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Italia Oggi Rassegna Stampa
19.01.2022 Accordi di Abramo dimenticati perché di Trump
Commento di Andrea Molle

Testata: Italia Oggi
Data: 19 gennaio 2022
Pagina: 2
Autore: Andrea Molle
Titolo: «Accordi di Abramo: sono di Trump. Quindi vengono nascosti da tutti»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 19/01/2022, a pag.2, con il titolo "Accordi di Abramo: sono di Trump. Quindi vengono nascosti da tutti", il commento di Andrea Molle.

Donald Trump ne è stato artefice, quindi nessuno più ne parla. Si tratta degli Accordi Abramo, il più importante passo avanti concreto verso una duratura pace tra parte del mondo arabo e Israele.


La firma degli Accordi Abramo

Degli Accordi di Abramo non parla mai nessuno, li si tiene nascosti quasi come se ne si debba vergognare, benchè siano il passo più grande e forse l'unico veramente importante nel faticoso percorso di normalizzazione del Medio Oriente. La ragione di questo assurdo silenzio è piuttosto semplice da capire. L'apertura dei rapporti diplomatici tra il mondo arabo e Israele, avvenuta durante la presidenza Trump (l'uomo cattivo per eccellenza!), rompe con gli schemi cari agli interessi di diversi paesi e soggetti politici. Si tratta di schemi che hanno risolto ben poco negli ultimi 74 anni, ma che hanno avuto il merito di offrire decenni di rendita politica legata a una visione propagandisticamente appagante dove gli arabi, che con Arafat cominciarono ad autodefinirsi come palestinesi appropriandosi di un'identità culturale già usata per secoli dagli ebrei sotto diversi domini stranieri, erano sempre e comunque le vittime a cui tutto era concesso, e in cui l'intero mondo islamico era tenuto in scacco dalla narrazione messianica di uno scontato, ma scomodo, fronte anti-ebraico. Con la sua consueta mancanza di tatto e completa noncuranza dello status quo, che altrove non ha certo contribuito alla sua immagine di fine statista, Trump ha rotto l'amato giocattolo e ha permesso a paesi come il Bahrain e il Marocco, per citarne alcuni, di riallacciare i rapporti con Tel Aviv. Ma l'importanza degli accordi non si limita alla politica, al mondo degli affari o al turismo. Essa si estende sempre di più e con conseguenze ancora più grandiose alla cultura e al dialogo interreligioso, permettendo finalmente di iniziare un percorso di guarigione tanto agognato tra il mondo ebraico e quello mussulmano. Quando il Re del Marocco, accogliendo a braccia aperte il rilancio delle relazioni con Israele, ipotizza ingenti investimenti nella preservazione del patrimonio ebraico sefardita del paese; quando finalmente si levano le voci di Imam che ammettono, senza mezzi termini, che il Monte del Tempio è luogo sacro dell'ebraismo e che Gerusalemme è innanzitutto la capitale di Israele il cui rapporto di alleanza con Allah non pub essere messo in discussione da nessuno, non si pub che ben sperare. Ma non lasciamoci ingannare dai progressi fatti. La strada è ancora lunga e insidiosa laddove in molti vogliono preservare, per interesse o semplice ignoranza, il conflitto, noncuranti di quanti innocenti finiranno per pagarne il prezzo. Accettare il silenzio sugli Accordi di Abramo ci rende tutti complici.

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