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Libero Rassegna Stampa
17.06.2024 I figli dei deportati nei lager: “voteremo per Le Pen”
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 17 giugno 2024
Pagina: 2
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «I figli dei deportati nei lager: “voteremo per Le Pen”»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 17/06/2024, pag. 2, con il titolo "I figli dei deportati nei lager: voteremo per Le Pen", la cronaca di Mauro Zanon

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Serge Klarsfeld, sfuggito da bambino a una retata della Gestapo. Da adulto cacciatore di nazisti per portarli in tribunale, oggi darebbe la sua preferenza al partito sovranista di Marine Le Pen e Jordan Bardella piuttosto che alla sinistra di Melenchon

In caso di duello tra la France insoumise di Jean-Luc Mélenchon, il partito della gauche radicale che guida la coalizione delle sinistre alle elezioni legislative (Nuovo fronte popolare), e il Rassemblement national (Rn), Serge Klarsfeld, grande difensore della causa dei deportati ebrei in Francia, darebbe la sua preferenza al partito sovranista di Marine Le Pen e Jordan Bardella. «Voterei per il Rassemblement National perché l’asse della mia vita è la difesa della memoria ebraica, la difesa degli ebrei perseguitati, la difesa di Israele, e mi trovo di fronte a un’estrema sinistra che è sotto l’influenza della France insoumise con sfumature antisemite e un violento antisionismo», ha dichiarato sabato sera su Lci Serge Klarsfeld, puntando il dito contro il partito di Mélenchon, «risolutamente anti ebraico». Nato a Bucarest prima di emigrare in Francia ancora bambino, riuscì a sfuggire ad una retata della Gestapo a Nizza (1943) mentre suo padre fu deportato e ucciso a Auschwitz-Birkenau. Dopo essersi laureato alla Sorbona e aver conseguito un diploma a Sciences Po, Serge Klarsfeld, assieme alla moglie Beate, ha intrapreso come “cacciatori di nazisti” una serie di indagini nei confronti dei criminali scampati ai processi loro intentati nel dopoguerra, che, tra gli altri, permise di trascinare in tribunale il “boia di Lione” Klaus Barbie.
I Klarsfeld, inoltre, hanno fondato nel 1979 l’Association des fils et filles des déportés juifs de France, che difende i diritti dei discendenti dei deportati. Insomma, Serge Klarsfeld è una delle figure più importanti della cultura e della memoria ebraica in Francia e non ha alcun dubbio sul fatto che il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella sia “cambiato” rispetto al Front national guidato dal patriarca Jean-Marie Le Pen. Oggi, sottolinea, Rn “è un partito che sostiene gli ebrei, che sostiene lo Stato di Israele”.
L’abbandono dei vecchi pregiudizi antisemiti, secondo Klarsfeld, riguarda non solo il partito sovranista francese. «I partiti di estrema destra dell’Europa occidentale e centrale hanno rinunciato all’antisemitismo e sostengono gli ebrei», ha aggiunto Klarsfeld. Marine Le Pen, su X, ha postato il video in cui il presidente dell’Association des fils et filles des déportés juifs de France esprime la sua opinione sulle legislative, commentando con queste parole: «L’omaggio reso al popolo francese da Serge Klarsfeld, grande coscienza e custode della memoria della Shoah, ci ricorda che anche se le nostre scelte elettorali possono divergere, arriva un momento in cui dobbiamo unirci per respingere il terribile pericolo rappresentato oggi da una sinistra che, abbandonando la sua anima e la sua dignità, si compromette con l’estremismo”, ha dichiarato la capogruppo dei deputati Rn all’Assemblea nazionale.
Le dichiarazioni di Klarsfeld confermano che la paura dei francesi, e in particolare dei francesi di confessione ebraica, ha cambiato sponda: è l’estrema sinistra mélenchonista, che candida islamisti (AlyDiouara, nella Seine-Saint-Denis) e simpatizzanti di Hamas (Rima Hassan, appena eletta eurodeputata), a suscitare le maggiori inquietudini. Ieri, alle 18, è scaduto il termine di presentazione delle candidature alle legislative. L’ala liberale dei Repubblicani, nella circoscrizione di Nizza, presenterà un candidato, Virgile Vanier, contro Éric Ciotti, presidente del partito gollista che ha provocato una spaccatura interna dopo aver aperto a un’alleanza con il Rassemblement national.

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