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Il Mattino Rassegna Stampa
08.06.2005 Una cronaca completamente stravolta
sul quotidiano napoletano

Testata: Il Mattino
Data: 08 giugno 2005
Pagina: 8
Autore: Michelangelo Cocco
Titolo: «Giorno di sangue a Gaza, la tregua vacilla»
Ricapitoliamo i fatti salienti di ieri:

in mattinata missili qassam, sparati da terroristi palestinesi, cadono sulla cittadina israeliana di Sderot: ingenti danni ad una casa e tre persone (una madre e le sue due figlie) ricoverate sotto shock;
sempre in mattinata, riprendendo da Ha’aretz (http://www.haaretz.co.il/hasen/spages/585582.html):

A senior Islamic Jihad activist on the Israel Defense Forces wanted list was killed in an exchange of fire with troops south of Jenin (…) IDF undercover troops had entered the town of Qabatiya to arrest 25-year-old Morwah Kamil, head of the military wing of Islamic Jihad in the town. An IDF officer was lightly injured when Kamil threw a grenade and opened fire on troops surrounding his house. (…) An M-16, a handgun, six ammunition clips and a grenade were found next to Kamil's body. Troops also found weapons in a nearby house.

During the raid, soldiers from other units deployed elsewhere in the town were attacked with rocks and Molotov cocktails. An armed man who opened fire on the troops was shot and killed. Palestinian sources said the man, Nasser Zakarna, 27, was a Palestinian Authority policeman. IDF sources said in response that PA police are not allowed to operate in Qabatiya, and Zakarna was a known Islamic Jihad activist.
(Dunque Israele ha tentato di arrestare un terrorista della Jihad islamica che ha resistito all'arresto con le armi ferendo anche un soldato ed'è stato poi ucciso. Anche l'altro palestinese ucciso aveva aperto il fuoco contro le truppe e forse faceva parte della Jihad islamica .)

Un altro palestinese, un contrabbandiere d’armi, è stato ucciso dai soldati israeliani mentre tentava di attraversare illegalmente il confine tra Israele e Egitto;

Nel pomeriggio missili qassam, lanciati da terroristi palestinesei, colpiscono l’insedimaneto di Ganei Tal: uccisi tre lavoratori, due palestinesi e un cinese, e altri cinque, tutti palestinesi, feriti.

Questi i fatti, ma vediamo come questi fatti incontrovertibili vengono manipolati ad uso e consumo della martellante propaganda anti-israeliana de IL
MATTINO di mercoledì 8 giugno 2005:

Titolo: "Giorno di sangue a Gaza, la tregua vacilla"

Perché la tregua vacilla? In soccorso (dei terroristi palestinesi) interviene il sottotitolo:

"Tre palestinesi uccisi. Razzi contro una colonia"

In due frasi una somma di omissioni e manipolazioni, ovviamente in chiave anti-israeliana:

1- Dove sono finiti i razzi su Sderot?

2- Un capo terrorista, un appartenente alla Jihad islamica (nella migliore delle ipotesi, un uomo armato che ha aperto il fuoco contro i soldati) e un contrabbandiere d’armi diventano, come per magia, "tre palestinesi, uccisi". Palestinesi qualunque, gente innocente insomma.

3- "Razzi contro una colonia"? E dove sono finiti i tre lavoratori uccisi e i cinque feriti dai razzi che, ma il sottotitolo si guarda bene dal dirlo, sono stati lanciati dai terroristi palestinesi? A IL MATTINO stanno forse più a cuore terroristi e contrabbandieri d’armi che semplici e onesti lavoratori (palestinesi anch’essi). I primi hanno avuto la fortuna di essere stati uccisi dagli israeliani, i secondi no.

4- Molto scorretta è anche la didascalia che accompagna la foto ("Un lavoratore palestinese ucciso da uno dei razzi su Ganei Tal In alto"). Ganei Tal ai più non dice nulla e, trattandosi di un "palestinese ucciso da uno dei razzi" (sparati da chi? Perché non scriverlo?), molti penseranno che si tratti di una vittima fatta dagli israeliani: due piccioni con una fava. La solita sospetta ambiguità, insomma.



L’articolo di Michele Giorgio non è da meno. Da notare, innanzitutto, lo stravolgimento della cronologia degli eventi, funzionale al messaggio che dovrà arrivare al lettore: è Israele a iniziare le violenze, i terroristi, che Giorgio ovviamente si sognerà di definire in questo modo, al massimo rispondono.

Titolo: Giorno di sangue a Gaza, la tregua vacilla
Sottotitolo:Tre palestinesi uccisi. Razzi contro una colonia
Di seguito il testo:

Gerusalemme. L’arrivo in Medio Oriente di James Wolfensohn, inviato speciale del cosiddetto «Quartetto» (formato da Usa, Ue, Russia, Onu) per il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza ha coinciso, forse non casualmente, con una nuova improvvisa escalation di violenze in Cisgiordania e Gaza. Due palestinesi sono rimasti uccisi ieri mattina in un raid dell'esercito israeliano nella cittadina di Kabatya (Jenin).
Come da premessa si parte con l’uccisione dei due terroristi palestinesi che Giorgio si guarda bene dall’identificare. Lo farà in chiusura dell’articolo e, come vedremo, in modo parzialemnte falso. Un modo di scrivere la cronaca alquanto singolare, ma non se si pensa che si scrive non per informare, bensì per fare il contrario: disinformare.
La rappresaglia è scattata nel pomeriggio a Gaza dove militanti della Jihad hanno centrato con alcuni razzi artigianali «Qassam» le serre dell’insediamento ebraico di Ganei Tal, uccidendo tre manovali: due palestinesi e un cinese. I feriti sono stati cinque. Gli attacchi dei gruppi armati palestinesi si sono susseguiti per tutta la giornata. Hamas al mattino aveva rivendicato gli attacchi a colpi di mortaio e razzi contro gli insediamenti israeliani e, ancora una volta, contro la cittadina di Sderot vicina a Gaza, danneggiando una abitazione (una donna e sua figlia sono state ricoverate in ospedale in stato di shock).
Le azioni terroristiche palestinesi diventano in questo modo una risposta, e i missili su Sderot, precedenti a tutti gli altri di violenza verificatisi, non vengono riportati in testa alla cronaca, piuttosto messi lì, nel mezzo, in modo che il lettore prenda anche quelli come una risposta.
«Il nemico sionista ha la piena responsabilità per l'aumentata violenza e la resistenza palestinese ha il diritto di rispondere a queste aggressioni», ha dichiarato il portavoce del movimento islamico, Mushir al Masri.
Per rafforzare la suddetta idea cosa c’è di meglio della dichiarazione di un portavoce del gruppo terroristico ("movimento islamico" per Giorgio). Perché Giorgio non riporta anche le dichiarazioni del comandante israeliano che ha spiegato: "the IDF continues to operate in the territories against specific targets identified as "ticking bombs" in order to prevent terror attacks."?
(l'IDF continua a operare nei territori contro specifici obiettivi identificati come "bombe ticchettanti per prevenire attacchi terroristici)

La tregua, proclamata a marzo, traballa ma tiene ancora, anche se adesso molti si aspettano una pesante reazione militare israeliana al lancio di razzi contro Ganei Tal. È opinione diffusa tra gli osservatori che nelle prossime settimane assisteremo ad una recrudescenza di attacchi e rappresaglie, in vista del ritiro israeliano da Gaza previsto a partire da metà agosto.
Solito trucchetto: quando nell’immediato non ci sono da raccontare "devastanti e cruente rappresaglie israeliane", ecco allora che si ricorre alla palla di vetro.
Il governo israeliano potrebbe adottare una linea più inflessibile allo scopo di placare la destra più estrema contraria all’evacuazione delle colonie ebraiche di Gaza.
E no, caro Giorgio, il governo israeliano non deve appagare la sete di vendetta di nessuno, ha semplicemente il dovere di proteggere i propri cittadini. Cosa che a lei forse spiacerà.
I movimenti islamici, con ogni probabilità, intensificheranno gli attacchi armati per affermare che il ritiro da Gaza è stato imposto a Israele dalla «resistenza» palestinese. Nei Territori occupati quindi è tornato a scorrere il sangue. Uno dei palestinesi uccisi ieri a Qabatya e’ stato identificato in Marwah Abu Zeid Khmail, un leader locale dell’ala militare della Jihad, indicato da Israele come uno dei «cervelli» della produzione di prototipi di razzi Qassam in Cisgiordania. Con lui è stato ucciso un civile Nasser Zakarneh, rimasto coinvolto nello scontro a fuoco.
Ribadendo l’assoluta mancanza di un criterio strettamente giornalistico nel riportare in chiusura dell’articolo l’identità di soggetti protagonisti di una fatto riferito a inizio cronaca, c’è da sottolineare la falsità scritta da Giorgio: "è stato ucciso un civile Nasser Zakarneh, coinvolto nello scontro a fuoco". "Civile" lo era per Giorgio ma non nella realtà: membro della Jihad islamica per l’IDF, poliziotto dell’ANP per i palestinesi; di sicuro era armato e ha aperto il fuoco contro i soldati. Altro che "civile".
Ieri all’alba a Rafah, a sud di Gaza, invece i soldati israeliani avevano ucciso un palestinese, forse un contrabbandiere di armi, che aveva varcato illegalmente il confine con l'Egitto.
"Forse".
E anche oggi il lettore de Il Mattino avrà preso la pillolina di odio anti-israeliano. Complimenti al quotidiano napoletano

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