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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.10.2021 Ebrei perseguitati dalle leggi razziste: un cavillo blocca l'assegno
Commento di Paolo Conti

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 ottobre 2021
Pagina: 25
Autore: Paolo Conti
Titolo: «I cento ebrei perseguitati: un cavillo blocca l'assegno»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/10/2021, a pag.25, con il titolo "I cento ebrei perseguitati: un cavillo blocca l'assegno" il commento di Paolo Conti.

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Paolo Conti

PARTNER E COLLABORATORI | Lazio Roma | Studio Legale e Tributario Coen
Roberto Coen

Sono un centinaio di ebree ed ebrei del nostro Paese con più di novant'anni di età, c'è chi sfiora il secolo di vita: la stessa generazione di Liliana Segre o di Sami Modiano. Non sono sopravvissuti ai campi di sterminio ma sono comunque vittime delle conseguenze delle leggi razziali del 1938 (che molti ormai meglio definiscono «razziste»): espulsi dalle scuole, costretti a fuggire in campagna o a rifugiarsi nei conventi nei mesi dell'occupazione nazista, spesso dividendo i nuclei familiari. Hanno perso per sempre il diritto a un pezzo di vita. E non hanno ancora visto riconosciuto un altro diritto: quello all'assegno di Benemerenza per «i perseguitati per motivi d'ordine razziale» (circa 500 euro mensili) previsto dalla Legge Terracini del 1955. Tutto questo perché da mesi la Commissione esaminatrice delle pratiche istituita al ministero dell'Economia non si può riunire: mancano ancora alcuni membri dimissionari e non rinominati dalla presidenza del Consiglio e dai ministeri dell'interno, della Giustizia, del Tesoro e del Lavoro. Per lunghi anni, spiega l'avvocato Roberto Coen, uno dei fondatori e membro del comitato direttivo dell'Associazione giuristi e avvocati ebrei, c'è stato un contenzioso tra Unione delle comunità ebraiche italiane e Stato «per i tanti provvedimenti di rigetto delle domande presentate sia alla commissione istituita al ministero dell'Economia che alla Corte dei conti. Spesso venivano rifiutate perché non era stata fornita la prova rigorosa di uno specifico atto di discriminazione o persecuzione razziale».

leggi razziali | Città di Firenze
La prima pagina della Stampa dopo la promulgazione delle leggi razziste contro gli ebrei


Ricerca delle prove che Coen definisce «diabolica»: difficile ritrovare testimoni, rintracciare i documenti scolastici di espulsione. O dimostrare gli spostamenti avvenuti per le persecuzioni. Un incomprensibile paradosso: «Non era sufficiente essere ebrei, per essere considerati perseguitati dalle leggi razziste e aver subito atti discriminatori, ma si doveva fornire la prova di aver subìto atti di violenza specifici e circostanziati». Finalmente la legge di Bilancio 2021 ha modificato la legge Terracini e ha definito il periodo per il quale l'Italia deve rispondere per gli atti di persecuzione: dal 28 ottobre 1922 fino al 25 aprile 1945, dunque alla Liberazione, e non più — come accadeva nel testo precedente — fino all'8 settembre 1943. Spiega soddisfatto Coen: «Finisce l'umiliazione di dover dimostrare la propria persecuzione con documenti originali e testimoni per ottenere l'assegno di Benemerenza. La legge ora comprende anche il periodo successivo all'armistizio e si conclude con la Liberazione. Finalmente viene chiarito il principio generale che tutti gli ebrei in quel periodo subirono atti persecutori per effetto delle leggi razziali». Se la legge di Bilancio ha chiuso un capitolo odioso (dover dimostrare di essere stati perseguitati) ora resta l'incredibile nodo burocratico: «La Commissione non si riunisce da quando è scoppiata l'emergenza Covid e non si potrà riunire finché Palazzo Chigi e i ministeri non nomineranno i nuovi membri per sostituire i dimissionari. Passano i mesi, invece urge nominare e riunire la commissione stabilendo un cronoprogramma con il calendario delle pratiche da esaminare». Appello attualissimo: domani sarà la Giornata europea della cultura ebraica.

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lettere@corriere.it

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