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Italia Oggi Rassegna Stampa
04.02.2023 Periscopio 04/02/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 04 febbraio 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 04/02/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 04/02/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Russia admits Vladimir Putin pardoning convicts so they can join Wagner in  Ukraine | Financial Times
Vladimir Putin

[Tangentopoli] si inserisce in una storia d’Italia che è una storia dell’emergenza. Un’emergenza bagnata di sangue. Di molto sangue, sparso dovunque da terroristi, criminali, traditori dello Stato. [...] Un orrendo miscuglio di brigatisti rossi, neofascisti, spioni “deviati” che insieme a massoni anch’essi «deviati», fanno affari e organizzano attentati, mafiosi e ’ndranghetisti amici di potenti. Una catena che va dal 12 dicembre 1969 a Milano, piazza Fontana, e [...] se finisce, ma non si può mai dire, è trent’anni dopo con Totò ’u Curtu a Capaci e a via D’Amelio. Enzo Carra, scomparso il 2 febbraio 2023 (dal suo libro L’ultima repubblica, che esce postumo).

Enzo Carra è stato un bravo giornalista e un politico perbene. La sua immagine pubblica fu irrimediabilmente macchiata dalla gogna mediatica cui venne sottoposto ai tempi, furiosi, di Mani Pulite. Era il capo dell’ufficio stampa della Democrazia cristiana e, in quanto tale, secondo il noto teorema, «non poteva non sapere» delle tangenti. La sua foto con gli schiavettoni ai polsi fu un’infamia. Un’infamia allestita come un set cinematografico. Umiliarne uno per terrorizzarne cento: era questa, allora, la logica per così dire giudiziaria. Una logica in evidente contrasto con i presupposti minimi di uno Stato di diritto. Andrea Cangini, formiche.net.

Felix Dzeržinskij, fondatore della sanguinaria Čeka bolscevica, antenata del KGB, oggi FSB, aveva per motto «cuore caldo, mente fredda e mani pulite». Dal Web.

Cari veterani, amici! Esattamente 80 anni fa, qui nella terra di Stalingrado sulle rive del grande fiume Volga fu fermato e respinto l’inviso e feroce nemico. Ora, purtroppo, vediamo che il nazismo nella sua veste contemporanea minaccia di nuovo il nostro paese. Di nuovo siamo costretti a respingere l’aggressione dell’Occidente collettivo. Pare incredibile, ma è un dato di fatto: ci minacciano nuovamente i carri armati tedeschi. E di nuovo si combatte nella terra ucraina contro i seguaci di Hitler, i banderiani. Noi non inviamo i nostri carri armati verso i loro confini ma abbiamo altro con cui rispondere. Tutti lo devono capire. Non ci limiteremo all’uso dei mezzi blindati. Vladimir Putin, dimenticando che «Stalingrado», dal 1961, è Volgograd.

Quando dalla Cecenia tornavano cadaveri a tonnellate e li scaricavano in un obitorio di Rostov, non eravate voi a volerci convincere che era una cosa orrenda, certo, ma che non c’era alternativa a El’tsin, unico baluardo contro l’orco Zjuganov? Di cosa vi preoccupavate all’epoca? Delle libertà civili? O della casa in Montenegro? E a Putin avete mai detto niente? Perché avreste dovuto, chiedete?... Cos’ha fatto che non avesse già fatto anche El’tsin? La guerra? E l’eroe El’tsin no? Michail Ševelëv, Russo no.

[Aerei da caccia agli ucraini?] Una cosa che ho imparato è non escludere nulla. Rispondiamo alle esigenze degli ucraini, in base a ciò che dicono gli ucraini, a ciò che i nostri servizi segreti riconoscono, e a ciò che sappiamo dei russi sul campo di battaglia. Ben Wallace, ministro della difesa britannico.

Rimango ogni giorno più sconcertato del fatto che ci si sta abituando all’idea che ormai la guerra sia uno strumento possibile per la risoluzione delle controversie internazionali, in un totale rovesciamento di prospettiva rispetto alla Costituzione. [È rimasta solo la Russia a difendere la pace e la Costituzione italiana]. Gaetano Azzariti, docente di diritto penale alla Sapienza, il Fattoff.

Possiamo dimenticare che la lotta dei giovani americani contro la guerra nel Vietnam è stata scandita sulle note di Where have all the flowers gone cantata da Joan Baez e di Blowing in the wind di Bob Dylan? Temi e sentimenti ripresi anche da interpreti italiani, come Gianni Morandi con C’era un ragazzo, che ha portato il ripudio della guerra anche nel mondo delle canzonette. Domenico Gallo, il Fattoff.

Scoppia la guerra, io me ne scappo, / ma quale patria, io me ne sbatto. Caparezza, Comunque Dada.

Pier Silvio Berlusconi è «turbato» dal fatto che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky possa intervenire al Festival di Sanremo. [...] L’opinione dell’ad di Mediaset è legittima ed è peraltro condivisa da larga parte dello spettro politico. Ma ciò che non torna nel discorso di Berlusconi Jr. è che non abbia avuto la stessa reazione quando ospite sulle sue reti televisive – Rete 4 nello specifico –c’era il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a dire che «i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei» come Zelensky, e che «anche Hitler aveva origini ebree» come Zelensky. Il Foglio.

Cospito ha gambizzato un uomo innocente. Myrta Merlino, L’aria che tira.

Gambizzare gl’innocenti? Non si fa. Se sei colpevole, invece, non lamentarti se ti gambizzano, o magari ti «assassinano un po’», come nella terra dei cachi di Elio e le storie stese. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Andrea Delmastro ha sempre negato che si trattasse di documentazione sensibile. Ma [...] il Dap aveva definito «Riservato e non divulgabile» il contenuto dei colloqui fra l’anarchico Alfredo Cospito e altri detenuti al 41 bis che il sottosegretario ha passato integralmente al deputato Donzelli, coinquilino e collega di partito in Fratelli D’Italia, affinché le brandisse in Aula contro l’opposizione. Fregandosene delle informazioni sensibili che contenevano. Quello che emerge è che Delmastro ha mentito. Buongiorno Rep: di Maurizio Molinari.

«Mera attività di vigilanza». Nordio mette a cuccia il Pd. Titoli della Verità.

Povero Nordio. In che compagnia! Dal Web.

Può essere che Cospito sia pronto a fare il martire. Può darsi che la prospettiva di morire – a metà tra il jiahidismo e l’anarchia – non gli faccia quell’orrore che suscita nelle persone normali. Mario Lavia, Linkiesta.

 Il peggio deve venire. E verrà. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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