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Il Mattino Rassegna Stampa
13.02.2006 Hamas: la svolta che non c'é
il cedimento russo non ha cambiato il gruppo terroristico

Testata: Il Mattino
Data: 13 febbraio 2006
Pagina: 11
Autore: Ginevra Grazioso
Titolo: «Parigi appoggia Mosca: dialogo con Hamas»

Il Mattino dell'11 febbraio 2006 pubblica l'articolo di Ginevra Grazioso "Parigi appoggia Mosca: dialogo con Hamas". L'occhiello recita:  "L’iniziativa della Russia imprime una svolta Cauto l’americano Rumsfeld «Valutare le posizioni» ", accreditando una "svolta" che non c'é stata, dato che Hamas resta ferma nella sua posizione di rifiuto dell'esistenza di Israele e di  rivendicazione  del "diritto" al terrorismo.
Ecco il testo:

Sì alla mossa di Putin che vuole mediare con gli islamici palestinesi. Irritazione di Israele: passo assurdo GINEVRA GRAZIOSO Putin incassa un primo, significativo, sì. La mossa del leader del Cremlino, che l’altro giorno a Madrid - durante il vertice con il primo ministro spagnolo Zapatero - ha annunciato l’iniziativa russa di invitare i responsabili del movimento islamico palestinese Hamas a Mosca, è stata ieri appoggiata dalla Francia. Totalmente negativa invece, come era prevedibile, la reazione di Israele. In ogni caso l’iniziativa del presidente russo Vladimir Putin introduce un elemento di forte novità, mettendo in campo con decisione la diplomazia di Mosca per il Medio Oriente (Putin ha anche rilanciato la mediazione con l’Iran) e puntando così indirettamente a ridimensionare la preponderante influenza americana. E se proprio dagli Usa, all’indomani della vittoria elettorale di Hamas nelle elezioni parlamentari di gennaio, era partita la campagna per il taglio dei finanziamenti all’Autorità nazionale palestinese, l’altro giorno Putin ha voluto sottolineare che - contrariaramente agli Usa e all’Ue - la Russia non ha mai incluso Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche. Anche da qui, dunque, il motivo del gesto: se non mediate voi - ha detto in sostanza - lo faremo noi russi. La decisione di Putin, secondo Parigi, «può contribuire a far avanzare le nostre posizioni» adottate all'interno del Quartetto (di cui fanno parte Stati Uniti, Russia, Ue ed Onu). Il portavoce del Ministero degli Esteri francese, sebbene non abbia potuto fare a meno di sottolineare che si tratta di «un'iniziativa che è stata presa senza concertazione con i partner», ha aggiunto che la Francia condivide con la Russia «l'obiettivo di portare Hamas verso posizioni che permettano di raggiungere l'obiettivo di due Stati capaci di vivere in pace e in sicurezza». Il passo avanti rispetto alla posizione di stallo che si era creata è evidente: Israele, con l’appoggio di Stati Uniti e Unione Europea, chiede che prima di sedersi al tavolo delle trattative con il nuovo governo palestinese (di cui farà parte in posizione dominante proprio Hamas), il movimento di resistenza islamico rinunci definitivamente alla lotta armata e riconosca lo Stato di Israele. Ora Putin, invitando i leader di Hamas a Mosca, prende in mano la situazione e si dice pronto a mediare. A Taormina, in Sicilia, dove ha partecipato ad un vertice con la Nato, il segretario americano alla Difesa, Donald Rumsfeld, si è mostrato inusualmente contenuto: «C'era un'elezione e Hamas ha vinto - ha detto - Ma partecipare a un'elezione è una cosa e governare è un'altra. Aspettiamo di vedere che cosa faranno. Hamas ancora non ha preso una posizione definitiva». Forte irritazione, invece, in Israele ha destato la inaspettata mossa di Putin. «Si tratta di un passo assurdo», ha detto il capo di Stato, Moshe Katsav, in una intervista a Radio Gerusalemme. «C'è il rischio che provochi danni politici. Hamas - ha previsto Katsav - si trincererà ulteriormente nelle proprie posizioni intransigenti». L'invito di Putin ai dirigenti di Hamas è addirittura un vero «coltello nella schiena» per Israele, secondo il ministro dell'Educazione, Meir Sheetrit. Per la neo-ministra degli Esteri, Tzipi Livni, si rischia di percorrere un «pendio scivoloso» con la tendenza, osservata «presso alcuni membri della comunità internazionale» - ha detto - di fare compromessi con Hamas anche se l'organizzazione continuerà a commettere atti terroristici.

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