosamente qaedista) è il blog http://abulbarakat.blogspot.com. Che è firmato da: ”shaykh ’AbdulQadir FadlAllah Mamour... alias Imâm Fall... l’Imâm di Carmagnola!“ come si legge nella sezione sulle informazioni personali del blogger. Se è veramente lui, non scrive da Carmagnola, ovviamente, ma dal Senegal. Ci si può fare una cultura: la storia del popolo ebraico è completamente rivisitata (sin dai tempi biblici) per affermare che il sionismo si fonda sulla pura menzogna. Si giustificano gli attacchi dell’11 settembre e si spiega perché stare dalla parte di Bin Laden (con un articolo di Abdul Aziz David Myatt: ”Perché capisco che sta agendo secondo il Corano e la Sunnah e che facendo il suo dovere, come musulmano, sta obbedendo ad Allah (Swt) ed a Allah (Swt) solo“).

Il 27 novembre, un post dava le istruzioni su ”Il dovere di amare i Credenti e detestare i miscredenti nell’Islam“. In esso vengono condannati tassativamente comportamenti come: il turismo nei paesi dei miscredenti, l’emigrazione nelle loro terre, l’uso del loro abbigliamento e soprattutto: ”Aiutare i miscredenti contro i musulmani e difenderli: ciò equivale ad annullare il proprio Islam“. Ci si lamenta che: ”Molti musulmani, purtroppo non sono a conoscenza di questo importante concetto. Molto spesso si sentono persone che si ritengono musulmane chiamare i miscredenti ’fratelli’, una parola molto pericolosa“. Il tutto detto mentre un commando di ”credenti“ stava macellando uomini, donne e bambini (e soprattutto: tutti gli ebrei) miscredenti in quel di Mumbai. I link del sito permettono di entrare in un vero mondo parallelo. Si arriva infatti a forum in arabo, inglese, fracese (ma anche in italiano), siti come ansar-alhaqq.net, forum-ribaat.org, prisonerofjoy.blogspot.com, dove si discute della sorte degli jihadisti prigionieri, se ne esaltano le gesta o si mandano notizie sulla ”guerra santa“ in tutto il pianeta. Ed è su questi siti che piccoli jihadisti crescono. Le testimonianze dei terroristi prigionieri in Arabia Saudita che poi si sono pentiti rivelano sempre lo stesso percorso: la frequentazione dei forum di questo tipo e dei circoli religiosi radicali presso le moschee. E infine il grande balzo verso la guerra vera e propria.

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