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Libero Rassegna Stampa
10.06.2024 Israele: Netanyahu, non è il momento per le elezioni
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 10 giugno 2024
Pagina: 19
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «Gantz via dal governo, Netanyahu replica: non è il momento di lasciare la battaglia»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/06/2024, a pag. 19, con il titolo "Gantz via dal governo, Netanyahu replica: non è il momento di lasciare la battaglia", la cronaca di Amedeo Ardenza 

Nonostante la strepitosa vittoria a Gaza, con la liberazione dei quattro ostaggi israeliani, Benny Gantz si dimette dal gabinetto di guerra. Ma per Netanyahu non è il momento di andare al voto, prima c'è una guerra da combattere e vincere

E dunque, alla fine Benny Gantz si è dimesso. Il presidente di “Resilienza per Israele” ha ritirato il sostegno del suo partito al governo di unità nazionale guidato da Benjamin Netanyahu e nato di fatto dopo la strage del 7 ottobre. L’annuncio sarebbe dovuto arrivare l’altra sera, annullato dopo la notizia della liberazione dei quattro ostaggi. Ma era stato solo rimandato: Gantz ha definito la decisione «dolorosa e complessa», sostenendo però che l’attuale premier «ci sta impedendo di raggiungere una vera vittoria».
D’altro canto, lo stesso Netanyahu ha risposto pubblicando un post su X: «Benny, non è il momento di abbandonare la campagna: è il momento di unire le forze», ha scritto. Netanyahu ha quindi promesso di andare avanti fino alla vittoria e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra, «in primis il rilascio degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas».
C’è da dire che, nonostante i problemi interni che restano, per Netanyahu il ritorno a casa dei quattro ostaggi rappresenta politicamente una boccata d’ossigeno, e in generale un’iniezione di fiducia per una popolazione sfiancata da otto mesi di guerra. Bibi ha visitato e abbracciato i quattro cittadini tornati alla vita: una mossa a doppio taglio. Da un lato il capo del governo è stato associato alla prima buona notizia arrivata da mesi, dall’altro si è esposto alle critiche di chi avrebbe voluto che visitasse anche i familiari di chi è morto prigioniero a Gaza o di chi ha dato la vita in questi otto mesi di guerra.
Di fatto, comunque, il successo del blitz rafforza la strategia militare del premier israeliano, indebolendo parallelamente le prospettive di un accordo per il cessate il fuoco secondo la proposta in tre fasi presentata 10 giorni fa dal presidente americano Joe Biden.
Per sostenerla, da oggiè in programma l’ottava visita nella regione del capo della diplomazia americana Antony Blinken, atteso in Israele, Egitto, Qatar e Giordania. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, in un’intervista alla Cnn, ha rimarcato quanto sia «tragico» e «straziante» che tanti civili siano rimasti uccisi durante l’operazione condotta da Israele nella Striscia di Gaza per la liberazione dei quattro ostaggi. Netanyahu, nel giorno della notizia di un giornalista freelance collaboratore anche di Al Jazeera che sarebbe stato il carceriere di alcuni degli ostaggi liberati (Al Jazeera nega), ha inoltre prorogato di 45 giorni il divieto di trasmissioni per l’emittente qaliirin T -` ;1 tariota in Israele, decisione avallata dall’Autorità perle telecomunicazioni dello stato ebraico. Tornando a Israele, il Paese è rimasto colpito dalla notizia della morte di Yossi Meir, il padre del 21enne Almog Meir, uno dei quattroliberati. Yossi, 57 anni, è stato trovato privo di vita in salotto, davanti al quel televisore dal quale sperava di ricevere notizie sulla sorte del figlio. È stata sua sorella a trovarlo privo di vita, «morto di crepacuore». Dal giorno del rapimento del figlio, Yossi aveva perso 20 chili.
Degli otto mesi di cattività di Noa Argamani si sa invece che è stata tenuta tra diversi appartamenti e non nei tunnel, che di rado le era permesso di uscire e respirare aria fresca, sempre vestita da donna araba. Ogni tanto le è stato permesso di fare la doccia.
Il gruppo terrorista ha reagito al recupero dei quatto ostaggiaffermando che altri tre sono rimasti uccisi nel tentativo d’Istraele di liberarli. Le Idf hanno ammesso che l'ostaggio Yossi Sharabi èha perso la vita a seguito di un attacco dell’aviazione contro un edificio attiguo a quello in cui era detenuto, mentre l’ostaggio Itay Svirsky sarebbe stato assassinato da Hamas.

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