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Libero Rassegna Stampa
19.09.2024 Terzo tentativo di attentato a Trump a NY? Falso allarme
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 19 settembre 2024
Pagina: 11
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Il giallo del terzo attentato a Trump»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/09/2024, a pag. 11 con il titolo "Il giallo del terzo attentato a Trump " la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Comizio di Trump nello Stato di New York. Si temeva un terzo attentato di fila, dopo che era stata segnalata la presenza di una possibile autobomba. Ma si trattava di un falso allarme, indicativo di quanta tensione vi sia nella campagna elettorale americana.

Nella campagna presidenziale USA si respira un clima pesante e l'allarmismo fa il resto. Ieri, per alcune ore è sembrato che Donald Trump fosse scampato a un ennesimo attentato, poi l'allarme è rientrato. In giornata si è infatti parlato del ritrovamento di «un'automobile carica di esplosivo» parcheggiata presso il luogo di un comizio che il candidato repubblicano ed ex-presidente ha tenuto la stessa sera.
Erano passati solo tre giorni dall'arresto di Ryan Wesley-Routh, che domenica gli agenti del Secret Service hanno scovato appostato con un fucile presso il campo da golf del miliardario a West Palm Beach, in Florida. E un paio di mesi dalla ferita all’orecchio che Trump ha riportato il13 luglio, dopo essere stato raggiunto dai colpi di fucile sparati da Thomas Matthew Crooks al comizio di Butler, Pennsylvania. Il candidato Rep aveva salvato inconsciamente, il suo cervello dalle pallottole di Crooks con un movimento della testa, ma la sparatoria era costata la vita allo stesso criminale, soppresso dagli agenti, e a uno spettatore colpito dall’attentatore.
Ce n'è abbastanza per esasperare gli animi e lo si è visto ieri, a Uniondale, nella contea di Nassau, Stato di New York, dove Trump aveva programmato un discorso ai sostenitori per le 19.00 ora locale, le 2.00 di stamattina in Italia, presso il Nassau Veterans Memorial Coliseum. L’allarme è scattato quando media come One America News hanno riportato una segnalazione del Dipartimento di Polizia della Contea di Nassau che sosteneva che agenti di un ucleo cinofilo, con ani in grado di fiutae esplosivi, avevano coperto una machina con a bordo una presunta bomba parcheggiata nelle vicinanze, accennanto al presunto guidatore che s'allontanava correndo. Nel comunicato originale si usava l’espressione K9, che nel gergo della polizia americana indica i nuclei cinofili dall'assonanza con la pronuncia inglese di K9, ossia “canine”, canino.
Riferisce il giornalista James Lalino di One America News che «durante controlli K9, è stato trovato un dispositivo esplosivo in un veicolo e il guidatore correva nel bosco. Nessuno ha visto se portava qualcosa addosso, lo hanno solo visto correndo». E poi: «Il perimetro della manifestazione è stato violato e una sbarra blu è stata rimossa. Molte macchine stanno ora parcheggiando, si allineano sulla strada Hempstead, posteggiando sull'erba. Parcheggiano perfino nel Parco Eisenhower».
La notizia ha fatto supporre che fosse il terzo, fallito, attentato al candidato, o alla sua campagna.
Poi è giunta la smentita, nessuna autobomba! Un commissario del dipartimento della contea, Patrick Ryder, ha spiegato: «I rapporti di esplosivi trovati sul luogo non sono fondati. Abbiamo risposto a una occorrenza sospetta vicino al Nassau Coliseum. Non siamo sicuri di come si sia originata l'informazione, ma possiamo confermare che nessun esplosivo è stato trovato C'è una persona che viene interrogata per capire chi abbia addestrato un cane per il rilevamento di bombe sul posto. L’individuo col cane anti-bomba ha falsamente relazionato di esplosivi trovati ed è trattenuto dalla polizia». Nella tensione fra la candidata pro-establishment dem-liberal Kamala Harris e il vulcanico Trump, la miscela tra falsi allarmi e fake news rischia di essere, quella sì, esplosiva.

 

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