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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.03.2022 Se ci fosse bisogno di una Papessa in Vaticano Dacia Maraini sarebbe la candidata perfetta
Il suo intervento di oggi

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 marzo 2022
Pagina: 29
Autore: Dacia Maraini
Titolo: «L'umile sasso serve più delle armi»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/03/2022, a pag.29, con il titolo "L'umile sasso serve più delle armi", il commento di Dacia Maraini.

Se ci fosse bisogno di una Papessa in Vaticano Dacia Maraini sarebbe la candidata perfetta.

Ecco l'articolo:

Dacia Maraini - Wikipedia
Dacia Maraini

Ma veramente pensiamo che mandando armi si possano aiutare gli ucraini e fermare Putin? Armi per uccidere, armi che feriranno e distruggeranno. Armi che costeranno una montagna di soldi. E se pensassimo a un modo più pacifico e solerte di spendere questi soldi? L'argomento è che la resistenza contro un invasore armato fino ai denti non può che essere aiutata con risorse militari. Un intervento armato diretto farebbe esplodere la terza guerra mondiale, quindi aiutiamo il piccolo Davide che si presta a combattere il Golia russo. Ma la domanda è: se si accetta la logica delle armi, non si finisce per fare il gioco dell'avversario? Già Putin parla di missili a testata nucleare. Se la scelta è quella di armi contro armi, cosa facciamo, inviamo agli ucraini altri missili a testata nucleare per rispondere a quelli russi? Più che le armi in effetti stanno funzionando le sanzioni; sta funzionando l'entusiasmo con cui cittadini comuni stanno decidendo di difendere il proprio Paese. Conta che il presidente Zelensky, invece di scappare, rimane sul posto rischiando la vita. Contano le parole dei dissidenti che criticano la politica di aggressione. Contano le manifestazioni antiguerra che riuniscono per strada migliaia e migliaia di giovani in tutto il mondo. Contano le immagini di morte sul campo di una guerra che pretende di aiutare il popolo ucraino, ma in effetti lo strazia e lo stermina. Insomma non sarebbe più efficace lavorare su quella che si chiama intelligence, ovvero sulla informazione, sulla conoscenza, su tecniche mirate che simbolicamente ricordano la strategia del piccolo Davide contro il gigante Golia? Davide, ricordiamolo, non ha impugnato una spada più tagliente di quella del colosso, ma ha scagliato una pietra che l'ha colpito in testa. E lì, proprio nella testa, che cambiano e si organizzano i pensieri. E i pensieri, le parole, il sentimento di giustizia calpestata, sono le armi più efficaci quando la forza bruta pretende di dominare e controllare. Insomma l'umile sasso, come ci hanno insegnato le tante guerre di resistenza, può mettere in crisi un colosso che dispone di soldi, armi, potere, ma manca di quella volontà emotiva che spinge un uomo o una donna a rischiare la vita perla libertà propria e del proprio Paese.

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lettere@corriere.it

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