Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Meglio leggere Telegraph e Economist Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 14 settembre 2024 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «Il falso racconto del bunker di Palazzo Chigi»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/09/2024, a pag.1 con il titolo "Il falso racconto del bunker di Palazzo Chigi" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
Giorgia Meloni viene descritta dalla stampa italiana di sinistra come chiusa nel bunker e alla caccia di nemici immaginari. Invece la stampa straniera, soprattutto quella britannica, ne parla molto bene.
La lettura dei giornali della sinistra e i dibattiti televisivi che ne seguono il copione sono surreali: Giorgia Meloni viene descritta come chiusa nel bunker, intenta a scovare nemici immaginari, lo staff di Palazzo Chigi impegnato a sgominare bande di cospiratori. Ugo Tognazzi avrebbe definito la faccenda una “supercazzola”, ma la realtà è che questo spartito è diventato l’unico possibile per un’opposizione che non ha argomenti da portare avanti, visto che il campo largo è un campo allagato e il Partito democratico, che dovrebbe essere il faro dell’alternativa di governo, è ridotto alla lettura dei cablogrammi di Chiara Valerio su Repubblica.
Prendiamo il caso Sangiuliano-Boccia, il ministro ha sbagliato, ha perso la brocca, pensava fosse amore, ha mischiato il letto e l’ufficio di Stato, insomma, ha fatto un casino e si è dimesso. I gazzettieri progressisti hanno provato a tenere il gas aperto, Maria Rosaria da Pompei ha dato fuoco alle polveri, salvo poi scappare di fronte a dei giornalisti veri che le facevano domande non concordate.
Tutti immaginavano enormi sfracelli, il crollo della fiducia, il giorno del giudizio. Non è successo niente di tutto questo: Fratelli d’Italia ha aumentato i consensi, gli italiani, con tutto il rispetto, se ne fottono dei guai sotto le lenzuola di Sangiuliano, hanno fiducia nel centrodestra e la toglieranno non per i gossip ma solo se governerà male.
Siamo al paradosso che se escludiamo i pochi giornali conservatori le cose più obiettive le scrivono all’estero. Bastava leggere il Telegraph ieri per scoprire che il primo ministro britannico laburista Keir Starmer verrà lunedì a Roma per apprendere da Meloni come fermare l’ondata migratoria che sta creando una situazione da quasi crisi di governo nel Regno Unito. L’Economist qualche giorno fa ha dato atto ancora una volta a Palazzo Chigi di aver lavorato bene, e il settimanale non è mai stato particolarmente generoso con l’Italia. La realtà è che il governo taglierà il nastro dei due anni in salute, che i ministri possono cambiare (e probabilmente accadrà ancora) ma gli italiani credono nella prima donna.
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