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L'Opinione Rassegna Stampa
12.09.2007 I miti complottisti sull'11 settembre
confutati da Paolo Attivissmo e da Popular Mechanics

Testata: L'Opinione
Data: 12 settembre 2007
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa - Stefano Magni
Titolo: «Paolo Attivissimo rivela bufale sull'11 settembre - 11 settembre sei anni di miti»
Da L'OPINIONE del 12 settembre 2007, un'intervista di Dimitri Buffa a Paolo Attivissimo, giornalista esperto di teorie cospiratorie sull'11 settembre, altrimenti dette "bufale" sull'11 settembre.
Ecco il testo  


Capita sempre un idiota durante una pacifica serata tra amici che inizia a straparlare sull'11 settembre 2001 e a pontificare, alla Giulietto Chiesa, o alla Gore Vidal, che l'attentato gli americani se lo sono fatto da soli per poi giustificare la guerra in Afghanistan e poi in Iraq. Come si difende il comune mortale che non abbia letto tutte le inchieste e le contro inchieste sul caso? Lo abbiamo chiesto a un addetto ai lavori esperto nello smascherare queste bufale, Paolo Attivissimo, uno dei coautori, sicuramente il più documentato e il più importante, del libro "La cospirazione impossibile" edito in questi giorni dalla cerchiobottista casa editrice Piemme che pubblica in contemporanea anche "Zero". Cioè la "bibbia" dell'altra parrochia, leggi i complottisti di cui sopra, sotto forma di antologia con "saggi" (chiamiamoli così) di Gore Vidal e Giulietto Chiesa, ma anche del francese Thierry Meyssan, il primo a fare soldi sparando cazzate sull'11 settembre.
Come si può difendere un comune mortale che incappasse in una di quelle grottesche discussioni sull'11 settembre quando uno o più interlocutori cominciassero a dire che l'America l'attentato se l'è fatta da sola? "
La replica da fare è semplice, basta dire: allora si dia una versione coerente della tesi complottista. Ad esempio, quello che ha detto che le due Torri erano state minate con l'espolsivo e fatte saltare in aria così, deve prima dimostrare come sia possibile minare piano per piano due grattacieli da 400 metri l'uno con le persone dentro. Come si fa a portare dentro l'esplosivo, come si fa a farlo saltare in aria dopo l'impatto con l'aereo. Il complottista viene messo in crisi da una richiesta di semplice chiarimento logico, non occorre farsi il sangue cattivo e litigarci.."
E per quelli come Giulietto Chiesa che dicono che basta dimostrare che la versione ufficiale è falsa per fare derivare tutto il resto? "
Basta leggere la documentazione disponibile e tutte le ipotesi di Chiesa vanno a farsi benedire. Le fonti disponibili non sono solo governative ma anche indipendenti, vedi i giornalisti che hanno raccontato in diretta l'evento. Ci sono migliaia di pagine di perizie di ingegneri, e allora tutti dovrebbero fare parte del complotto, compresi i cinesi e i neo zelandesi, che invece dimostrano come siano potute collassare le due torri. Di solito che vende complotti si basa sul fatto che la gente non leggerà mai quelle migliaia di pagine e che si fiderà di più delle teorie suggestive e strampalate che loro hanno messo in piedi."
Alla base di queste fandonie sull'11 settembre c'è una incofessabile ragione ideologica anti americana e anti israeliana?
"C'è anche un approccio per sfinimento, si gioca sul fatto che la gente non sa come e dove documentarsi e non ne ha neanche la voglia. Inoltre quando si vede che un libro viene pubblicato si presuppone che l'autore si sia documentato. La gente non sa che gli autori sono per lo più incompetenti, prendiamo questo Thierry Meyssan, che è stato uno dei primi a diventare tra i professionisti del complottismo, ebbene egli afferma che gli aereoplani hanno un carrello che scende quando si avvicina al suolo e basta chiedere questa cosa a qualunque pilota civile per farsi ridere dietro. Perchè nè lui nè Chiesa hanno controllato questo come mille altri particolari? Poi certo, dopo l'ignoranza c'è anche l'ideologia, non è un caso che la leggenda sui 4 mila ebrei avvertiti il giorno prima di non vemnire a lavorare alle Torri sia stata propalata dalla tv degli hezbollah e non è neanche un caso che la maggior parte dei testi e degli esperti menzionati nei libri dei complottisti, da Chiesa a Blondet, siano persone dell'ultra destra anti semita americana, uomini vicini anche al ku klux klan."
Dove cadono nel ridicolo le tesi complottiste?
Nella mancanza di logica e di metodologia scientifica. Ci sono tantissimi ingegneri delle strutture edilizie in Italia che sanno spiegare in dieci minuti come e perchè è logico e plausibile che le torri siano crollate dopo i due impatti senza che qualcuno le abbia fatte crollare apposta con l'esplosivo, però nessuno di loro è stato interpellato da Chiesa e dagli altri complottisti. Loro preferiscono parlarsi tra di loro. Un'altra tesi fondamentale del loro libro è che sarebbe assurdo che il Pentagono non abbia lanciato i propri missili anti aerei contro il velivolo che si è andato schiantando contro un'ala del palazzo, ma il fatto è che il Pentagono non ha a disposizione delle batterie di missili anti areo o anti missile perchè non ci sarebbe neanche lo spazio per piazzare una struttura come questa all'interno di un grande città..e poi nessuno abbatte un aereo di linea sopra una città abitata."
Che interessi ci sono dietro questi movimenti complottisti?
"L'interesse di chi scrive libri e e gira film e un anti americanismo alimentato dalla attuale sfiducia verso l'esecutivo Bush. E questa sfiducia è alimentata dalla diffidenza dei singoli stati verso l'amministrazione federale. Poi metà americani sono contro Bush anche se queste teorie portano acqua al suo mulino. I complottisti sono i suoi migliori alleati."
Che responsabilità ha avuto la stampa nella diffusione di queste teorie?
"Enorme anche se adesso i nodi stanno venendo al pettine anche in Italia se è vero come è vero che all'ultima manifestazione organizzata in ricorrenza dell'11 settembre da questi signori non erano neanche in quaranta quelli che si sono presentati. I giornalisti che hanno appoggiato queste teorie adesso nei talk show in America non li invita più nessuno. Da voi in Italia c'è sempre quel lasso di tempo in più prima di capire e digerire i fenomeni importati dall'America come mode, anche quando deleterie come questa".

Da L'OPINIONE dell'11 settembre la recensione di Stefano Magni al libro "11 settembre – i miti da smontare":

Una foto dimostrerebbe che sotto il secondo aereo che colpì il World Trade Center c’era un ordigno appeso. E’ una delle tesi centrali dei cospirazionisti. Ma un’analisi della stessa fotografia (e altre foto e filmati) dimostra che invece sotto l’aereo non è stato appeso alcun oggetto. Da oggi, sesto anniversario dell’11 settembre 2001, questo e tanti altri miti, saranno smontati dal nuovo libro “11 settembre – i miti da smontare” (Terre di Mezzo Editore), che è la traduzione in lingua italiana (a cura di Paolo Attivissimo, impegnato da anni a contrastare la diffusione di teorie cospirative) di “Debunking the 9-11 Myths”, una ricerca condotta dalla rivista scientifica americana “Popular Mechanics” nel 2005. Sembra strano che, ogni anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle, la metà del dibattito verta sulle “verità alternative” dell’11 settembre.

I cospirazionisti non sono riusciti a produrre alcuna prova convincente. Se sostengono che vi sia la Cia dietro al complotto, non hanno mostrato alcun documento della Cia che dimostri l’intenzione criminale del servizio di intelligence americano. Sono i “neocon” che hanno organizzato tutto? E chi avrebbe dato l’ordine? Dove sono le prove (documenti, ordini, telefonate, testimonianze...) in cui si può ipotizzare una trama neoconservatrice? Sono gli israeliani che hanno organizzato il tutto? E anche qui dove sono le prove, a parte la grottesca leggenda nera degli ebrei ortodossi sorpresi a festeggiare sulle rive del Potomac l’11 settembre, con le treccine al vento e furgoncino tecnologico al seguito? (e dove li avrebbero nascosti questi misteriosi ebrei, dopo il loro eventuale arresto?). All’assenza di prove sul versante dei cospirazionisti, corrisponde una grande quantità di materiale che dimostra la veridicità di quella che ora viene chiamata “la verità ufficiale” (e non la verità tout court): Al Qaeda ha distrutto il Wolrd Trade Center e il Pentagono usando aerei passeggeri come se fossero missili.

E’ per questo che i sostenitori della teoria del complotto, più che fare ipotesi, ora pretendono di “smontare le prove”. E dalla parte di chi ragiona in modo scientifico, invece, si rendono necessari libri che smontano a loro volta le tesi degli “smontatori di prove”. Ad esempio: per i cospirazionisti il fatto che “solo” il carburante dei Boeing non possa avere sciolto i pilastri di acciaio delle Torri Gemelle (perché non produce il calore necessario) dimostrerebbe che c’erano mine preposizionate all’interno della struttura, in grado di farla collassare. Ma i ricercatori di “Popular Mechanics” sostengono, in tutta semplicità, che non occorre affatto sciogliere i pilastri di acciaio per provocare il crollo di un grattacielo così grande: il loro indebolimento (dovuto all’urto e all’incendio del carburante) e il peso di tutti i piani superiori sono elementi sufficienti. E in questo i ricercatori della rivista scientifica americana non fanno che dimostrare ciò che è (o dovrebbe essere) sotto gli occhi di tutti: una torre che crolla dopo essere stata colpita da un grande aereo passeggeri. I cospirazionisti ritengono che il palazzo Wolrd Trade Center 7 (l’ultimo a crollare) fosse troppo poco danneggiato per collassare e per questo ritengono che vi fossero delle cariche di dinamite alle sue fondamenta.

Ma il World Trade Center 7 era danneggiato eccome, stando all’investigazione del National Institute of Standards and Technology: è crollato a causa degli incendi scoppiati al suo interno e dei numerosi grandi frammenti delle Torri Gemelle finiti addosso alla sua struttura. E anche in questo caso, ricercatori che adottano un metodo scientifico e non pensano in termini cospirativi, dimostrano un fatto che è comprensibile per chiunque e non ha nulla di misterioso: la distruzione di un palazzo coinvolto nel crollo di due dei grattacieli più alti del mondo, perché situato proprio sotto di essi. Questi e tanti altri esempi dimostrano tutta la debolezza delle “controprove” cospirative: frasi estrapolate dal contesto, testimonianze isolate, dubbi, supposizioni, teorie formulate a priori. Tutto per negare la realtà dei fatti e incriminare gli Stati Uniti per il peggior attacco da essi subito nella storia recente. Ma perché tanta gente è portata a credere a queste “verità alternative” o dà loro credito? La rivista “Popular Mechanics” aveva individuato ben 620.000 voci in Internet riferite a “World Trade Center Conspiracy”. Inserire oggi queste parole chiave nel motore di ricerca Google dà il sorprendente risultato di 2.050.000 documenti trovati. Secondo Robert James Bidinotto, giornalista, editorialista del mensile di filosofia “The New Individualist”, le teorie della cospirazione fanno presa perché riflettono un’antica visione del mondo dura a morire: tutto ciò che esiste e avviene è necessariamente progettato e determinato da una mente superiore.

E inoltre: solo pochi illuminati hanno accesso alla “vera verità”, mentre ciò che è sotto gli occhi di tutti è come minimo ingannevole. “Alla base di tutte le teorie della cospirazione” - sostiene Bidinotto - “c’è una primitiva, infantile, visione dell’universo, un tentativo di spiegare perché le cose accadono, attribuendo la causa di tutti gli eventi all’intenzione di qualche entità senziente”. I nemici degli Stati Uniti tendono ad attribuire al loro oggetto di odio dei poteri pressoché sovrannaturali, se non altro per spiegarne il successo e giustificare i loro fallimenti. E tra i sostenitori delle teorie cospirative troviamo tutti i falliti delle ideologie novecentesche sconfitte dagli Stati Uniti o semplicemente dal modello americano: gli islamisti, i neo-fascisti, gli ex e post comunisti, i tradizionalisti cattolici...

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