sabato 20 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Italia Oggi Rassegna Stampa
10.08.2022 Periscopio 10/08/2022
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 10 agosto 2022
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 10/08/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 10/08/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Draghi, l'inadeguato 'Migliore': ecco perché non poteva essere un buon  presidente del Consiglio - Il Fatto Quotidiano
Mario Draghi

Ho i brividi / si stanno moltiplicando / e sto perdendo il controllo / perché l’energia / che stai fornendo / è elettrizzante. Olivia Newton-John, scomparsa l’8 agosto, star di Grease, nipote del fisico Max Born.

La Lada Granta bianca scorre sullo sterrato. Il suo primo viaggio è al cimitero, disordinato quanto la campagna intorno, con le croci di legno che spuntano dai cespugli e dall’erba che nessuno taglia. L’uomo anziano al volante racconta alla telecamera che l’auto è bianca, «come la sognava Aleksey». Aleksey è suo figlio, morto «come i nonni e i bisnonni, combattendo il fascismo», comunica una voce fuori campo, e spiega che l’auto è stata comprata grazie al risarcimento del governo per i caduti in Ucraina: «II popolo chiama questi soldi “i soldi per la bara”». Anna Zafesova, La Stampa.

«Le unità russe trincerate maldestramente nel cuore della centrale nucleare di Zaporizhzhia sparano contro la mia città e tutta la riva occidentale del Dnepr. Si fanno scudo con i reattori, contando sul fatto che noi non possiamo rispondere direttamente per non causare un incidente maggiore», sostiene il sindaco di Nikopol, Olcksandr Sayouk. Lorenzo Cremonesi, CorSera.

Un esempio di manipolazione dell’opinione pubblica è la dichiarazione di Draghi di volere la pace in Ucraina. Alessandro Orsini, il Fatto.

C’è il rischio che scoppi un nuovo conflitto tra Kosovo e Serbia. Sarei un irresponsabile se lo negassi, specie dopo che il mondo ha visto che cosa ha fatto la Russia in Ucraina. Non è un rischio altissimo, perché qui abbiamo il contingente Nato, ma siamo una democrazia che confina con un’autocrazia. Il primo episodio, conseguenza dell’idea fascista di panslavismo che ha il Cremlino, è stato l’attacco all’Ucraina. Se ci sarà un secondo episodio, per esempio in Transnistria, allora le probabilità che una terza guerra si sviluppi nei Balcani occidentali, e in Kosovo in particolare, saranno altissime. Albin Kurti, premier kosovaro, repubblica.it.

Viva l’Armata Rossa, distaccamento armato della rivoluzione proletaria! Vasilij Elkin, 1932 (un manifesto).

Per noi sono tutti amici. È il governo di Pechino a essere contro Taiwan. Più ricco, più forte, più potente, pensa di poterci intimorire, ma è una logica da giungla. Abbiamo lo stesso sangue, ma nel suo ci sono marxismo, leninismo e maoismo, nel nostro no. Andrea Sing-Ying Lee, rappresentante di Taiwan in Italia.

Flat tax, cavallo di battaglia del programma economico del Centrodestra, per Berlusconi sarà al 23 e per Salvini al 15 per cento. Ma perdindirindina, non potrebbero telefonarsi e stabilire una cifra comune, che visto da fuori non è bello sentir dare i numeri. [perdindirindina?]. Alessandro Sallusti, Libero.

Il tempo per autocandidarsi alle parlamentarie M5s è scaduto e il nome di Rocco Casalino, portavoce dell’ex premier, non c’è. Così come non c’è il nome di Alessandro Di Battista. Di Battista si aspettava di tornare dalla Russia ed essere accolto a braccia aperte. Casalino avrebbe voluto un posto da capolista. [È fuori anche Virginia Raggi]. HuffPost.

Oggi assistiamo alla competizione tra due conservatorismi: quello provinciale e un po’ bacchettone del centrodestra, l’altro legato alle tradizioni culturali e a identità politiche risalenti al secondo dopoguerra del centrosinistra. Marco Follini.

Umanità e pensiero sono progrediti quando i due fratelli separati, identità e apertura, si sono incontrati. Quando ciascuno, fiero del proprio pensiero, ha accettato la contaminazione con l’altro da sé. Non ci si nega, non ci si dissolve. Walter Veltroni, CorSera.

Meglio un silenzio sensato che parole senza senso. (Dal web).

Emma Bonino, che si è levata di torno Calenda, spera in qualche sgabello in più per Più Europa (più sgabelli, più Europa). Pierluigi Battista 1, HuffPost.

Non è più il tempo per il pantheon pop della sinistra, che mette nello stesso frullato Kennedy, Gramsci, Clinton, Che Guevara, Mandela, Berlinguer e papa Francesco in nome di un generico buonismo. Carlo Calenda.

Di questo passo l’Agenda Draghi rischia di trasformarsi in una Smemoranda. Massimiliano Panarari, La Stampa.

Quando ricapita a Luigi Di Maio di ottenere qualche posto in lista dai rubabambini di Bibbiano? E quando ricapita a Bonelli, sconosciuto ai più, ma nel suo biglietto da visita c’è scritto «leader dei Verdi», d’occupare le prime pagine dei giornali? Pierluigi Battista 2, HuffPost.

Enrico Letta? Uno stoccafisso eteroguidato da Parigi che non mangerà il panettone come segretario del Pd per manifesta incapacità. Voto: 3. Luigi Bisignani, Affari italiani.

Calenda [busserà] alla porta dell’amico-nemico Renzi. Per tre ragioni. La prima è che le loro posizioni politiche coincidono. La seconda è che Calenda, senza Italia Viva, dovrebbe raccogliere in pochi giorni 30 mila firme per presentare il suo simbolo. La terza è che Renzi gli ha già spalancato le porte. Piero Sansonetti, il Riformista.

In una Camera, ormai terra desolata, un ex renziano, spiegava che l’alleanza Renzi-Calenda è «nelle cose: tutto porta a farla, dunque non è detto che si faccia. Non è vero», aggiungeva poi, «che i due sono simili. Renzi e Calenda si detestano». Carmelo Caruso, il Foglio.

Gli sfascisti. Titolo del Manifesto.

E tu quanto sei fascista? Scoprilo con il fascistometro. L’Espresso.

Dice Calenda che usare l’esercito non è di destra né di sinistra? È vero perché è drammaticamente fascista. [Se ne deduce, per proprietà transitiva, che anche il fascismo non è di destra né di sinistra, come il mercoledì]. Angelo Bonelli, un tweet.

Ecchela là. Sono diventato fascista. Contavo i minuti. Carlo Calenda, un tweet.

In Italia ha ragione chi per primo dà del fascista all’altro. Roberto Gervaso.

Immagine correlata
Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT