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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
07.04.2025 A Hamas 500 milioni per attaccare Israele
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 07 aprile 2025
Pagina: 9
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: ««A Hamas 500 milioni per attaccare Israele»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 07/04/2025, a pag. 9, con il titolo "«A Hamas 500 milioni per attaccare Israele»", la cronaca di Amedeo Ardenza.

L'Iran ha aiutato Hamas a organizzare e condurre il pogrom del 7 ottobre. Lo rivelano documenti scoperti dagli israeliani a Gaza: aiuti militari per 500 milioni di dollari dal 2021 al 2023.

Parte Bibi, arrivano i missili. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lasciato l’Ungheria dove era arrivato in visita di stato per volare verso Washington dove lo aspetta stanotte il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I due, secondo l’ufficio di Bibi, discuteranno «di un accordo sugli ostaggi, delle relazioni Israele-Turchia», ovvero della situazione in Siria, «della minaccia iraniana e di come affrontare la Corte penale internazionale» – dalla quale, va ricordato, l’Ungheria ha appena annunciato il ritiro.
Quello di oggi è il quarto viaggio del capo del governo israeliano nella capitale Usa dall’attacco di Hamas sul sud dello stato ebraico il 7 ottobre 2023. Ieri il ministro della Difesa di Gerusalemme, Israel Katz, ha reso noto che nel giugno del 2021 la leadership di Hamas aveva scritto una lettera a Esmail Qaani, comandante della Forza Quds iraniana, chiedendo sostegno ai piani di invadere Israele poi concretizzatisi nel 2023.
Katz ha rivelato come documento trovato nei tunnel di Gaza, dimostrerebbe un rapporto diretto tra l’Iran e i leader di Hamas Yahya Sinwar e Muhammad Deif. Nel documento i leader del gruppo terrorista chiedono a Qaani 500 milioni di dollari per distruggere Israele.
Secondo il documento mostrato da Katz, Hamas ha chiesto all’Iran 20 milioni di dollari al mese per due anni, «per raggiungere questi grandi obiettivi, attraverso i quali cambieremo il volto del mondo. Siamo fiduciosi che entro la fine di questi due anni, o durante questi, se Dio vuole, sradicheremo questa mostruosa entità e metteremo fine a questo periodo oscuro nella storia della nostra nazione», si legge nella lettera. Saeed Izadi, il capo della divisione palestinese dell’IRGC, «ha accettato la richiesta e ha risposto che l’Iran, nonostante la difficile situazione economica e la difficile situazione della popolazione iraniana, continuerà a incanalare denaro verso Hamas, perché la lotta contro Israele e gli Stati Uniti è la priorità assoluta del regime iraniano», afferma Katz, che aggiunge: «La conclusione è chiara: l’Iran è la testa del serpente e, nonostante tutte le smentite, sta anche finanziando e promuovendo il terrore in tutte le aree, da Gaza, attraverso il Libano, la Siria, la Giudea e la Samaria (cioè Cisgiordania, ndr) e ora con gli Houthi nello Yemen, con il desiderio di distruggere Israele».
Sempre ieri, secondo fonti saudite, in Israele arrivava da Oltreoceano una seconda batteria del Thaad, un sistema antimissile per colpire missili balistici a medio e corto raggio durante la fase terminale del loro volo.
Il sistema Thaad integrai diversi livello dello scudo antimissile israeliano predisposto per abbattere sia i missili a breve gittata, come quelli esplosi su Israeale da Gaza dal sud del Libano, come pure per intercettare i missili Palestine o Ghadr-110 che gli Huthi yemeniti sparano da 1.800 chilometri di distanza o i proiettili iraniani Ghadr o Fattah che volano per 1.400-1500 chilometri.
Intanto gli Usa hanno fatto arrivare sei bombardieri B2 nell’isola britannica Diego Garcia dell’Oceano Indiano per ricordare a Teheran di guardarsi dal fronte sud. Senza fare aperto riferimento ai B2, giorni fa il portavoce del Pentagono, Sean Parnell, ha confermato che le forze armate statunitensi – che ieri hanno bombardato obiettivi degli Huthi sull’isola yemenita di Karaman – stanno inviando velivoli e «altre risorse aeree» nella regione.
Prosegue, infine, l’offensiva israeliana contro Hamas a Gaza: 130 gli obiettivi del gruppo colpiti da Israele nel gruppo mentre da Jabaliya, nel nord dell’enclave palestinese, sono state registrate nuove proteste di gazawi scesi per strada contro Hamas.

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