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Libero Rassegna Stampa
17.09.2024 Sinwar: guerra totale a Israele
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 17 settembre 2024
Pagina: 15
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Il boss di Hamas dichiara a Israele la 'Guerra Totale'»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/09/2024, a pag. 15 con il titolo "Il boss di Hamas dichiara a Israele la 'Guerra Totale'" la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Yahya Sinwar proclama la "guerra totale" contro Israele. Perché finora cos'era? Hamas, che ora guida anche politicamente, lancerebbe dunque una nuova fase della campagna di terrore contro Israele. E smentisce la notizia secondo cui cercherebbe un salvacondotto per uscire da Gaza. 

Fin da ieri mattina Hamas ha preannunciato che il suo nuovo capo, Yahya Sinwar, era in procinto di divulgare uno dei suoi rari messaggi «rivolti al popolo palestinese e al mondo», come ha detto Osama Hamdan, uno dei maggiori funzionari del movimento.
Poi, nel pomeriggio, la televisione dei ribelli yemeniti Huthi alleati di Hamas e dell'Iran, Al Masirah, ha pubblicato la lettera che Sinwar ha inviato al capo degli Huthi, Abdel-Malek al-Houthi, esortandolo a condurre una guerra totale contro Israele. Di fatto senza riguardo per i faticosi tentativi di trattativa inscenati da mesi al Cairo e a Doha con la mediazione di USA, Egitto e Qatar. Sinwar, che, già comandante di Hamas nella Striscia di Gaza, ne è divenuto anche supremo capo politico dallo scorso 6 agosto, dopo l'uccisione il 31 luglio del predecessore Ismail Haniyeh in un attentato del servizio segreto ebraico Mossad in Iran, ha preso il pretesto dell'arrivo di un missile balistico degli Huthi, domenica 15, in territorio israeliano, presso Tel Aviv, per complimentarsi con gli alleati e invocare una «guerra di logoramento» impostata sul proseguire per un lungo periodo l'assedio a Israele di una serie di avversari che, su fronti terrestri o con lancio di ordigni, impegnano le forze armate ebraiche da ogni lato. «La resistenza si sta preparando per una battaglia di logoramento – dice Sinwar - e spezzerà la volontà politica del nemico proprio come l'Alluvione Al Aqsa (nome in codice assegnato da Hamas all'intrusione in Israele dei terroristi che il 7 ottobre 2023 massacrarono mille civili, n.d.r.) ha spezzato la sua volontà militare. La resistenza in Libano, Gaza, Iraq e Yemen sconfiggerà Israele». E rivolgendosi ad Abdel Malek: «Mi congratulo con voi per il vostro successo nel raggiungere in profondità l'entità nemica. Le vostre operazioni strategiche indicano che i piani di contenimento e neutralizzazione sono falliti e i fronti di supporto assumono maggior efficacia e impatto». Per Sinwar non conta che quasi tutti i missili e droni lanciati dagli Huthi su Israele fin da ottobre siano abbattuti dall’antiaerea israeliana e il solo sgusciare dell'ultimo ordigno, che non ha fatto danni, è un pretesto propagandistico per mantenere l'alleanza d'accerchiamento finanziata dall'Iran. Il capo di Hamas ha ringraziato gli Huthi «per le manifestazioni settimanali pro-palestinesi che si susseguono dalla battaglia dell'Alluvione Al Aqsa», e ha rincarato: «Le brigate Al Qassam (il braccio armato di Hamas) hanno lanciato l'attacco del 7 ottobre con un'abilità senza pari e continuano a condurre una battaglia difensiva durante tutto l'anno, stremando il nemico e infliggendo pesanti perdite».
Per Sinwar, quindi, il rapimento di civili e l'uccisione di bambini nei kibbutz il 7 ottobre è una “battaglia difensiva”, anziché un crimine su inermi.
Dalle parole del capo di Hamas traspare il piano all'origine dell'attuale conflitto, un attacco talmente odioso da attirare Israele in una guerra di lunga durata e su più fronti. Un tipo di guerra che gli israeliani hanno sempre cercato di evitare e che certamente crea loro problemi, come si vede dalla polemica interna ai vertici ebraici, se aprire o no un vasto fronte terrestre in Libano. Conclude: «Gli annunci del nemico sono bugie e guerra psicologica. I nostri sforzi combinati vinceranno».
Qui Sinwar tenta di smentire quel dispaccio intercettato da Israele, e divulgato l'11 settembre, con cui il capo della Brigata Khan Yunis, Rafaa Salameh, ha avvisato proprio il capo di Hamas che le sue milizie, e non Israele, sarebbero allo stremo, avendo perso «il 90% dei razzi, il 60% delle armi portatili, il 65% delle armi anticarro e il 50% degli uomini».

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