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Libero Rassegna Stampa
03.11.2024 In arrivo in Israele i raggi laser
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 03 novembre 2024
Pagina: 14
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Dall'anno prossimo le truppe di Israele saranno equipaggiate con raggi laser»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 03/11/2024, a pag. 14 con il titolo "Dall'anno prossimo le truppe di Israele saranno equipaggiate con raggi laser" l'analisi di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Entro un anno, le difese anti-aeree di Israele saranno dotate anche di cannoni laser. Sembra fantascienza, ma non è: il programma è approvato e i fondi stanziati. I laser permetteranno di intercettare droni, razzi e missili quasi a costo zero, risparmiando i costosissimi intercettori Iron Dome.

Con l'ultimo stanziamento di 2 miliardi di shekel, circa 530 milioni di dollari, deciso lo scorso 28 ottobre dal Ministero della Difesa israeliano in favore delle industrie militari Rafael ed Elbit, è stato confermato l’OK definitivo alla produzione in serie dell’arma laser Iron Beam, che renderà la difesa antiaerea e antimissile dello stato ebraico più completa e più economica. È stato inoltre annunciato che la nuova arma sarà operativa «entro un anno», cioè per l'autunno 2025, secondo il direttore generale del ministero della Difesa ebraico, Eyal Zamir, che ha aggiunto: «Preannuncia l’inizio di una nuova era nella guerra».
Usare un raggio laser per abbattere oggetti volanti ostili consentirà infatti di integrare l'azione dei vari tipi di missile antimissile che già compongono la difesa «a strati» dei cieli israeliani. Inoltre un apparato che opera mediante un fascio di luce laser concentrata non ha bisogno di munizioni fisiche, cioè missili ognuno dei quali dagli altissimi costi e in genere importato dagli Stati Uniti.
Per esempio, il sistema Iron Dome, che utilizza missili intercettori Tamir, di progetto israeliano ma costruiti su linee di produzione esterne negli Stati Uniti, costa 100.000 dollari per ogni intercettazione, dato che per centrare con sicurezza un missile nemico, il sistema spara due Tamir, del costo di circa 50.000 dollari l'uno. Il laser Iron Beam, invece, costerebbe solo fra 2 e 5 dollari a intercettazione, ossia il costo dell'energia convogliata nel raggio laser per quei pochi secondi necessari. In più, non esistendo munizioni che debbano essere importate dall'America, si semplificano gli approvvigionamenti. Detto “Raggio di Ferro”, in ebraico Keren Barzel, l'Iron Beam è noto anche, presso i militari di “Tsahal”, cioè le forze armate ebraiche, col nome alternativo di “Scudo di Luce”, ossia Magen Or. Il suo sviluppo da parte di Rafael ed Elbit iniziò nel 2010 con la collaborazione dell'americana Lockheed Martin. Un prototipo era stato presentato alla fiera aerospaziale di Singapore nel 2014, quando sembrava ancora un esperimento da fantascienza. Nel 2020 i collaudi hanno portato a un raggio d'azione efficace di circa 7 km, ma dal 2023 la gittata utile è cresciuta a 10 km. Il fascio laser, direzionato con precisione verso ordigni in arrivo, è praticamente istantaneo, avendo la stessa velocità della luce, ben 300.000 km al secondo, oltre 1 miliardo di km/h. La potenza massima è stimata in 100 kW, da postazioni fisse con accesso a grandi quantità d'energia, ma si stanno studiando versioni più leggere, da 50 kW trasportabile su camion e da 10 kW su autoblindo.
Ciò fa pensare che dal sistema si voglia ricavare una versione montabile sui veicoli corazzati, specie i carri armati Merkava, per rendere più tempestiva la loro difesa dai missili anticarro, dato che l'attuale sistema Trophy, con proiettili fisici, che protegge i Merkava lamenta angoli ciechi e tempi morti sfruttabili dai miliziani Hamas ed Hezbollah con attacchi multipli.

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