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Corriere della Sera Rassegna Stampa
26.10.2022 'Un piano Marshall Ue per l’Ucraina'
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 26 ottobre 2022
Pagina: 17
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «'Un piano Marshall Ue per l’Ucraina'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/10/2022, a pag.17, con il titolo "Un piano Marshall Ue per l’Ucraina" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

Ukraine and the Logic of Civil Resistance: Confronting Russian-Fueled  Insurgency - Atlantic Council

Passa anche dal disgelo tra Berlino e Kiev la progressiva integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea. E, a otto mesi dall’inizio dell’invasione russa, la pretesa di Vladimir Putin che l’Ucraina debba restare «neutrale» si sta facendo via via più illusoria. In questa chiave si legge il successo della visita ieri a Kiev del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Visita che assume un significato ancora più importante alla luce delle acute frizioni tedesco-ucraine durante i mesi iniziali della guerra, quando le critiche del governo Zelensky contro la scelta del cancelliere Olaf Scholz di non chiudere con Putin per non pregiudicare l’import del gas russo avevano addirittura condotto alla cancellazione di un primo tour di Steinmeier nella capitale. Resta invece ancora da chiarire lo spessore della mossa di Emmanuel Macron a Roma, che ha proposto di coinvolgere il Papa e la dirigenza americana per tentare il rilancio dei dialoghi con Mosca. Sia il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, che il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, hanno espresso un generico interesse per l’iniziativa francese, che non sembra sia stata coordinata con Bruxelles. Soltanto un mese fa era fallito il progetto di un incontro tra Francesco e il patriarca di Mosca, Kirill. «Il mio messaggio è che non solo noi stiamo al vostro fianco, ma soprattutto continueremo a sostenervi economicamente, politicamente e militarmente», ha dichiarato Steinmeier a Kiev. Gli ucraini hanno più volte sottolineato l’importanza dell’arrivo negli ultimi giorni del nuovo sistema antiaereo tedesco Iris-T. Dal vertice internazionale per il sostegno all’Ucraina in corso a Berlino giunge il messaggio per cui dalle parole s’intende passare ai fatti. Lo stesso Scholz, affiancato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, annuncia l’intenzione di varare un «nuovo piano Marshall» per riparare le devastazioni causate dall’aggressione russa. La Banca Mondiale stima che siano necessari almeno 350 miliardi di euro per la ricostruzione. Intervenendo via video al vertice ieri, Zelensky ha ricordato ciò che due giorni fa aveva approfondito durante un’intervista al Corriere: «Il nostro Paese necessita di riprendere a funzionare: la gente deve tornare a lavorare, le scuole devono riaprire, vanno pagati gli stipendi, e per tutto questo occorrono aiuti per ricostruire le infrastrutture oltre ad armi per bloccare i bombardamenti nemici». Non cessano nel frattempo i sospetti e le accuse dopo che i dirigenti di Mosca hanno imputato all’Ucraina di stare «costruendo una bomba sporca». Accusa rispedita subito al mittente: Kiev ora chiede ai commissari dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica di verificare che non siano i russi ad utilizzare gli scarti radioattivi della centrale di Zaporizhzhia per «architettare» un attacco. Anche i vertici Nato mettono in guardia sul rischio che la «falsa pista della bomba sporca ucraina» possa servire al Cremlino come «pretesto» per agitare il fantasma nucleare.

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