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Libero Rassegna Stampa
10.05.2024 Netanyahu sfida Biden
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 10 maggio 2024
Pagina: 15
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Anche da soli sconfiggeremo Hamas»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/05/2024, a pag. 15 con il titolo "Anche da soli sconfiggeremo Hamas" la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Benjamin Netanyahu al fronte di Gaza, con le truppe. Nonostante il vero e proprio ricatto di Biden, è determinato a portare a termine la guerra difensiva contro Hamas.

Lo stop alle armi USA destinate a Israele, annunciato dal presidente Joe Biden, non farà desistere lo stato ebraico dall'offensiva su Rafah. Per il premier Benjamin Netanyahu la guerra ad Hamas proseguirà «anche se Israele dovesse ritrovarsi da solo». Il suo ministro della cultura Amichay Eliyahu, paragona Biden al premier inglese Chamberlain che nel 1938 firmò i patti di Monaco con Hitler. Il Wall Street Journal ha rivelato che «la minaccia americana di sospendere le armi era segreta, ma Israele l'ha fatta trapelare».
La tregua è lontana. Le delegazioni di Israele e Hamas hanno lasciato il Cairo. I palestinesi accettano la proposta dei mediatori, ma gli israeliani pretendono che «dalla tregua sia esclusa l'operazione a Rafah».
Dalla città sono scappati 80.000 profughi in tre giorni, spostatisi ad Al Mawasi e Deir Al Balah.

ATTACCHI NELLA STRISCIA

I carri armati israeliani Merkava si sono posizionati sul limitare Est di Rafah, ma anche nel resto della Striscia di Gaza si lotta. Ieri, per la terza volta, truppe israeliane hanno cercato di snidare i terroristi di Hamas dal quartiere Zeitoun di Gaza City, dove l'aviazione ha bombardato 25 bersagli, fra cui tunnel e postazioni di cecchini, mentre i soldati delle brigate Nahal, Yiftah e Carmeli lottano in un'area che l'esercito ebraico aveva già assalito in novembre e febbraio.
Per la tv israeliana Kan «l'ultimatum USA potrebbe spingere Israele a cambiare i piani militari e varare un'economia degli armamenti per accumulare munizioni e procurarsi altrove le armi».
In Libano, droni israeliani hanno ucciso a Bafliyeh 4 miliziani Hezbollah filoiraniani. Altri alleati di Teheran, gli Huthi yemeniti, hanno lanciato missili verso tre navi cargo nel Golfo di Aden, la Dego, la Gina e la Vittoria, minacciando «un'escalation contro tutte le navi legate a Israele». E l’Iran, per la prima volta, ammette che potrebbe dotarsi di armi nucleari, stando al consigliere dell'ayatollah Alì Khamenei, Kamal Kharrazi: «Se l’esistenza dell’Iran dovesse essere minacciata, non ci sarebbe altra scelta che cambiare la nostra dottrina militare». Evocando attacchi alle installazioni nucleari iraniane, ha aggiunto: «In caso di attacco alle nostre strutture nucleari, la nostra deterrenza cambierà».

EQUIPAGGIO RILASCIATO

Il ministero degli Esteri portoghese ha anche confermato che l’Iran ha rilasciato sette membri dell’equipaggio della nave MSC Aries, battente bandiera portoghese e collegata a Israele, sequestrata dalle sue forze armate il 13 aprile. Cinque indiani, un filippino e un estone sono stati rilasciati dopo che un altro membro dell’equipaggio era stato liberato in precedenza, si legge in una nota. Diciassette membri rimangono ancora a bordo. L’Iran in precedenza aveva affermato che tutti i membri dell’equipaggio sono liberi di partire se anche il capitano accettasse di andarsene. L’ambasciata indiana a Teheran ha confermato in un post su X che i membri dell’equipaggio indiano hanno lasciato l’Iran. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) ha confiscato la nave dopo che l’esercito israeliano ha bombardato il consolato di Teheran in Siria, uccidendo sette membri delle forze d’èlite, tra cui due generali.

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