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L'Opinione Rassegna Stampa
05.07.2008 Nasrallah scherza sulle vittime
irridendo anche la legalità internazionale

Testata: L'Opinione
Data: 05 luglio 2008
Pagina: 1
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Nasrallah scherza sulle vittime»
Da L'OPINIONE del 5 luglio 2008:

Era allegro e sorridente Hassan Nasrallah, il capo di Hetzbollah, durante la conferenza stampa tenuta in una lussuosa sala del suo bunker sotterraneo di Beirut, dove, davanti ad alcuni giornalisti di testate e televisioni arabe accuratamente selezionate, ha dichiarato l´accettazione da parte della sua organizzazione dello scambio dei prigionieri con Israele. Scambio che si concretizzerà nel giro di un paio di settimane. Si è poi soffermato su alcuni particolari che riguardano Eldad Reghev ed Ehud Goldwasser, i soldati e da due anni in mano Sciita, riportati dalla stampa di tutto il mondo. In particolare sulla decisione del governo israeliano di dichiararli morti in azione e seppelliti in luogo sconosciuto. Ridendo sotto la sua folta barba e fregandosi le mani ha detto alla platea, con il fare di chi si sta confidando con degli amici, che il capo del Mossad ( il servizio segreto israeliano) non sa niente dei suoi militari, dice che forse sono morti, che forse uno è vivo, ma che la verità la si saprà soltanto al momento dello scambio, preannunciando qualche sorpresa e lasciando intendere la possibilità dell´esistenza ancora in vita di almeno uno dei due. Questo cinico gioco di nervi nei confronti della nazione e delle famiglie denota, se ancora ce ne dovesse essere bisogno, con che tipo di gente e mentalità Israele abbia a che fare.

 

È giusto però mettere in chiaro ciò che la comunità internazionale ha permesso fino ad ora al terrorista con il turbante, cioè: trattare i prigionieri di guerra ignorando completamente e sistematicamente le convenzioni di Ginevra, negando loro le visite mediche da parte della Croce Rossa Internazionale, i pacchi "viveri e vestiario", la posta, e negando anche al mediatore tedesco di incontrare i due prigionieri per constatare le loro condizioni fisiche e la loro esistenza in vita; mentre pretende che Israele si adegui ai "comma, punti e punti e virgole" di quello che c´è scritto sulle leggi internazionali, pena una nuova risoluzione di condanna.

 

Bisogna ricordare che già la risoluzione ONU 1701 pretendeva il disarmo di Hetzbollah, con Francia ed Italia garanti della sua attuazione, e la liberazione dei due militari in cambio del ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano. Il ritiro c´è stato, mentre il disarmo si è trasformato, davanti agli occhi delle truppe internazionali in un riarmo senza precedenti e il rilascio dei due soldati, davanti all´indifferenza del mondo non è avvenuto.

 

Israele, tradita dal mondo intero, pur di riavere indietro i suoi uomini, o le loro salme, è dovuta scendere ad un compromesso diretto che prevede il ritorno in circolazione di pericolosi personaggi che si sono macchiati di gravi atti di sangue. È giusto allora sottolineare ciò che le nazioni civili e il "caro" Hassan non possono o non vogliono capire: la sconfitta non è solo di Israele, ma della legalità internazionale e di tutti coloro che mentre dicono di volere la pace sono solo capaci a condannare Israele. La sconfitta è dell´occidente che dimostra una volta in più la sua impotenza davanti alle minacce del terrorismo internazionale, non si spiegherebbe altrimenti come mai non si è riusciti a far rispettare gli impegni ad una banda di terroristi.

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