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Il Mattino Rassegna Stampa
26.02.2004 Come definire i terroristi ?
ce lo insegna il quotidiano napoletano

Testata: Il Mattino
Data: 26 febbraio 2004
Pagina: 6
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Sharon taglia di 80 chilometri il Muro. Israeliani a Ramallah irruzioni nelle banche»
Ma perchè ci ostiniamo a definire "terroristi" i palestinesi che compiono attacchi sul suolo israeliano? La definizione giusta per questi criminali ce la dà Michele Giorgio nel suo articolo di oggi sul Mattino: "gruppi armati palestinesi". I veri terroristi sono i soldati israeliani che, negli scontri di ieri a Ramallah, "sparavano ad altezza d'uomo contro i dimostranti". Come fa a saperlo Giorgio ? Era presente ? Non è che sarà la solita "fonte palestinese" a suggerire ?

Ecco l'articolo.

Tel Aviv.Prima risposta di Israele alle pressioni della comunità internazionale, e probabilmente soprattutto alle richieste di correzione americane, sul tracciato della barriera di sicurezza: ieri un alto responsabile militare dello stato ebraico ha annunciato un alleggerimento del dispositivo del Muro attorno alla Cisgiordania, che sarà ridotto di 80 chilometri circa. Una decisione da collegare sicuramente anche alla discussione che si è conclusa ieri alla Corte dell’Aja.
Ieri ancora una giornata campale con scontri e feriti provocato dall’ennesimo raid, stavolta fatto dall’esercito israeliano in alcuni istituti bancari palestinesi a Ramallah. Perquisizioni e controlli su conti correnti, nell’ambito di una operazione denominata "Torcia verde" autorizzata dallo stesso premier Ariel Sharon, ai quali i palestinesi hanno reagito con rabbia. Secondo i servizi segreti israeliani di recente sarebbero stati effettuati trasferimenti di somme di denaro dai guerriglieri libanesi di Hezbollah (ma forse anche da Siria e Iran) destinati a finanziare le attività di gruppi armati palestinesi che colpiscono nello Stato ebraico. Non solo ma Israele crede di poter ricostruire nelle transazioni bancarie, nei moduli che accompagnano le operazioni, nelle casseforti, nelle memorie dei computer, i contatti fra l'Autorità nazionale palestinese, le associazioni di beneficienza, i diversi movimenti politici palestinesi e i loro finanziatori esteri. Parla addirittura di una operazione «contro il terrorismo internazionale». Tre le filiali prese di mita: Arab Bank, la International Palestinian Bank e la Cairo-Amman Bank. I clienti sono stati fatti allontanare e subito dopo sono entrati in azione gli esperti della polizia israeliana che, dopo aver intimato l’apertura delle casseforti, hanno sequestrato documenti e circa 800 mila dollari (la cifra salirà probabilmente a due milioni di dollari). I sacchi con i contanti sono stati quindi trasferiti a Gerusalemme per essere depositati alla Banca d'Israele. «Il nostro obiettivo non è di sconvolgere la vita a Ramallah - ha detto il vice ministro Gideon Ezra - Ma al tempo stesso, non vogliamo che i palestinesi sconvolgano la vita da noi. E con due milioni di dollari, si fanno non pochi attentati».
I palestinesi smentiscono le accuse e la loro risposta è stata forte nelle strade di Ramallah dove ieri si sono vissute ore di vera e propria Intifada con lanci di sassi e bottiglie incendiarie contro gli automezzi militari, e i soldati che sparavano ad altezza d’uomo contro i dimostranti. Non accadeva da molti mesi a Ramallah, dove i reparti israeliani non erano più entrati così all’interno della citta’. Alla fine della giornata almeno 17 giovani sono rimasti feriti.
Invitiamo i nostri lettori a dare il proprio giudizio su quanto scritto dal quotidiano napoletano. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.




posta@ilmattino.it

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