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Bet Magazine-Mosaico Rassegna Stampa
23.06.2023 Ventisette paesi (fra cui l’Italia) condannano la Commissione Onu d’Inchiesta su Israele
per i suoi pregiudizi contro lo Stato ebraico

Testata: Bet Magazine-Mosaico
Data: 23 giugno 2023
Pagina: 1
Autore: la redazione di BET Magazine-Mosaico
Titolo: «Ventisette paesi (fra cui l’Italia) condannano la Commissione Onu d’Inchiesta su Israele»
Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico la cronaca dal titolo "Ventisette paesi (fra cui l’Italia) condannano la Commissione Onu d’Inchiesta su Israele".


Martedì 20 giugno gli Stati Uniti e altri 26 paesi hanno condannato la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite (COI) su Israele per la sua portata illimitata, la sua durata illimitata e i suoi pregiudizi contro Israele. Fra gli altri paesi che hanno partecipato alla dichiarazione congiunta l’Italia, il Regno Unito, l’Ungheria, il Kenya, la Bulgaria, la Polonia e Israele. Lo riporta il sito Algemeiner. (Nella foto da sinistra i membri del COI su Israele: Chris Sidoti, Navi Pillay e Miloon Kothari) Intervenendo a una riunione del Consiglio dei diritti umani a Ginevra, l’ambasciatore statunitense Michèle Taylor ha rilasciato una dichiarazione congiunta contraria al COI, creato in risposta a una serie di conflitti tra Israele e palestinesi nel maggio 2021. “La risoluzione S-30/1 ha stabilito un COI di mandato a tempo indeterminato senza clausola di caducità, data di scadenza o chiare limitazioni connesse all’escalation nel maggio 2021″, ha affermato Taylor. “Riteniamo che la natura di questo COI sia un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione sproporzionata e di lunga data prestata a Israele nel Consiglio, e dobbiamo fermarla”. Il COI, che è l’indagine di più alto livello che può essere ordinata dal Consiglio per i diritti umani, è stato istituito nel maggio 2021 a seguito di un’ondata di violenza mortale tra israeliani e palestinesi all’inizio del mese per indagare su “tutte le presunte violazioni del diritto internazionale umanitario e tutte le presunte violazioni e abusi del diritto internazionale sui diritti umani” in Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza. È incaricato di esaminare “tutte le cause alla radice delle tensioni ricorrenti, dell’instabilità e del protrarsi del conflitto, comprese la discriminazione sistematica e la repressione basate sull’identità nazionale, etnica, razziale o religiosa”. Il primo COI a tempo indeterminato è presieduto dall’ex capo dei diritti delle Nazioni Unite Navi Pillay del Sud Africa, con Miloon Kothari dell’India e Chris Sidoti dell’Australia come gli altri due che conducono l’indagine.

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