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Il Mattino Rassegna Stampa
14.10.2005 Un titolo ambiguo
non chiarisce che il terrorista è palestinese

Testata: Il Mattino
Data: 14 ottobre 2005
Pagina: 9
Autore: Aldo Baquis
Titolo: «Israele, fermato baby terrorista aveva registrato il video di addio»
IL MATTINO di venerdì 14 ottobre 2005 pubblica l'articolo di Aldo Baquis "Israele, fermato baby terrorista aveva registrato il video di addio", sostanzialmente corretto. Il titolo avrebbe potuto precisare che il terrorista era palestinese e che l’arresto è avvenuto in Cisgiordania e non in Israele. Invece da quello scelto dai redattori del quotidiano napoletano sembra quasi che il ragazzo fosse un terrorista israeliano.

Ecco il testo dell'articolo:

Tel Aviv. Il filmato di addio con il Corano in una mano, un fucile nell'altra e un corpetto militare addosso era già pronto: ma questa volta l'aspirante kamikaze palestinese è rimasto in vita, perchè è stato catturato per tempo da una unità israeliana a Balata (presso Nablus, Cisgiordania). Si tratta secondo fonti militari israeliane di un ragazzo di appena 14 anni. Israele ha divulgato invece i nomi di quanti lo avrebbero costretto ad immolarsi: Rabia Abu Leil (un ricercato di Tanzim, organizzazione paramilitare di al-Fatah) e Jamal Tirawi, un responsabile dell'Intelligence generale dell'Anp. Secondo lo Shin Bet (servizi di sicurezza israeliani) una quarantina di attentati sono in fase di progettazione nei Territori. Agli inquirenti il ragazzo ha detto di essere stato coinvolto in un litigio innescato da un furto di soldi. Abu Leil nella versione del ragazzo, riportata dalle fonti militari israeliane lo ha allora messo di fronte a un bivio: accettare di immolarsi in un attentato suicida, oppure essere ucciso e poi essere descritto nel campo profughi di Balata come collaborazionista di Israele. Il ragazzo ha proseguito la sua ricostruzione affermando di aver cercato in tutti i modo di svincolarsi dalla morsa in cui si trovava. Ha menzionato di essere figlio unico, ma nemmeno questo argomento ha fatto presa sui miliziani. Portato in un appartamento di Balata dove si trovavano uomini armati, il ragazzo è stato costretto a registrare il filmato di addio. Fra quanti hanno esercitato pressioni su di lui ci sarebbe anche Tirawi, un ufficiale dell'intelligence. Il ragazzo ha giocato allora l'ultima carta, sostenendo di essere analfabeta e di non essere in grado di scrivere il testo di addio alla famiglia: agli investigatori ha detto che Abu Leil si è offerto di scriverlo al suo posto. Israele vive giorni di grande allerta: i servizi di sicurezza avvertono infatti che una quarantina di attentati sono in fase di progettazione nei Territori. Ieri membri di una unità speciale israeliana, fintisi venditori ambulanti di verdure, sono riusciti a catturare a Zurif in Cisgiordania un comandante militare di Hamas ricercato da una decina di anni. Ibrahim Ghanimat, 48 anni, aveva organizzato negli anni Novanta una lunga serie di attentati terroristici ed era riuscito poi a far perdere le proprie tracce. Secondo la radio militare israeliana stava progettando un nuovo attentato. Ieri è stata una giornata di tensione a Gaza: due giornalisti, un britannico e un americano, sono stati rilasciati poche ore dopo essere stati rapiti nei pressi di Khan Younis. Gli autori sarebbero dei fuoriusciti di al Fatah, un gruppo chiamato le Tigri Nere.
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