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L'Opinione Rassegna Stampa
12.04.2008 Jimmy Carter, mentore di Barack Obama, incontra il leader del terrore
è quanto consigliava la politica estera del governo Prodi

Testata: L'Opinione
Data: 12 aprile 2008
Pagina: 2
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «JIMMY CARTER VUOLE INCONTRARE KHALED MESHAAL»

Su l'OPINIONE di oggi, 12/04/2008, con il titolo "JIMMY CARTER VUOLE INCONTRARE KHALED MESHAAL", l'analisi di Dimitri Buffa.

Jimmy Carter avrebbe intenzione di incontrare il terrorista di hamas
latitante in Siria Khaled Meshaal durante il suo prossimo viaggio in Medio
Oriente.
La notizia è stata confermata ieri da un altro esponente del movimento di
guerriglia islamica, Muhammad Nazzal, che sostiene addirittura che Carter
abbia inviato una sorta di ambasciata a Damasco per preparare l¹incontro.
Peccato però che l¹uomo in questione sia da anni un ³target² delle forze di
sicurezza speciali di Israele e che un incontro dle genere precluderebbe
allo stesso Carter ogni successivo meeting nello stato ebraico con le
autorità di governo. Per la cronaca Tzipi Livni ed Ehud Olmert hanno già
disdetto il programmato briefing con l¹ex presidente statunitense noto per
gli scandali del fratello con le noccioline americane,  nonché per essere
stato il presidente americano che porta sulle spalle la terribile
responsabilità dell¹andata al potere di Khomeini in Iran e la crisi dei 444
ostaggi americani all¹ambasciata di Teheran protrattasi per mesi ancora dopo
la sua non rielezione.
Livni e Olmert non lo incontreranno ufficialmente per ³precedenti impegni.²
Benjamin Nethanyau, meno ipocritamente, ha detto che, ³con questa trovata²
Carter ³ha ucciso²le residue possibilità di incontarsi con lui. E anche il
dipartimento di stato americano ha messo sull¹avviso Carter affermando, per
bocca del portavoce Sean Mc Cormack, che ³gli Stati Uniti non possono avere
contatti con hamas perché questa organizzazione da anni figura nella black
list delle formazioni terroristiche con cui è vietato tenere ogni forma di
rapporto da parte di politici e funzionari dell¹amministrazione
statunitense².
Carter peraltro non è nuovo a idiozie politically correct e addirittura in
Israele è stato dichiarato persona non grata nel 2006,  quando diede alle
stampe un ignobile pamphlet, ³Palestine: Peace Not Apartheid², in cui
sposava la causa palestinese senza sé e senza ma.
 E soprattutto senza indicare il terrorismo islamico come un pericolo per
tutto il mondo oltre che per Israele.
E anche in America Carter rischia di venire presto preso di petto da quanti
mal vedono queste forme di trattativa con i nemici nella guerra al
terrorismo islamico. Uno di loro, Mark Kirk, senatore repubblicano, ci ha
addirittura questionato  in pubblico apostrofandolo così: ³Presidente Carter
le voci dalle tombe di 26 americani uccisi da hamas ti implorano di non
incontarti con Khaled Meshaal, l¹uomo che ha ordinato la loro uccisione².

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diaconale@opinione.it

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