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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.07.2023 Il vertice di Gedda e la guerra in Ucraina
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 luglio 2023
Pagina: 8
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Due droni sul centro di Mosca: «La guerra sta arrivando in Russia»»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/07/2023, a pag.8, con il titolo 'Due droni sul centro di Mosca: «La guerra sta arrivando in Russia»' l'analisi di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

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Vladimir Putin con un ritratto di Stalin

Zaporizhzhia Vladimir Putin dovrebbe cercare di spiegare agli ucraini e al mondo intero come mai a suo dire i droni sparati negli ultimi tempi su Mosca o in Crimea sarebbero «terrorismo», mentre al contrario la Russia avrebbe tutti i diritti di bombardare impunemente ogni città o località ucraina, come sta facendo con metodo quotidianamente dal 24 febbraio 2022, causando migliaia di vittime e danni incalcolabili. Sono ormai parecchi mesi che Volodymyr Zelensky pone questa domanda alla comunità internazionale e, ben consapevole che dal presidente russo non giungerà mai una spiegazione convincente, sceglie di passare allo scoperto per ribadire che l’Ucraina ha tutti i diritti di rispondere per le rime. Se Kiev soffre, neppure Mosca sarà tranquilla. Così ieri il presidente ucraino, commentando il quarto attacco di droni sulla capitale russa dall’inizio di luglio (il terzo nell’ultima settimana), ha detto pubblicamente che si tratta di un’azione «inevitabile, naturale e assolutamente giusta». Occhio per occhio, dente per dente. È la fine della politica dell’ambiguità silenziosa, che Kiev aveva mantenuto ben oltre il primo anno di guerra, anche su pressione di Washington e degli altri alleati della Nato. Una politica che aveva visto dominare il no comment per l’affondamento della Moskva, l’ammiraglia della flotta del Mar Nero colpita nell’aprile 2022, come subito dopo per i bombardamenti dei depositi di carburante nel sud della Russia, quindi contro il ponte di Kerch in ottobre e sino al primo lancio di droni sul Cremlino lo scorso 4 maggio. Non più. Ieri mattina due droni sono stati abbattuti dalle contraeree russe nel centro di Mosca, i rottami caduti su alcuni edifici adibiti a uffici hanno ferito una persona. L’azione ha anche disturbato il traffico aereo locale, provocando la chiusura temporanea dell’aeroporto di Vnukovo e il dirottamento dei voli sugli altri tre scali della capitale. Un terzo drone è stato abbattuto fuori da Mosca. Zelensky ha dunque scelto di parlarne mentre si trovava in visita a Ivano-Frankivsk, la città nelle regioni occidentali dell’Ucraina dove si trovano alcuni grandi ospedali per la convalescenza dei soldati. «Oggi, nel 522esimo giorno dell’Operazione Speciale che secondo i leader russi doveva durare un paio di settimane, vediamo che la guerra sta investendo sempre più il territorio russo, le sue basi e i suoi centri simbolici», ha commentato. In parallelo, i bombardamenti russi continuano. Colpita nelle ultime ore la città di Sumy. A Zaporizhzhia due civili sono morti e altrettanti sono rimasti feriti per un missile sparato in centro città. Putin, nel frattempo, fa sapere che potrebbe parlare per telefono «forse mercoledì» con Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco vorrebbe cercare di ridare vita all’accordo sul grano ucraino, che Putin ha affossato il 17 luglio. Il russo ribadisce di volere i negoziati, ma a suo dire sarebbero Ucraina e Nato a rifiutarli. Le prospettive di pace restano lontane, però l’Arabia Saudita pianifica di ospitare a Gedda il 5 e 6 agosto un vertice sulla base delle proposte di dialogo ucraine. Saranno presenti India, Brasile e Sud Africa, oltre a rappresentanti di Usa e Ue, ma non la Russia.

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