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L'Opinione Rassegna Stampa
30.04.2008 Sanzioni europee contro la Melli Bank of Iran
con il sì dell'Italia

Testata: L'Opinione
Data: 30 aprile 2008
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Novità: anche l’Italia approva le sanzioni»
Da L' OPINIONE del 30 aprile 2008:

Berlusconi non è ancora insediato al governo ma la musica in politica estera è già cambiata. Da ieri infatti anche l’Unione europea, su preciso input dell’Italia, ha adottato le sanzioni già votate dal consiglio di sicurezza dell’Onu il 20 marzo scorso contro la Melli Bank of Iran, il principale istituto di credito di diritto islamico sciita. Alla Farnesina, dopo due anni di equivicinanza e di neutralità dalemiana, tra i funzionari c’è un’enorme voglia di cambiamento e tutti sanno cosa si aspettano il premier Silvio Berlusconi nonché il probabile titolare del dicastero Franco Frattini, per cui provvedono di conseguenza. Giorni fa era stato l’ambasciatore all’Onu Spatafora a far saltare il piatto in seno alle Nazioni Unite. Dove la Libia voleva far passare una mozione che assimilasse Gaza ai lager nazisti. E’ di ieri la sorpresa dell’inserimento da parte dell’Ue dell’istituto presieduto da Alì Sedghi tra quelli con cui sarà vietato avere rapporti commerciali. La Melli Bank è una delle principali controllate dal regime di Ahmadinejad con un volume annuo di affari di svariati miliardi di dollari. Oltre che di arricchimento dell’uranio si occupa anche di transazioni petrolifere in mezzo mondo, e segnatamente in Germania, Francia e Italia. Secondo fonti del governo dello Stato ebraico citate dal quotidiano Jerusalem Post, la decisione presa nei giorni scorsi dall’Italia rappresenta “Una prima indicazione che il nuovo premier Silvio Berlusconi sembra intenzionato a condurre una politica differente nei confronti dell’Iran”. Il nostro paese era rimasto l’ultimo a bloccare le sanzioni commerciali contro Teheran visto che è anche il suo primo partner commerciale con oltre 7 miliardi di dollari di scambi annui. Ora però con l’arrivo di Berlusconi il faro è tornato a essere l’America, non più il terzo mondo degli stati canaglia che sponsorizzano il terrorismo islamico e l’antisemitismo in funzione anti-israeliana.

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