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Italia Oggi Rassegna Stampa
11.11.2022 Periscopio 11/11/2022
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 11 novembre 2022
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 11/11/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 11/11/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Trump attempts to fix his Putin problem
Donald Trump con Vladimir Putin

Prima del 24 febbraio, il giorno in cui è iniziata la guerra, non avevo problemi a dire che sono russo. Ora mi sento obbligato ad aggiungere che non sostengo Vladimir Putin e che ho lasciato la Russia molti anni fa. Questa guerra ha creato un problema gigantesco per i russi e per la lingua russa. Putin ha raggiunto esattamente il contrario di quanto si proponeva. Ha distrutto la cultura russa, che non si riprenderà mai. Non sopravviverà. Yuri Felshtinsky, storico.

Vjačeslav Molotov racconta questa scena: Stalin, Molotov e Vorošcilov cantano musica da chiesa accompagnati da Ždanov al piano. Solomon Volkov, Stalin e Šostakovič.

Secondo alcune voci che circolano a Mosca, i militari russi avrebbero chiesto a Putin di abbandonare Kherson già a settembre incassando un deciso «niet»: il presidente russo aveva anzi spinto per un’annessione dei territori occupati, e i suoi propagandisti avevano minacciato l’uso d’armi nucleari tattiche per difendere quello che, sulla carta intestata del Cremlino, veniva dichiarato «territorio russo». I manifesti dei bambini rigorosamente biondi russi e ucraini che sorridono allo slogan «La Russia è qui per sempre» oggi appaiono ancora più ridicoli, ed è per questo che la ritirata probabilmente ci sarà davvero: nessuno si sottopone a un’umiliazione così esplicita se può evitarlo, meno che mai un leader vanitoso e ossessionato dalla propria infallibilità come Putin. Anna Zafesova, La Stampa.

È morto in un incidente stradale Kirill Stremousov, vicegovernatore dell’amministrazione regionale installata dagli occupanti russi a Kherson. Era uno dei più aggressivi sostenitori dell’invasione dell’Ucraina. HuffPost.

[Ucraina, Iran]. E qui noi facciamo risse sui rave party o sul bonus ai diciottenni. [...] Ascoltate i cori delle ragazze iraniane che aspettano la polizia che sta arrivando per malmenarle. Guardate il volto dei ragazzi ucraini che non si arrendono al tiranno. E vergognatevi, almeno un po’. Io mi vergogno. Pierluigi Battista, HuffPost.

La politica non si fa con la morale, ma nemmeno senza. André Malraux.

I temi elettorali preferiti dai repubblicani, ossia l’inflazione e l’incertezza economica, l’immigrazione e la criminalità, avevano prevalso su quelli prediletti dai democratici: la difesa dell’aborto dopo la sentenza della Corte Suprema, gli altri diritti civili a rischio, e la minaccia per la democrazia posta da Trump, che aveva fomentato l’assalto al Congresso del 6 gennaio. La popolarità del presidente Biden era ai minimi, e anche la guerra in Ucraina stava dividendo l’America, con i repubblicani isolazionisti sempre meno inclini a finanziare e sostenere Kiev. Con tutto questo bagaglio sulle spalle, e tenendo presente che in genere alle elezioni midterm il partito del presidente in carica perde sempre almeno una ventina di seggi, era lecito aspettarsi lo tsunami repubblicano. Non è avvenuto, però. Gianni Riotta, CorSera.
Un consigliere dell’ex presidente ha rivelato alla Cnn che il tycoon è «livido e urla contro tutto e tutti». Ma annuncerà comunque la sua candidatura alle presidenziali del 2024: «Rinunciare sarebbe troppo umiliante». repubblica.it

So più cose su Ron DeSantis di chiunque altro, a parte forse sua moglie. Se si candida, vi racconto tutto. Donald Trump, parlando del neoletto governatore repubblicano della Florida, suo rivale.

[DeSantis] sa giocare con i media, da cui viene ritratto come un «Trump con il cervello». Una trovata a loro beneficio è stata far imbarcare su un aereo un gruppo di richiedenti asilo venezuelani per scaricarli a Martha’s Vineyard, una sorta di Capalbio del Massachusetts. Matteo Castellucci, Linkiesta.

[E noi?] Noi oggi abbiamo più vincoli statali dei cinesi, e può darsi che siamo più comunisti di loro. Gianni Pardo, Italia Oggi.

Tutti contro il Pd: Calenda, Renzi, Conte. [...] Tutti ritengono che fare opposizione al Pd sia più redditizio che fare opposizione al governo più a destra della storia della Repubblica. Enrico Letta, CorSera.

Dopo avere sacrificato ogni questione di merito e di principio all’accordo con i grillini per quasi tre anni, il Pd ha deciso di rompere con loro giusto alla vigilia del voto, per ricominciare a corteggiarli un minuto dopo, come se nulla fosse successo. Francesco Cundari, Linkiesta.

[Meloni] trasforma i confini in feticci ideologici, magari credendoci, e dunque vive in un mondo immaginario. Francesco Merlo, la Repubblica.

L’ira della Meloni: «La sinistra odia l’Italia». Titolo di Libero.

È possibile ridurre Marx, Gramsci, Rosa Luxemburg, Di Vittorio, Dubcek, Guevara, Berlinguer, Mandela e milioni di comuniste e comunisti al Muro di Berlino? Con la sua lettera il mistro dell’istruzione Valditara offende chi ha costruito la nostra democrazia. [...] Il ministro avrebbe potuto fare almeno cenno al ruolo dell’Urss nella sconfitta del nazifascismo, per dare idea della complessità della Storia. Invece decreta il «fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria». Una tesi totalitaria. Maurizio Acerbo, il Fatto.

Sono state soprattutto le imprese dei soldati a forgiare la memoria collettiva russa. Lo dovrebbero comprendere soprattutto quanti preferiscono operare per la sconfitta militare russa più che per la Pace e che non hanno, evidentemente, ancora compreso le potenziali conseguenze di tale strategia. Alessandro Di Battista, il Fatto.

Ci fanno passare come notiziona 24 facce di bronzo nascoste nel fango quando soltanto al Fatto Quotidiano se n’è già trovate cento e passa. Andrea’s Version, il Foglio.

Democrito di Abdera, figlio di Damasippo, afferma che (…) le leggi sono una mala invenzione [degli uomini] e che «il saggio non deve obbedire alle leggi ma vivere da uomo libero» [cfr. A 1, 45].  I presocratici. Testimonianze e frammenti.

Gli italiani si credono individualisti perché passano con il rosso. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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