giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.11.2022 Putin: armi spuntate
Commento di Federico Fubini

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 novembre 2022
Pagina: 24
Autore: Federico Fubini
Titolo: «Putin, grano e inflazione: armi spuntate»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/11/2022, a pag. 24, con il titolo "Putin, grano e inflazione: armi spuntate", l'analisi di Federico Fubini.

Immagine correlata
Federico Fubini

Putin:
Vladimir Putin

Vladimir Putin è sotto accusa per aver sospeso gli accordi di export del grano dai porti ucraini: il dittatore aumenta il rischio di crisi alimentari nei Paesi poveri. C’è del vero in quest’analisi, ma essa non spiega gli obiettivi di Putin. Perché il suo bersaglio non sono le economie subsahariane, ma noi. Noi in Europa e in Italia, dove il Cremlino spera di alimentare ancora un’inflazione che diffonda una rivolta contro le sanzioni alla Russia e costringa i governi a ritirarle (o a chiedere a Kiev di fermare gli attacchi alla flotta russa nel Mar Nero). Se Putin blocca l’export di gas o del grano, è per questo. «Political Capital», un centro studi, documenta come in troll digitali russi attivi in Europa (e in Italia) puntino proprio sul malcontento per gli aumenti dei prezzi. Ma, malgrado l’inflazione a doppia cifra di oggi, non è affatto detto che questa tattica funzioni ancora nei prossimi mesi. Il dittatore lo sente, e agisce in modo sempre più impulsivo. Al taglio quasi totale delle forniture di gas l’Europa ha risposto meglio di come il Cremlino pensasse: gli stoccaggi sono pieni e i prezzi – benché alti – sono in calo da mesi a livelli che presto non alimenteranno più nuova inflazione. Anche il prezzo globale del grano oggi è ai livelli di un anno fa e non è rincarato molto neanche ieri dopo il blocco dell’accordo. Alcuni grandi compratori di derrate ucraine – Turchia, Arabia Saudita, Algeria – si aspettavano una nuova paralisi dei porti e avevano già comprato mezzo milione di tonnellate supplementari. La strategia di Putin di far salire l’inflazione in Europa non funziona più come prima. Il dittatore si sente in un angolo e sceglie mosse sempre più disperate. Quella del grano è già fallita, al punto che Putin fa capire di essere pronto a riaprire il corridoio dell’export se Kiev non lo userà per nuovi attacchi alla sua flotta. Siamo nella fase più pericolosa e, forse, decisiva.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT