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Italia Oggi Rassegna Stampa
10.03.2022 Il Vaticano non condanna Putin
Commento di Domenico Cacopardo

Testata: Italia Oggi
Data: 10 marzo 2022
Pagina: 2
Autore: Domenico Cacopardo
Titolo: «Il Vaticano non ha condannato l'aggressore»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 10/03/2022, a pag.2 con il titolo "Il Vaticano non ha condannato l'aggressore" il commento di Domenico Cacopardo.

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E’ un punto dolente, forse il più dolente per me, quello su cui torno a dispetto del mio essere laico e non credente, è la Chiesa di Roma e la grave regressione di ruolo verificatasi con il pontificato di Papa Bergoglio. Un gesuita certo, che dello stigma positivo e negativo del gesuita non sembra rechi alcuna traccia. Un comandante dell'«Esercito di Cristo», la «Compagnia di Gesù» che intendeva sovrastare l'hardware domenicano con un più raffinato software, appunto gesuita, raggiunge il soglio di Pietro e ne mette in discussione l'insegnamento: non dove era necessario intervenire (celibato dei preti e ruolo della donna nei ministeri della gerarchia ecclesiastica), ma nella sostanziale delegittimazione del messaggio della Chiesa apostolica romana. Certo l'esperienza argentina, il qualunquismo populista di Peron e seguaci e la ferocia dittatoriale dei generali (dai cui aerei da guerra venivano lanciati in mare decine di oppositori) hanno inciso sulla sua formazione.Va ricordata la posizione di Bergoglio sulla guerra delle Falkland, di cui i giornali inglesi (tra gli altri il Daily Mirror, il Daily Mail, il Sun, il Telegraph, l'Indipendent), hanno riportato le parole nel trentennale della guerra (2012) da arcivescovo di Buenos Aires: «Non dimenticate quelli che sono caduti durante la guerra ... hanno sparso il loro sangue su suolo argentino ... Siamo qui a pregare per tutti quelli ... che sono andati a difendere le loro madri, per reclamare ciò che era loro, parte della patria, che è stata usurpata». Ora mentre si svolge lentamente il tragico film dell'aggressione della Russia di Putin all'Ucraina, la posizione di Bergoglio riassume un pacifismo che rinuncia a condannare Caino. Tanto che Vladimir Michajlovic Gundjaev, patriarca di Mosca con il nome di Kirill I, legato a doppio filo a Putin, ha detto che la posizione della Santa Sede era coerente con quella della Chiesa ortodossa russa, fermamente ancorata alle posizioni del governo russo e alla sua aggressione. Alcune centinaia di pope si sono poi ribellati, costringendo Kirill a una parziale rettifica. Da Roma, peraltro, non una parola sulle responsabilità del conflitto e delle stragi o sul diritto di difesa.

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