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Italia Oggi Rassegna Stampa
14.06.2022 Periscopio 14/06/2022
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 14 giugno 2022
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 14/06/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 11/06/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Russian propaganda is state-of-the-art again | The Economist

«Non moltiplicare i misteri», disse Unwin, stanco. «Questi devono essere semplici. Ricorda la lettera rubata di Poe». «Oppure complessi», replicò Dunraven, «ricorda l’universo». Jorge Luis Borges, L’Aleph.

Forse con la sola eccezione di Dostoevskij, la cultura russa è stata sempre all’opposizione del governo del proprio paese. E sempre ne ha ricevuto in cambio censura, persecuzioni, galera e non poche volte la morte. Se dunque per russofobia s’intende criticare duramente il governo russo, allora Medvedev e i suoi amici dovrebbero innanzi tutto dare uno sguardo al proprio paese: la più formidabile tradizione di russofobia non devono andare a cercarla in Occidente, ce l’hanno in casa. Ernesto Galli Della Loggia, CorSera.

Šigalëv è un uomo geniale! Sapete che è un genio del genere di Fourier? Ma piú ardito di Fourier, ma piú forte di Fourier! Ha ideato l’«uguaglianza»! In quel suo progetto [di società ugualitaria] egli approva lo spionaggio. Là ogni membro della società sorveglia l’altro ed è obbligato alla delazione. Tutti sono schiavi, e nella schiavitú sono uguali. Nei casi estremi, c’è la calunnia e l’omicidio, ma l’essenziale è l’uguaglianza. Fëdor Dostoesvskij, I demoni.

Ascoltate, bastardi. Lasciate che vi sveli un segreto: i fascisti siete voi. Vladimir Solovyov.

Nel salotto di Vladimir Solovyov [anchorman russo] si discuteva il destino dei tre «mercenari» britannici e marocchini [condannati a morte]. Un ospite suggeriva di metterli al muro senza farla tanto lunga, ma veniva zittito da un altro che proponeva di appenderli. Scelta duramente criticata da un terzo ospite, per il quale sarebbe stato meglio squartarli, a riprova che la varietà di opinioni è il sale della democrazia. Massimo Gramellini 1, CorSera.

Margarita Simonyan, direttrice di Russia Today: «O la Russia vince il conflitto in Ucraina o le cose andranno male per l’intera umanità, non c’è una terza opzione». iltempo,it.

L’ambasciata russa ha fatto sapere che, quando non impegnata a diffondere fregnacce e a minacciare i giornali italiani, offre anche un ottimo servizio concierge di prenotazioni voli da e per Mosca a disposizione di leader imbarazzanti come Matteo Salvini, il più scarso uomo politico ormai non più solo d’Europa ma anche di tutte le Russie. Christian Rocca, Linkiesta.

L’ambasciata russa a Roma conferma: «Abbiamo pagato noi i biglietti di Salvini per il suo viaggio a Mosca». Il tour è poi stato annullato e i soldi sarebbero stati restituiti. Emanuele Lauria, la Repubblica.

Ho lavorato e sto continuando a lavorare per la pace a testa alta e a nostre spese. Matteo Salvini, (Marco Cremonesi, CorSera).

Salvini è il grande sconfitto ma la campana suona per tutti. Mai s’era visto un dato così basso negli ultimi trent’anni. Peggio delle trivelle del 2016, che registrò un’affluenza del 31 per cento circa. E peggio anche del referendum sulla legge elettorale del 2009, quando andò a votare il 25 per cento degli elettori. Alessandro De Angelis, HuffPost.

Una nuova guerra civile è esplosa nel cuore dell’Europa, dopo quella di trent’anni fa nei Balcani. Potremo uscirne solo riconoscendone questa natura. E cioè nella coscienza di appartenerci: non c’è Europa senza Russia e neppure Russia senza Europa. Massimo Cacciari, La Stampa.

Qualora l’Europa accettasse di chiamare «guerra civile», oppure «operazione speciale», l’invasione d’una nazione da parte di un’altra, e dopo tutto non sarebbe più strano che chiamare filosofo un bisbetico opinionista televisivo, ci potremmo tenere la Russia, gas compreso, a un modico prezzo: stragi, saccheggi, stupri, devastazioni e la sospensione sine die del diritto internazionale. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Non ha senso fingere che Fallaci – un’esplicita, orgogliosa odiatrice dell’Islam, degli arabi, degli omosessuali e di svariate altre rappresentanze dell’umano – non fosse Fallaci, e non abbia scritto ciò che ha scritto. Gentili consiglieri comunali della destra livornese [vogliono intitolarle una strada della città in cui è nata] leggete Fallaci. Fatele questo onore. Non è Céline (la manca qualche grado d’arte) ma è una schietta testimone […] della superiorità etnica e culturale dell’uomo bianco e di altri pensieri scomodi da sostenere. Per questo vi piace tanto. Michele Serra 1, la Repubblica.

Perdendo il Pci […] Abbiamo perduto la natura magnificamente anfibia – intellettuali e popolo – di quel partito, di quelle sezioni, di quella classe dirigente. […] Andai, da studente, nella casa di un delegato dell’Alfa, operaio comunista. Mi mostrò, con fierezza indimenticabile, la Storia d’Italia Einaudi acquistata a rate. Michele Serra 2, primo-piano.info.

[«Qualche grado d’arte» più sopra: i comunisti] cercano di servire merda al caramello. Louis-Ferdinand Céline, Mea Culpa.

Michele Serra aggiunge tra i capi di imputazione anche una presunta «omofobia» di Oriana Fallaci, ma per quanti sforzi faccia non riesco a trovare nemmeno una riga di oscurantismo omofobo negli scritti della Fallaci. Pierluigi Battista, HuffPost.

No [non parteciperei a manifestazioni contro Putin] perché sarei allineato col 99% dei telegiornali, il 97% delle forze politiche e il 90% dell’informazione e della stampa. Sarebbero come le manifestazioni delle camicie nere a favore dell’intervento in Africa di Mussolini. Michele Santoro (Antonio Bravetti, La Stampa).

[C’è anche] il famoso giornalista che ha costruito una carriera sugli attacchi a Berlusconi e rimane la persona più simile a Berlusconi che abbia mai conosciuto. Massimo Gramellini 2, CorSera.

Se mettessero una cimice in tutte le procure sai quanti magistrati direbbero che io sono uno stronzo? Marco Travaglio, ilfattoquotidiano.it.

Il giornalismo che fa troppo la morale è il giornalismo più immorale. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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